mario draghi conti irpef

UN PO’ MENO TAR-TASSATI? – IL GOVERNO STUDIA UN TAGLIO DELLE TASSE PER LAVORATORI E IMPRESE, INTERVENENDO SU IRPEF E IRAP: PER CHI HA UN REDDITO COMPRESO TRA I 28 MILA E I 55 MILA EURO SI PREVEDE DI INTERVENIRE SULL’ALIQUOTA DEL 38%, RIDUCENDOLA DI DUE PUNTI. DALL’ALTRA SI PENSA A UN INTERVENTO SULLE DETRAZIONI PER IL LAVORO DIPENDENTE, AUMENTANDO QUELLE SPETTANTI AI REDDITI FINO A 55MILA EURO – MA LA MANOVRA È BLOCCATA IN PARLAMENTO DAGLI SCAZZI TRA PD E M5S SUI RELATORI…

Andrea Bassi per “Il Messaggero”

 

MARIO DRAGHI

Il taglio delle tasse riguarderà sia i lavoratori che le imprese. Gli otto miliardi di euro stanziati dal governo nella legge di Stabilità in discussione al Senato, saranno divisi tra questi due capitoli: sei all'Irpef e due all'Irap. Il primo confronto tra i responsabili economici della maggioranza e il ministro Daniele Franco, è andato diretto nel merito della questione.

 

Ieri, dopo un vertice durato quasi due ore, il ministro ha deciso di dare mandato ai tecnici del Tesoro di simulare gli impatti e i costi delle varie proposte presentate ieri dai partiti. Probabilmente una simulazione ci sarà anche sulla richiesta avanzata dalla Lega, di procedere con un azzeramento dell'Iva sui beni di prima necessità. Una misura il cui costo è, comunque, noto: circa 3 miliardi. Difficile però, che si possa intervenire già con la manovra di bilancio sull'imposta sul valore aggiunto. Tema sul quale la delega fiscale del governo prevede un intervento complessivo.

 

irpef

LA PLATEA Due punti appaiano invece fermi: l'intervento sull'Irpef, partendo dalla classe media, ossia i lavoratori che oggi hanno un reddito compreso tra i 28 mila e i 55 mila euro e che si trovano dunque nello scaglione del prelievo al 38 per cento, e una prima riduzione dell'Irap per le imprese. Come tecnicamente si agirà su questi due capitoli, sarà deciso nei prossimi giorni. Il nuovo vertice con i responsabili economici della maggioranza è fissato per lunedì, per esaminare le simulazioni prodotte dal ministero dell'Economia.

 

mario draghi

Probabile che già in questo incontro si cominci a fare una scrematura delle proposte per provare a trovare un minimo comun denominatore. Che per ora all'orizzonte ancora non si intravede. Partiamo dall'Irap. Il partito democratico, rappresentato al tavolo dal responsabile economico Antonio Misiani, e Leu, rappresentato dal sottosegretario Maria Cecilia Guerra, spingono per un taglio da 2 miliardi del Cuaf, il contributo versato dalle imprese per gli assegni familiari.

 

Irpef Irap Inps

La Lega, rappresentata ieri da Alberto Bagnai, spinge per un azzeramento dell'imposta per le partite Iva, le persone fisiche e le società di persone. Anche Italia Viva, che ha partecipato al confronto con il presidente della Commissione finanze della Camera, Luigi Marattin, è per un taglio consistente dell'Irap di almeno tre miliari. Forza Italia, rappresentata dal sottosegretario allo Sviluppo Economico, Gilberto Pichetto, ha invece proposto una doppia via per il taglio dell'imposta regionale sulle attività produttive: orizzontale, ossia stabilendo una soglia al di sotto della quale far scattare l'esenzione; oppure verticale, iniziando il taglio esentando alcune categorie come le Partite Iva e le società di persone.

 

mario draghi conferenza stampa sulla manovra

Sulla riduzione dell'Irpef, come ha spiegato il sottosegretario Pichetto, «il punto di congiunzione» tra tutte le forze politiche, è agire sul ceto medio. Quindi le simulazioni che il ministro Franco produrrà lunedì si incentreranno soprattutto su questo punto. Le ipotesi sono diverse, ma che possono ricondursi a due grandi filoni. Il primo prevede di intervenire direttamente sulle aliquote, in particolare quella del 38%, riducendola di un paio di punti in modo da accorciare il salto rispetto allo scaglione precedente (l'aliquota del 27%).

tasse

 

LE CIFRE Il secondo vorrebbe un intervento sulle detrazioni per il lavoro dipendente, aumentando quelle spettanti ai redditi fino a 55 mila euro. Ognuno dei due interventi ha pregi e difetti. L'intervento sulle aliquote, avvantaggia anche i redditi più alti e incide non solo sul lavoro ma aumenta anche le pensioni. L'intervento sulle detrazioni, simile al bonus 100 euro, si concentra sul lavoro, ma complica, e non di poco il sistema. Durante l'incontro di qualche giorno fa con i sindacati, il ministro Franco avrebbe espresso una sua preferenza per il taglio delle aliquote. Probabile che sull'Irpef arrivi anche qualche intervento a margine.

 

mario draghi alla camera 1

Come quello proposto dalla vice ministro Laura Castelli per le partite Iva che fatturano fino a 65 mila euro e che hanno un'aliquota flat del 15%. Per un certo periodo di tempo dovrebbero poter sforare la soglia di reddito rimanendo nella tassazione flat. In che tempi arriverà l'emendamento del governo sulle tasse? Probabilmente in tempi stretti. Anche perché il governo vorrebbe chiudere l'iter della manovra in Senato entro il 18-19 dicembre per fare poi un rapido passaggio alla Camera prima di Natale. Almeno questo nei piani. Anche perché la tensione all'interno della maggioranza resta alta. La Commissione bilancio non è ancora riuscita a nominare i relatori del provvedimento. I Cinquestelle continuano a bloccare la scelta chiedendo che i relatori siano tre, uno ovviamente grillino.

MARIO DRAGHImario draghi al senato 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…