xi jinping vladimir putin joe biden

INSOMMA, CHE SI SO’ DETTI BIDEN E XI JINPING? – LE MINACCE SU TAIWAN DEL CINESE (“CHI GIOCA CON IL FUOCO SI BRUCIA”) NON HANNO SORPRESO NESSUNO: GLI USA SANNO BENISSIMO CHE PECHINO CONSIDERA L’ISOLA DI FORMOSA ROBA SUA. IL TEMA NON È SE AVVERRÀ L’INVASIONE, MA QUANDO. LA TELEFONATA PIUTTOSTO SERVIVA A CAPIRE LA POSIZIONE CINESE IN UCRAINA: XI JINPING FORMALMENTE È ALLEATO DI PUTIN, MA NON HA INVIATO ARMI E HA BLOCCATO GLI INVESTIMENTI IN RUSSIA – IL CREMLINO: “SU TAIWAN, OVVIAMENTE, SIAMO SOLIDALI CON LA CINA”

VLADIMIR PUTIN XI JINPING BY EDOARDO BARALDI

1 - CREMLINO, 'SOLIDALI CON LA CINA SU TAIWAN'

(ANSA) - Il Cremlino si è detto "solidale" con la posizione della Cina su Taiwan dopo che Xi Jinping ha dichiarato in una conversazione col presidente americano Joe Biden che "chi gioca con il fuoco si brucia".

 

Lo riporta l'agenzia Interfax. "Il Cremlino, ovviamente, è solidale" con le dichiarazioni di Xi Jinping, ha affermato il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, Dmitri Peskov.

 

2 - XI-BIDEN, DUE ORE DI COLLOQUIO SENZA RIUSCIRE AD ASCOLTARSI

Stefano Vecchia per “Avvenire”

 

xi jinping joe biden

Due ore e 17 minuti di colloquio telefonico hanno ieri messo a confronto diretto il presidente statunitense Joe Biden e quello cinese Xi Jinping. A causa della pandemia non hanno potuto finora di incontrarsi di persona. Al centro, le crescenti tensioni per Taiwan, la contesa commerciale in inasprimento, il rispettivo contenimento strategico.

 

Il quinto colloquio tra i due leader nell'anno e mezzo dall'avvio della presidenza Biden ha di fatto confermato la distanza tra i due Paesi, peraltro già individuate, il giorno prima, dal portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, che aveva segnalato come «le tensioni riguardo il comportamento aggressivo e impositivo della Cina nell'area Indo-pacifica» sarebbero state «al primo posto nell'agenda ».

BIDEN XI JINPING

 

Taiwan, anche alla luce del conflitto russo-ucraino, rappresenta un punto focale nei rapporti tra le due superpotenze. A inasprire la tensione è stata nelle ultime settimane la possibilità che la presidente della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, stretta alleata di Biden, possa recarsi il mese prossimo a Taiwan in occasione del viaggio in Giappone, dove è previsto l'incontro con il premier Fumio Kishida.

 

XI JINPING VLADIMIR PUTIN - VIGNETTA DI GIANNELLI

Pechino ha già chiarito che questa mossa sarebbe considerata una provocazione, sia per il ruolo di primo piano di Pelosi nell'Amministrazione statunitense, sia per il possibile utilizzo per il viaggio di un aereo da trasporto militare.

 

Un chiaro messaggio per Washington era arrivato mercoledì: gli Usa «subiranno le conseguenze » del viaggio, se dovesse attuarsi. Tuttavia, era stato preannunciato da Kirby, proprio la telefonata di ieri voleva essere una mano tesa per evitare un aggravamento delle tensioni. Ma sembra aver funzionato solo in parte.

JOE BIDEN NANCY PELOSI

 

Al termine dell'incontro, Washington ha diffuso una nota. «La politica Usa sull'isola non è cambiata», si legge. Biden ha voluto sottolineare a Xi che Washington si «oppone fermamente agli sforzi unilaterali per cambiare lo status quo o minare la pace e la stabilità attraverso lo Stretto».

 

Anche Xi Jinping non è andato per il sottile e ha avvertito gli Stati Uniti che «chi gioca con il fuoco si brucia». «Entrambi i lati dello Stretto dell'isola appartengono ad un'unica Cina », ha sottolineato il presidente cinese, ribadendo la «ferma opposizione al separatismo» e «all'interferenza di forze esterne».

