ER BATMAN, DA UNA CELLA DI REGINA COELI, SE LA GODE : “MEGLIO QUI CHE NEL PDL” - SECONDO IL GIP, HA MOVIMENTATO CIRCA 6 MLN € IN DUE ANNI, DISPONENDO DI QUEI FONDI COME SE FOSSERO SOLDI SUOI - FIORITO AVREBBE PURE RACCOLTO FATTURE FALSE DA UTILIZZARE POI IN UNA CAMPAGNA DI FANGO CONTRO GLI AVVERSARI NEL PDL - LA JEEP PER LA NEVICATA A ROMA, COMPRAVENDITE ANOMALE E LA VILLA AL CIRCEO...

Laura Bogliolo per "Il Messaggero.it"

L' ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio Franco Fiorito è stato arrestato dalla Guardia di Finanza in esecuzione di un'ordinanza del gip di Roma. Già trasferito nel carcere di Regina Coeli, è accusato di essersi appropriato di un milione e 300 mila euro dai fondi destinati al gruppo consiliare. «Urlo la mia innocenza» le prime parole di Fiorito. Pericolo di fuga e inquinamento delle prove i motivi che hanno portato la Procura a chiederne l'arresto.

Gli investigatori tra l'altro chiariscono: «Fiorito è ancora un pubblico ufficiale» e l'ex capogruppo del Pdl ribatte: «L'ordinanza si basa su un ipotetico pericolo di fuga e sul fatto che essendo ancora consigliere e presidente della Commissione bilancio potrei reiterare il reato: ma Consiglio e Commissione sono ufficialmente sciolti».

Secondo il suo legale Carlo Taormina, l'arresto per l'ipotesi di peculato «non è pertinente» e fa sapere che chiederà la scarcerazione. E intanto alla Camera scatta l'incognita: «Ma tu lo vai a trovare in carcere?». Questa mattina sono scattate anche decine di perquisizioni, mentre sono al vaglio dei pm le posizioni dei collaboratori di Fiorito.

Le accuse dei pm: ha movimentato sei milioni. Sono 193 i bonifici, per 1,380 milioni di euro, finiti sui conti di Fiorito secondo quanto scritto nell'ordinanza firmata dal gip di Roma, somma che secondo gli inquirenti è stata sottratta dal conto del gruppo Pdl. Complessivamente Fiorito ha movimentato, in due anni, 6 milioni di euro per l'attività del gruppo consiliare.

Dei sei milioni 4 milioni sarebbero di soli bonifici. Di questi, 1 milione e 380 mila euro sarebbero finiti nei conti personali dell'ex capogruppo. In base a quanto accertato, inoltre, Fiorito avrebbe indirizzato nei conti all'estero, aperti in Spagna, circa 350 mila euro mentre poco più di un milione sarebbe stato girato nei conti correnti italiani.

Il cumulo delle cariche e quei 300mila euro l'anno. I pm, inoltre, hanno accertato dopo avere esaminato i regolamenti regionali che non corrisponde al vero che Fiorito avesse diritto a triplicare la propria disponibilità di fondi in base al cumulo delle cariche. In virtù di questa cumulabilità Fiorito percepiva 300mila euro l'anno, oltre lo stipendio, perché capogruppo e presidente commissione.

«Soldi pubblici come il proprio portafoglio». «Fiorito sin dall'inizio della consiliatura ha inteso le sovvenzioni pubbliche previste dalle leggi regionali e le realizzazioni di interessi e utilità pubbliche, come il proprio personale portafoglio» si legge in un passaggio dell'ordinanza.

Pericolo di fuga, reiterazione del reato e inquinamento delle prove: si basa anche su queste considerazioni la decisione del gip Stefano Aprile, su richiesta della procura della Repubblica, di emettere l'ordinanza di custodia cautelare. Allo stato l'unico reato ipotizzato è quello di peculato con riferimento alla somma di 1,3 mln di euro, di cui si sarebbe appropriato l'ex capogruppo. «Concreto ed attuale è il pericolo che Fiorito possa tornare a compiere, se in libertà, delitti contro la pubblica amministrazione - si legge nell'ordinanza - Continua a ricoprire la qualifica di pubblico ufficiale, come anche a disporre del denaro pubblico». Ma Fiorito ribatte: «Il consiglio è sciolto».

«Fatture alterate per la guerra politica». Secondo il Gip Aprile Fiorito ha utilizzato, in particolare, alcune fatture per «formare dossier riguardanti i suoi più diretti avversari politici nell'ambito del Gruppo consiliare e consegnarli agli organi di informazione». Il gip scrive che la fattura riguardante una prestazione effettuata dal Gruppo consiliare, e per la quale sta indagando la procura di Viterbo, è «correttamente pagata per l'importo originario e non per quello alterato e che l'intera documentazione era nella disponibilità di Fiorito». Da ciò, desume il giudice, «Fiorito o i suoi correi hanno alterato la fattura regolarmente saldata e l'hanno consegnata alla stampa per avviare la campagna di fango» nella faida interna al Pdl.

