
UN’ALTRA FIGURA DI PALTA INTERNAZIONALE PER IL GOVERNO MELONI – ALLA FINE L’ITALIA NON FORNIRÀ I SUOI DUE CACCIA INTERCETTORI “EUROFIGHTER” PER LA MISSIONE NATO DELLE “SENTINELLE” A DIFESA DEL FRONTE EST DELL'ALLEANZA – UNA RETROMARCIA, DOPO L’INIZIALE DISPONIBILITÀ, CHE HA LASCIATO SBALORDITI I VERTICI MILITARI, SIA ITALIANI CHE AL COMANDO GENERALE NATO A BRUXELLES – SULLA DECISIONE DI SFILARSI PESANO LE PRESSIONI DEI “PACIFINTI” FILOSUSSI SALVINI E VANNACCI, MENTRE CROSETTO ERA FAVOREVOLE ALLA PARTCIPAZIONE ITALIANA ALL’OPERAZIONE...
Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti e Ilario Lombardo per “la Stampa”
guido crosetto antonio tajani vertice nato di vilnius
Alla vigilia di un vertice cruciale della Nato, nessuno si bilancia più su quale sarà la risposta italiana all'appello dell'Alleanza atlantica per dare vita a una nuova missione sul Fronte Est. L'hanno chiamata "Sentinella dell'Est" e deve fare base in Polonia.
[...] hanno risposto favorevolmente molti Paesi alleati e il governo italiano fino a un paio di giorni fa era più che disposto a partecipare con l'invio in Polonia di due caccia intercettori Eurofighter. Poi, però, c'è stato un brusco ripensamento, che ha lasciato sbalorditi i vertici militari, sia italiani che al comando generale Nato a Bruxelles.
Ragioni di tenuta politica della maggioranza, vista la postura di Matteo Salvini e del suo vicesegretario Roberto Vannacci via via virulenta, più attenta a una ricucitura con la Russia che alle ragioni degli ucraini, hanno consigliato Palazzo Chigi di lasciar cadere la "chiamata" dell'Alleanza atlantica.
il generale Alexus Grynkewich e Mark Rutte
[...] gli italiani non parteciperanno al nuovo dispositivo, garantendo però alla Nato tempi maggiori di presenza nella missione "Balting Eagle", che ha sede in Estonia e dove siamo presenti dall'inizio dell'agosto di quest'anno. Politicamente parlando, allungare i tempi di una missione già votata dal Parlamento non richiede un nuovo passaggio in Aula. Il che permetterà di non far emergere eventuali crepe del centrodestra.
Da quello che è stato possibile ricostruire incrociando tutte le fonti interessate, il ministro della Difesa Guido Crosetto era inizialmente favorevole all'invio dei due Eurofighter e il Capo di Stato Maggiore, il generale Luciano Portolano, che difficilmente si muove senza mandato del suo ministro di riferimento, ha dato disponibilità al primo giro di richieste della Nato.
MARK RUTTE GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
L'alt sarebbe arrivato da Palazzo Chigi, spiazzando la rappresentanza diplomatica italiana a Bruxelles. Giorgia Meloni e Antonio Tajani hanno preferito evitare scontri con l'alleato leghista e, più in generale, di dover spiegare in campagna elettorale il perché di una fornitura così rilevante, che potrebbe avere un impatto emotivo su chi teme una guerra imminente in Polonia o dentro il confine dell'Unione europea.
Fino a lunedì sera anche al ministero della Difesa si considerava come molto probabile la consegna dei due caccia. E invece. Crosetto ha ratificato la retromarcia del governo. «Siamo già tra i maggiori contributori della Nato – dichiara martedì -. Daremo la disponibilità di lasciare più tempo il Samp/T (una batteria missilistica anti-aerea, ndr) che abbiamo già dislocato sul fronte Est e di lasciare più tempo gli aerei Caew che già fanno controllo radar nella zona».
È il compromesso politico che il governo ritiene sostenibile. Le forze armate italiane negli ultimi tempi non hanno lesinato sul contributo di rafforzamento della Nato verso Est. In questo momento, ci sono dislocati 740 soldati dell'esercito in Bulgaria e 250 in Ungheria (Operazione "Enhanced Vigilance Activity"), altri 250 sono in Lettonia (Missione Baltic Guardian).
Complessivamente la Nato ha ridislocato 40 mila soldati nei diversi Paesi dell'Europa orientale. Il fiore all'occhiello del rafforzamento, però, viene dalla missione dell'Aeronautica militare in Estonia, nella base di Amari, a pochi chilometri dalla capitale Tallinn.
il generale Alexus Grynkewich e Mark Rutte
Ci sono quattro velivoli F-35, più aerei-radar del tipo Caew e Spyd-R, ovvero il meglio della tecnologia italiana per monitorare lo stato dei cieli, e infine una batteria missilistica Samp/T. Era previsto che ad ottobre gli aerei F-35 e gli equipaggi sarebbero stati avvicendati con altrettanti Eurofighter italiani. È così importante, questa missione, che a visitare gli hangar dove sono gli italiani il 1 settembre è andata la presidente della Commissione Ue, Ursula von Der Leyen.
Come si è visto in occasione dell'intrusione di droni russi sulla Polonia, questa missione in Estonia è totalmente integrata con un'altra missione gemella della Nato che è basata in Lituania, e con le forze aeree della Polonia. E anzi gli aerei-radar italiani ne sono forse l'assetto più pregiato.
Ecco, secondo quanto anticipato dai ministri, batteria missilistica e aerei-radar resteranno più a lungo in Estonia e saranno gli occhi e le orecchie anche per la nascente Missione "Sentinella dell'Est". Ma con i piedi fuori dalla Polonia, ché ciò sarebbe divenuta una nuova operazione all'estero e Salvini non ne vuole più.