DOPO LA DEBACLE DEL M5S CHE AZZOPPA LE SUE AMBIZIONI DI CORRERE COME CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO, GIUSEPPE CONTE PRENDE TEMPO SULLA COALIZIONE ANTI-MELONI: “APRIREMO UN TAVOLO DOPO L’ESTATE, SENTIREMO PRIMA LA BASE DEL M5S POI VALUTEREMO LE MODALITÀ CON CUI SCEGLIERE CHI SARÀ IL FRONTMAN O LA FRONTWOMAN PIÙ ADATTO A RAPPRESENTARE QUESTO PROGETTO” – L’APERTURA ALLA MODIFICA DELLA LEGGE ELETTORALE IN SENSO PROPORZIONALE (MENTRE SCHLEIN E’ CONTRARIA): “L’OBBLIGO DI INDICAZIONE DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE? NON POSSONO PENSARE DI FAR RIENTRARE IL PREMIERATO DALLA FINESTRA. OLTRETUTTO NON MI SEMBRA CHE SIANO D’ACCORDO AL LORO INTERNO”
Francesco Bei per repubblica.it - Estratti
ELLY SCHLEIN - ROBERTO FICO - GIUSEPPE CONTE
Finite le prove elettorali nelle regioni, è iniziata la cavalcata verso le politiche del 2027. E Giuseppe Conte, anche in risposta alle sollecitazioni degli alleati, annuncia l’apertura di un cantiere «partecipativo» del M5S per il programma. Solo successivamente questo lavoro sarà portato al tavolo comune del centrosinistra e non sarà una pratica da sbrigare in poche settimane, «perché non sarebbe serio». I tempi? «Penso che si possa fare dopo l’estate».
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Sta di fatto che anche al Sud non andate bene nelle elezioni locali. Perché?
«Perché non abbiamo apparati che muovono consensi e pacchetti di voti. Tutti i candidati, anche quelli della civica del presidente, devono sottostare alle nostre regole rigidissime. Non prenderemo mai uno che ci porta trentamila voti, perché non accettiamo transfughi di altri partiti. Detto questo, passo dopo passo stiamo migliorando anche sui territori».
L’analisi dei flussi dell’Istituto Cattaneo mostra che persino a Roberto Fico, non solo ad Antonio Decaro, sono arrivati consensi da chi aveva in passato votato a destra. Cosa è scattato?
«Evidentemente l’attenzione che abbiamo dimostrato per legalità e bisogni reali di famiglie e imprese viene giudicata di buon senso da tanti cittadini. Soprattutto quelli legati a un’idea di destra sociale sono molto delusi da questo governo. La loro sconfitta al Sud è dovuta al fatto che questa destra dice che le cose vanno bene e si ritrova a fare promesse artificiose a pochi giorni dal voto».
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Bonelli e Fratoianni propongono di iniziare subito il confronto sul programma, Schlein invita a non discuterne solo fra leader di partito ma nel Paese. Lei come risponde?
NICOLA FRATOIANNI - ELLY SCHLEIN - ROBERTO FICO - GIUSEPPE CONTE - ANGELO BONELLI
«Noi abbiamo applicato i criteri della democrazia partecipativa nel nostro processo costituente ed è stata un’esperienza rivoluzionaria. Oltretutto quell’entusiasmo ci ha portato un 10% in più di iscritti. Intendiamo applicare quello stesso metodo anche per il programma, coinvolgendo la società civile, le forze civiche e culturali e il nostro network giovani».
Arriverà però un momento in cui dovrete confrontarvi con le altre forze o no?
«Certo, metteremo generosamente a disposizione i risultati di questo processo “Nova 2.0” nel confronto successivo con le altre forze politiche, per definire un’agenda di cambiamento del Paese che sia realmente nata dal basso».
Quanto può durare questa fase di studio?
«Se deve essere un processo serio non può che durare alcuni mesi. Non si può risolvere tutto in una kermesse di partito con qualche esperto invitato a parlare».
Il tavolo finale di coalizione?
«Potrebbe partire dopo l’estate».
E se la situazione precipita?
«Se l’agenda politica ci costringerà ad accelerazioni, stia sicuro che non ci faremo trovare impreparati».
Schlein ha detto che il leader si può scegliere o con primarie oppure applicando il metodo che va a palazzo Chigi il segretario del partito più votato. E lei?
«Alla fine del confronto con le altre forze politiche, valuteremo le modalità con cui scegliere chi sarà il frontman o la frontwoman più adatto a rappresentare questo progetto».
Dipenderà anche dalla legge elettorale o no?
«È evidente che la legge elettorale potrà condizionare quest’ultimo passaggio».
Fratelli d’Italia sta provando a forzare sulla modifica della legge elettorale. Ma voi non rischiate di spaccarvi sul proporzionale?
GIUSEPPE CONTE - NICOLA FRATOIANNI - ELLY SCHLEIN - ANGELO BONELLI
«Direi alle forze di maggioranza, dopo questa tornata elettorale che evidentemente ritengono poco soddisfacente, di non lasciarsi dettare le iniziative politiche dall’ansia».
E se proponessero l’obbligo di indicazione del premier sulla scheda elettorale?
«Non possono pensare a qualche espediente solo per avvantaggiarsi. Né possono pensare di far rientrare il premierato dalla finestra dopo essersi spaventati quando lo hanno presentato davanti al portone principale. Oltretutto non mi sembra che siano d’accordo al loro interno».
giuseppe conte in versione stalin
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