videomessaggio di giorgia meloni all anci 2

“IL GOVERNO È AL LAVORO PER CAMBIARE IL REATO DI ABUSO D’UFFICIO” – IERI GIORGIA MELONI, IN COLLEGAMENTO CON L’ASSEMBLEA DELL’ANCI, HA MANDATO UN MESSAGGIO AI SINDACI E ALLE INCHIESTE CHE PROVOCANO LA “PAURA DELLA FIRMA”: “NON SI RECLAMA L’IMPUNITÀ, SI CHIEDONO REGOLE CERTE. IL 93% DELLE CONTESTAZIONI SI RISOLVE CON ASSOLUZIONI E ARCHIVIAZIONI” – LA RIUNIONE SUL PNRR: “BISOGNA VERIFICARE CON LA COMMISSIONE UE LE MISURE PIÙ IDONEE AD AGGIORNARLO…”

 

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

videomessaggio di giorgia meloni all anci 4

Sulla facciata di Palazzo Chigi illuminata di rosso sono proiettati i nomi delle 104 vittime di femminicidio in Italia dall'inizio dell'anno. Un ricordo e un monito, nella speranza che le cifre spaventose del fenomeno possano sgonfiarsi. Ne ha parlato Giorgia Meloni alla presentazione della relazione della commissione parlamentare sul femminicidio, in una giornata che la presidente del Consiglio ha dedicato alle donne e ai sindaci italiani.

 

Al mattino la premier è apparsa in videocollegamento all'assemblea dell'Anci a Bergamo e si è più volte scusata per non aver potuto partecipare di persona per le «scadenze molto complesse» di queste ore, manovra economica in primis: «Stiamo lavorando al massimo della velocità». Accolta con il «tu» dal presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, Meloni si è fatta perdonare l'assenza dal vivo con la promessa che il governo «darà una nuova centralità ai comuni» e l'annuncio di riforme molto attese dai primi cittadini.

 

videomessaggio di giorgia meloni all anci 2

La più urgente è il tema annoso della responsabilità degli amministratori locali e l'inquilina di Palazzo Chigi annuncia che «il governo è al lavoro per modificare una serie di reati contro la pubblica amministrazione, a partire dall'abuso di ufficio». La leader di Fratelli d'Italia vuole cambiare le norme penali «il cui perimetro è così elastico da prestarsi a interpretazioni troppo discrezionali».

 

Il Paese ha bisogno di correre, ma i vincoli burocratici sono eccessivi e i sindaci hanno «paura della firma». Citando Don Camillo e l'onorevole Peppone , Meloni assicura che interverrà affinché gli amministratori locali non debbano più rischiare «processi lunghi e disonorevoli che, per le persone per bene, sono già una pena». L'intento del governo non è salvaguardare i furbi, assicura, ma tutelare gli onesti: «Non si reclama l'impunità, si chiedono regole certe».

 

videomessaggio di giorgia meloni all anci

E qui la premier ricorda che il «93% di contestazioni si risolve con assoluzioni o archiviazioni».

 

L'assemblea dell'Anci, dove Meloni ha incassato l'applauso bipartisan, è stata occasione per rilanciare una «nuova stagione di riforme nel quadro della coesione nazionale». Due le direttrici, presidenzialismo e autonomia differenziata.

 

La presidente prova a sgombrare il campo dagli equivoci: «Ci muoveremo nel solco della Costituzione, sulla base degli articoli 116, 117 e 119». Insomma, più autonomia alle Regioni senza creare disparità per i cittadini. «È una sfida epocale» e Meloni invoca l'aiuto dei primi cittadini, che loda per aver tenuto saldo il legame con i cittadini durante la pandemia: «Grazie ai sindaci, che a volte hanno persino salvato la faccia alle istituzioni».

Il problema sono le risorse.

 

videomessaggio di giorgia meloni all anci

La manovra stanzia 21 miliardi per aiutare famiglie e imprese, ma il caro energia «drena cinque miliardi al mese» e la premier chiama in soccorso Bruxelles: «Se non interviene la Commissione Ue sarà difficile continuare a far fronte a questi costi». Per fortuna ci sono i soldi del Pnrr, 40 miliardi solo per i Comuni.

 

Meloni non pensa più a modifiche incisive del Piano, che Bruxelles non accetterebbe, ma parla di «verificare con la Commissione Ue le misure più idonee ad aggiornare il Pnrr». Ne ha parlato al mattino a Palazzo Chigi in riunione con Giorgetti, Urso, Fitto e Mantovano e nel pomeriggio, in Cdm, Meloni ha appoggiato il lavoro di Ciriani (Rapporti col Parlamento) per dotarsi di «un metodo che consenta di evitare dispersioni» quando si tratterà di esaminare gli emendamenti. I tempi sono strettissimi e la premier vuole evitare che l'iter della legge di Bilancio alla Camera diventi un assalto alla diligenza.

videomessaggio di giorgia meloni all anci 3

 

Alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne Meloni è intervenuta alla presentazione dei risultati della commissione Femminicidio. La dem Valeria Valente ha passato il testimone alla ministra Eugenia Roccella e la premier si è impegnata a «fare tesoro del lavoro fondamentale» della commissione. «Prevenzione, protezione e certezza della pena» saranno i «pilastri d'azione» di Meloni, che sprona le donne a denunciare e pensa di potenziare il ricorso ai braccialetti elettronici.

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO