
LA GUERRA DELLE TOGHE ARRIVA AI VERTICI: CANTONE VS DAVIGO! - IL CAPO DELL'AUTORITÀ ANTICORRUZIONE TIRA FUORI LA CARTA FALCONE: ''ANCHE LUI ANDÒ A FARE IL MAGISTRATO AL MINISTERO E FU CRITICATO. IO NON HO MAI FATTO POLITICA. CI SONO COLLEGHI CHE RESTANO IN MAGISTRATURA E FANNO POLITICA CON ALTRI MEZZI...''
Dal “Fatto Quotidiano”
Ormai è guerra. Raffaele Cantone, magistrato per così dire non antipatizzante rispetto a Matteo Renzi, che l' ha messo a capo dell' Autorità anticorruzione, si sente accerchiato dai suoi stessi colleghi: "È la solita storia: se accetti un incarico di nomina politica, violi il mito della purezza coltivato da certi colleghi".
L' ex pubblico ministero, però, in un' intervista a Panorama in edicola da oggi, va un po' più in là della legittima autodifesa, fino ad un forse paragone un po' fuori le righe con Giovanni Falcone per gli attacchi ricevuti quando nel 1991 decise di collaborare con l' allora ministro Martelli in via Arenula.
L' obiettivo è Pier Camillo Davigo. Il segretario dell' Anm, infatti, aveva detto: "Per contrastare la corruzione bisogna mandare i poliziotti a offrire denaro ai politici e arrestare chi accetta. Lo diceva anche Cantone, ma ora ha smesso di dirlo. Perché? Lo capisco. E non aggiungo altro…".
Replica Cantone : Falcone venne criticato, "eppure andò a fare il magistrato in via Arenula. Io sono stato designato dal Parlamento all' unanimità, e non ho mai fatto politica. Ci sono invece colleghi che rimangono in magistratura e fanno politica con altri mezzi…".