La jeep per la nevicata a Roma, compravendite anomale e la villa al Circeo. Secondo gli investigatori Fiorito con i fondi del Pdl della Regione avrebbe anche acquistato una caldaia per la villa del Circeo e una Jeep Wrangler. Quest'ultimo acquisto è del 13 febbraio scorso, quando a Roma ci fu un'abbondante nevicata. La procura, inoltre, definisce «compravendita anomala» il passaggio di una Bmw X5 e di una Smart dal gruppo Pdl alla Pisana a Fiorito. Il gip scrive anche che la villa al Circeo, acquistata per 800mila euro, sarebbe stata pagata con i fondi del Pdl.

Fiorito si difende. «Le ragioni dei bonifici che ho disposto dai conti correnti intestati al gruppo consiliare ai miei conti correnti personali - ha detto Fiorito ai pm durante l'interrogatorio del 19 settembre - devono individuarsi nella scelta del gruppo di attribuire alla mia persona un'indennità doppia oltre a quella che già godevo ai sensi dell'art.8». Ma il Gip nell'ordinanza definisce le giustificazioni «del tutto pretestuose e illogiche».

Taormina, il legale di Fiorito: l'arresto per peculato non è pertinente. «Si aspettava e si temeva per la pressione dell'opinione pubblica e per il dibattito che è nato. L'arresto di Fiorito per l'ipotesi di peculato non è pertinente. C'è una giurisprudenza che dice che quando questo denaro pubblico entra nelle tasche di un partito, piaccia o non piaccia, diventa denaro privato» ha affermato a Tgcom24, l'avvocato Taormina.

«Ci aspettiamo l'arresto di altri 70 consiglieri». «Mi pare ci sia un problema serio di qualificazione giuridica dei fatti contestati. Corte costituzionale, Cassazione e consiglio di Stato convergono per qualificare i fatti come appropriazione indebita e non come peculato - ha aggiunto Taormina - Quanto alle esigenze cautelari c'era stata la disponibilità di restituzione degli atti in suo possesso e la restituzione del denaro. Non ci sono esigenze cautelari». «Inoltre - ha continuato - c'è da dire che se hanno arrestato Franco Fiorito, mancano all'appello gli altri 70 consiglieri della Regione Lazio».

Sulle esigenze per procedere all'arresto Taormina ha aggiunto: «Noi abbiamo avuto un interrogatorio dove abbiamo depositato tutti gli atti. Pericoli di fuga non ce ne sono mai stati, per cui sotto tutti i profili, parlando di esigenze cautelari per l'arresto, queste non c'erano».

Al vaglio dei pm la posizione dei collaboratori di Fiorito. Continua, intanto, a essere oggetto di approfondimento investigativo la posizione di Bruno Galassi e Pierluigi Boschi, già segretari di Fiorito, indagati per peculato per aver eseguito i numerosi bonifici in contestazione al politico. Già sentiti dagli investigatori come persone informate sui fatti, si sono giustificati dicendo di aver eseguito degli ordini. Nessun provvedimento è stato preso nei loro confronti, in quanto allo stato non risulta che da tale comportamento abbiano avuto dei vantaggi personali o si siano arricchiti.

Il vicecoordinatore del Pdl Lazio Pallone: Fiorito ancora autosospeso. «Su Franco Fiorito, come partito, potevamo agire anche un po' prima, risulta ancora autosospeso» ha detto vicecoordinatore del Pdl Lazio Alfredo Pallone, in merito ai provvedimenti disciplinari nei confronti dell'ex capogruppo Pdl alla Regione.

Nuova inchiesta per falso e calunnia. Oltre all'inchiesta per peculato, c'è una nuova indagine che riguarda Fiorito: l'accusa è di falso e calunnia e l'indagine che coinvolge anche un pezzo del coordinamento del Pdl Lazio, riguarda le fatture taroccate consegnate alla stampa all'indomani della bufera sui rimborsi del gruppo alla Pisana.

L'inchiesta: ecco come taroccavano le fatture. Una volta le aveva definite «tossine velenose». Indaghiamo su quelle, aveva detto Massimiliano Siddi, il pubblico ministero di Viterbo che ieri ha messo alle strette Francone Fiorito e ha portato lo scompiglio nel Pdl del Lazio. Si riferiva ad una decine di fatture false. Cioè taroccate o inventate in maniera grossolana, approssimativa, sguaiata. Con un «tremila euro» che diventava «tredicimila euro».

 

FRANCO FIORITO CON LA FASCIA TRICOLORE DA SINDACO DI ANAGNI jpegFIORITO IN AUTO ALEMANNO E FIORITO FRANCO FIORITO POLVERINI FIORITO IN TV jpegFRANCO FIORITO SAMANTHA REALI EX FIDANZATA DI FRANCO FIORITO jpegLA CASA DI FRANCO FIORITO AL CIRCEO jpegLA CASA DI FRANCO FIORITO AL CIRCEO jpegPOLVERINI E FIORITO Regina CoeliCarlo Taormina

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)