TANGENTI RADIOATTIVE - SECONDO INTERROGATORIO PER CATTOZZO CON NUOVE RIVELAZIONI SULL’AFFARE SOGIN: TANGENTI PER I DEPOSITI DI MATERIALE RADIOATTIVO A SALUGGIA (VERCELLI) E CAORSO, UN APPALTO DA 85 MILIONI

Paolo Colonnello per ‘La Stampa'

Cattozzo parla e il conto sale. Per la seconda volta in meno di una settimana, il «mediatore» Sergio Cattozzo ieri si è ritrovato per 5 ore davanti ai pm dell'inchiesta Expo-sanità e non ha potuto far altro che confermare il quadro accusatorio contenuto nelle voluminose ordinanze d'arresto.

Aggiungendo però dei particolari non secondari, come per esempio che per la tangente dell'affare Sogin - la costruzione di alcuni depositi di materiale radioattivo in quel di Saluggia (Vercelli) - un appalto da 85 milioni, è vero che vennero versati 600 mila euro ma il totale del denaro pagato dall'imprenditore Enrico Maltauro avrebbe dovuto essere di un milione e mezzo di euro, circa l'1,5 per cento dell'affare. Da ripetere, ovviamente, con il sito di Caorso, su cui come dei falchi, i tre della «cupola» si stavano muovendo per ottenere un direttore generale di Sogin «amico» attraverso le pressioni dei loro «referenti» politici: da Letta a Previti, passando per Cesa e Bonsignore e i contatti con Coop e Ds.

Alla tangente per Sogin, va poi aggiunta quella per l'appalto delle Architetture di Expo, calcolato in 600 mila euro. Infine, nel conto ancora parziale, vanno aggiunti i 300 mila euro di «consulenza» e l'auto da 60 mila euro di esclusiva pertinenza di Cattozzo. Totale, quasi due milioni e mezzo di euro in poco meno di due anni di attività.

Non male per un gruppetto che si muoveva tra raccomandazioni e «regalie», come le ha definite il «professore» Gianfranco Frigerio nel suo unico interrogatorio. Perché, a questa già considerevole somma, vanno aggiunti i soldi già contrattati per la costruzione a Sesto San Giovanni della «Città della Salute», un complesso ospedaliero che dovrebbe radunare due centri di eccellenza come il neurologico Besta e l'Istituto dei Tumori, un affare che varia dai 300 ai 500 milioni di euro.

E se la percentuale dei «lobbisti» era di circa l'1 e mezzo per cento, si può immaginare a quali vette aspiravano Frigerio, Greganti e Grillo e perché si muovessero anche molto in ambito regionale. Sembra infatti che uno dei principali referenti di Frigerio, fosse proprio il neo assessore regionale alla sanità Mario Mantovani, vice presidente della Lombardia, che al nostro giornale domenica scorsa ha negato questa circostanza. Da notare però che proprio ieri, la giunta lombarda ha sospeso i tre dirigenti sanitari indagati (di Lecco e Melegnano) che proprio Mantovani si era rifiutato di rimuovere.

E' lungo l'elenco degli imprenditori che avrebbero versato il loro obolo passando dal pio circolo «Tommaso Moro». Cattozzo ha cominciato a delineare un quadro. E a fare anche qualche nome. Soprattutto sulla base del «diario» delle tangenti che in parte gli hanno ritrovato addosso (nascosto tra mutande e pantaloni) e in parte nella sua abitazione: decine di fogli A4 su cui l'ex esponente dell'Udc ligure, e soprattutto segretario dell'ex senatore del Pdl Luigi Grillo, aveva segnato minuziosamente ntrate e uscite della sua intensa attività di «lobbista della mazzetta».

E' un classico il diario della tangente in questo tipo d'inchiesta. E grazie a questo documento adesso gli investigatori stanno cercando di risalire la corrente dei pagamenti fino ad almeno 7 anni fa. «Sono indicazioni precise, strutturate in modo da dare l'impressione che Cattozzo dovesse rendere conto a qualcuno». A chi? Sicuramente a Luigi Grillo, arrestato insieme a lui l'8 maggio e che finora, nonostante le evidenze, si è rifiutato di rispondere.

L'ex senatore Grillo, fino al 2013 presidente della Commissione Trasporti, lo avrebbe incaricato di mantenere rapporti e contatti con le aziende a cui, secondo l'accusa, dovevano essere assegnate le gare truccate in cambio di tangenti.

Scrive il gip Antezza che l'esempio plastico dei rapporti intrattenuti in prima persona dallo stesso Grillo si ritrova in una conversazione intercettata il 24 dicembre 2013 con l'imprenditore Maltauro, dove lo scambio di auguri si trasforma in un messaggio in codice per far sapere di aver ricevuto il dovuto: «dimostra l'avvenuta ricezione da parte di Grillo della sua parte di denaro precedentemente versata da Maltauro a Cattozzo». «Ti ringrazio di cuore di tutto», si spertica al telefono Grillo: «Tutto bene, ti ringrazio molto...ci vediamo subito dopo Capodanno e così proseguiamo l'azione...». Era Natale, tempo di regali.

 

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