LA GRANDE AMAREZZA – UN SENATORE CENA CON LA PIZZA AL TAGLIO TUTTO SOLO - IL COMPAGNO CIVATI FA INTERVISTE IN GELATERIA E POI NON TROVA LA RIUNIONE DEL GRUPPO - L’AMMIRAGLIO GATTO-LICO FINISCE NEL MIRINO DEGLI ANIMALISTI - UN MINISTRO E’ PIU’ MOSCIO DELL’INFLAZIONE

DAGOREPORT

1. Ma arriva o non arriva ‘sta legge elettorale? Mercoledì, piazza Sant'Eustachio, pochi minuti dopo le 20. Dove sta il senatore forzista Lucio Malan? Sta da Zazà, pizzettaro campano a un passo dal Senato, a mangiarsi tutto solo un trancio di pizza al taglio. All'unico valdese di destra sotto gli ottant'anni deve sembrargli una gran botta di vita, cenare a un tavolino all'aperto in pieno inverno.

Lui che è piemontese di Luserna San Giovanni, un posto che lo vedi e rivaluti perfino Avigliana, il paese di Fassino. E va bene aspettare i comodi del Rottam'attore, ma poi è mai possibile che tutti si ricordino del giovane Matteo che spopolava alla Ruota della Fortuna e nessuno del giovane Malan, che fu per settimane e settimane campione a "Pentatlon", sempre con Mike Bongiorno?

2. Martedì sera, scene da un partito perennemente in lite con se stesso. Alle 21 Matteo Renzi riunisce il gruppo Pd alla Camera per spiegare la legge elettorale in arrivo. Con già 45 minuti di ritardo, uno sperso Civati vaga sotto la pioggia tra l'ingresso di via Uffici del Vicario, chiuso sbarrato, e quello di via di Campo Marzio, aperto ma quasi invisibile. Nel frattempo cade vittima delle televisioni più improbabili che lo intervistano sulla qualunque, in qualità di esponente più in vista dei civatiani.

Surreale la scena della turista inglese seduta sotto un ombrellone di Giolitti con un gelato in mano. Guarda il Civati dichiarante come ipnotizzata, con il cono sempre lì, nella mano destra. Finisce l'intervista e il cameramen si riprende il cono. Intanto Civati, che non ha proprio nessuna voglia di andare a sorbirsi il pistolotto renziano, continua a girare intorno a Montecitorio. Alla fine lo fanno entrare. Ma che amarezza, a neppure quarant'anni, passare le serate così.

3. Il processo inizierà a Roma il 7 febbraio, davanti al tribunale militare. Sul banco degli imputati l'ex ufficiale medico Barbara Balanzoni, diventata un idolo degli animalisti di mezzo mondo per aver salvato Agata, la gattina-mascotte del contingente italiano in Kosovo che stava morendo di parto. La dottoressa toscana sostiene di essere accusata di disubbidienza, mentre l'Esercito afferma che è sotto processo per ingiuria e diffamazione. Comunque vada, un danno d'immagine non indifferente per lo stato maggiore della Difesa e una beffa amarissima per il suo capo, Luigi Binelli Mantelli.

Perché anche l'ammiraglio ama i gatti alla follia e il suo micione persiano sta spesso con lui in ufficio. Al comando della Squadra navale di Santa Rosa, vicino a Roma, ricordano ancora la volta che il felino del Signor Comandante sparì per qualche ora e l'intera base fu rivoltata come un calzino. "Sembrava Pearl Harbor", ricorda un marinaio, poi per fortuna saltò fuori. E adesso a Binelli gli tocca difendere il prestigio dell'Esercito intero dai gattari come lui.

4. A Roma c'è un ministro in grave depressione. Sa che lo vogliono rimpastare. Sa che si è circondato di collaboratori in gran parte modesti. Sa che il tenero Letta gli sta cercando un posto, ma per ora non si trova nulla di onorevole. Sa che a casa lo aspetta una moglie di grandissimo carattere. Qualcuno avverta Nonna Pina Cancellieri: urge un nuovo "atto umanitario". A un passo da lei.

 

Ylenia e Lucio Malan CUPERLO RENZI CIVATI CUPERLO RENZI CIVATI barbara balanzoni con il gatto ammiraglio binelli

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