 

PUTIN E XI JINPING

Il network statale cinese China Central Television (Cctv) ha comunque aggiunto che nella telefonata vi sarebbero stati «comunicazioni e scambi approfonditi sulle relazioni sino-americane e su questioni di reciproco interesse ».

 

Per Cctv, Xi ha parlato della posizione «coerente» e «decisa», di oltre 1,4 miliardi di cinesi di salvaguardare sovranità nazionale e integrità territoriale». Sul piano del confronto strategico, Xi ha parlato di «errore di calcolo» degli Usa nel «considerare la Cina un competitor e definirlo un rivale», specificando - ha riferito il quotidiano governativo cinese in lingua inglese Global Times -, che si tratta di una «incomprensione a proposito dello sviluppo della Cina che ingannerà il popolo dei due Paesi e la comunità internazionale ».

 

JOHN KIRBY

Anche il ministero degli Esteri cinese ha diffuso un comunicato in cui si sottolinea come, riportando le parole di Xi, «di fronte a un mondo di cambiamenti e disordini la comunità internazionale e i popoli di tutto il mondo si aspettano che la Cina e gli Stati Uniti assumano un ruolo guida nel sostenere la pace e la sicurezza mondiale e nel promuovere lo sviluppo e la prosperità globali».

 

2 - XI FULMINA BIDEN SU TAIWAN «NON GIOCATE CON IL FUOCO»

Estratto dell’articolo di Marco Liconti per “il Giornale”

 

[…] Pur nel mantenere il punto, Washington è sembrata tendere una mano a Xi. Non a caso, Pechino ha tenuto a far sapere che la telefonata tra i due leader è avvenuta «su richiesta di Biden».

 

caccia cinesi sopra taiwan

Gli Stati Uniti sanno bene che il leader cinese è alle prese con una serie di problemi interni, dal rallentamento dell'economia alla crescente impopolarità dovuta ai continui lockdown imposti a causa del Covid, proprio mentre si appresta a chiedere ai funzionari del Partito Comunista nel prossimo Congresso di essere rieletto per la terza volta - mai accaduto nella recente storia cinese - alla guida del Paese.

 

Tra le questioni aperte c'è quella ucraina. Agli occhi dell'amministrazione Biden, al di là dei toni retorici usati per condannare il rifiuto di Pechino di schierarsi apertamente contro la Russia, non è passato inosservato il fatto che da parte cinese non vi siano stati finora aiuti militari diretti o indiretti a Mosca.

 

Xi Jinping e Vladimir Putin

La Russia si è dovuta rivolgere all'Iran per tentare di acquisire i preziosi droni da bombardamento, di cui Kiev è invece ampiamente rifornita dall'Occidente. Non è nemmeno passato inosservato il fatto che dall'inizio della guerra la Cina abbia bloccato qualsiasi investimento in Russia, togliendo ulteriore ossigeno alla macchina bellica di Vladimir Putin.

 

Ecco allora che il viaggio della Pelosi costituisce un ostacolo se non alla normalizzazione dei rapporti tra le due superpotenze, quantomeno al mantenimento dello status quo nello Stretto di Taiwan e in Europa.

 

BIDEN XI JINPING

«Spetta alla speaker decidere», ha detto mercoledì il solito Kirby, a chi gli chiedeva se era vero che la Casa Bianca stesse tentando di convincerla a destinare ad altre latitudini il suo protagonismo internazionale. Certo è che l'annunciata scorta di jet militari e navi da guerra Usa, per fare da scudo all'aereo della Pelosi diretto a Taiwan, come è stato rivelato in questi giorni, non gioverebbe alle relazioni tra Washington e Pechino e rischierebbe di fare esplodere le tensioni nello Stretto di Taiwan.

xi jinping Protesta taiwanese 2Protesta taiwaneseSoldati di TaiwanXI JINPING CINA AFGHANISTAN TAIWAN KABUL global timesTsai Ing-wen, presidente Taiwanvignette del global times sugli usa, taiwan e l'afghanistan vignette del global times su taiwan, usa e l'afghanistancaccia cinesi sopra taiwan esercitazioni militari nel mar cinese

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO