politici no pass

“SONO VACCINATO? SCUSI, MA COME SI PERMETTE? IO PER CASO LE CHIEDO CHE ANTICONCEZIONALE HA USATO LEI O SUA MOGLIE?” -  MICHELE GIARRUSSO E GLI ALTRI POLITICI NO PASS CHE SENZA CERTIFICATO VERDE NON POSSONO ENTRARE IN AULA E NEI LOCALI PUBBLICI – L’EX SINDACA DI ROMA USA SKYPE PER IL VERTICE CON GRILLO – LA PROTESTA DEI SENATORI E IL RICORSO…

Tommaso Labate per corriere.it

 

POLITICI NO PASS

«Se sono a favore dei vaccini? La situazione è quella che ho sempre detto: sono in mano ai medici per valutare quando farlo». E ancora, a rincarare una dose che evidentemente non era quella del vaccino, «seguo le prescrizioni mediche e mi fido dei dottori che stanno valutando che cosa fare e quando fare».

 

Da quei giorni del settembre scorso, da quando cioè Virginia Raggi dichiarava di subordinare l’idea di vaccinarsi al consiglio del suo medico, sono passati cinque mesi. Le norme sono cambiate, il Covid-19 si è presentato con nuove varianti, la scienza ha fatto altri passi da gigante. Alle due dosi s’è aggiunta una terza, il green pass è stato approvato e poi rafforzato, per gli over 50 è scattato l’obbligo. Cinque mesi in cui è successo di tutto tranne una cosa, almeno a prendere per buone le parole dell’allora sindaca di Roma: il suo medico, questo vaccino, non gliel’ha mai consigliato.

virginia raggi

 

L’ex sindaca

Si spiegherebbe soltanto così, col massimo della buonafede riconosciuta, il fatto che Raggi non abbia il green pass rafforzato, quello che si ottiene con la vaccinazione (che verosimilmente non ha) o dopo aver contratto il Covid-19 (cosa che invece le è successa nel novembre 2020, quindi molto prima degli ultimi sei mesi). Certo, l’ex sindaca di Roma, non avendo cinquant’anni, non è soggetta all’obbligo.

 

stefano buffagni e virginia raggi al bar della galleria alberto sordi 5

Ma il suo mancato possesso del super green pass, la settimana scorsa, ha spinto i Cinque Stelle in una specie di trappola «logistica» rimasta finora al riparo da orecchie indiscrete: chi ha organizzato la discesa di Beppe Grillo nella Capitale, per capire se era possibile farla partecipare alle riunioni coi big del Movimento, prima ha cambiato albergo (dal Forum, di cui l’ex comico è un fedelissimo, al Parco dei Principi); poi si è dovuto arrendere al fatto che, senza green pass rafforzato, la Raggi comunque non avrebbe potuto accedere all’hotel. E infatti, alla fine, si è collegata via Skype.

 

La protesta dei senatori

L’entrata in vigore dell’obbligo per gli over 50 accende intanto la protesta di una decina di senatori che hanno fatto ricorso contro l’applicazione della norma a Palazzo Madama. Tra questi c’è Mario Michele Giarrusso, che reagisce con tempismo da record a chi gli chiede come mai non si è ancora vaccinato. «Lei mi sta chiedendo del mio vaccino? Scusi, ma come si permette? Io per caso le chiedo che anticoncezionale ha usato lei o sua moglie?».

giarrusso

 

L’indomito senatore catanese, che insieme ad altri ex grillini come Gianluigi Paragone e Carlo Martelli sventola al Senato il vessillo del partito Italexit (anche Paragone e Martelli hanno fatto ricorso), si esibisce in una disquisizione di natura costituzionale mutuando dalle sue convinzioni «la certezza che dire no all’obbligo del green pass per entrare in Parlamento vuol dire opporsi a una norma fascista.

 

Lo sa che cosa potrebbe accadere un domani?». Si fa la domanda poi si dà la risposta, seguendo lo schema reso celebre dal giornalista Gigi Marzullo: «Che una maggioranza potrà approvare una legge che impedisce l’ingresso al Senato a quelli che non sono alti oltre un metro e ottanta, non sono biondi, non hanno gli occhi azzurri... E poi, mi scusi: ma mica questo è un lavoro? Io sono un rappresentante della volontà popolare!».

 

Il ricorso

Emanuele Dessì, uscito dai Cinque Stelle dopo che il Movimento aveva deciso di votare la fiducia al governo Draghi, oggi rappresenta in Senato il Partito comunista di Marco Rizzo. Anche lui, ieri, ha presentato un ricorso contro il divieto d’accesso a Palazzo Madama agli over 50 non in possesso di green pass rafforzato. Ma i suoi toni sono diversi da quelli degli altri barricaderi.

luc montagnier gianluigi paragone manifestazione no vax milano

 

«Io credo nella scienza, nella medicina, nei vaccini. Sono un soggetto oncologico, se non ci credo io nella scienza non ci crede nessuno. Eppure sono contro l’obbligo di green pass che potrebbe tenere lontano dal lavoro un milione e mezzo di italiani. Non ha senso questa misura in questa fase della pandemia». Caro gli costerà non partecipare alle sedute e non percepire la diaria. «Le dirò: è giusto che io perda parte dello stipendio. Fare una battaglia vera comporta il doveroso pagarne le conseguenze. Che pago, mi creda, molto volentieri».

 

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...