paolo sorrentino virginia raggi

L’URLETTO DI DOLORE DI SORRENTINO: ‘ROMA È FERMA E FERITA. UNA CITTÀ SENZA IDEE, MOSCIA. LA RAGGI VENGA ALL’ESQUILINO, MANCA TUTTO. DICONO DI ESSERE TANTO BRAVI MA NON STANNO FACENDO NULLA. SERVE UN PRESIDIO DI SICUREZZA CHE SIA OPPRIMENTE, NON BASTA UNA PATTUGLIA. E IL DECORO: SE LA CITTÀ È BELLA, CI PENSI DUE VOLTE PRIMA DI INSOZZARLA’

Simone Canettieri per ‘Il Messaggero

paolo sorrentino esquilinopaolo sorrentino esquilino

 

Lo chiama «urletto di dolore».

Paolo Sorrentino quando si affaccia dalla finestra di casa che dà su piazza Vittorio fatica a trovare angoli onirici di Grande Bellezza («C' è una buca transennata da anni: incredibile», sorride quasi con rassegnazione). E appena lo sguardo del regista premio Oscar si allarga alla Roma da cinque mesi grillina ecco la fotografia di «una città ferma, stanca, moscia, priva di qualsiasi idea di futuro». Questo, continua, «è molto doloroso perché se poi si va in giro per altre città europee si vede l' opposto, ci sono energie che qui sono assenti».

 

Sorrentino, è quasi scontato parlare di Grande bruttezza?

paolo sorrentino e jude law 077paolo sorrentino e jude law 077

«Quando si parla della città, anche se vengo ricordato per un film che tratta Roma in maniera astratta, voglio parlare da cittadino: attendiamo con ansia un' amministrazione che abbia un progetto serio su questo luogo».

 

Lei è il genius loci dell' Esquilino, il quartiere umbertino alle spalle della stazione Termini, diventato simbolo di una globalizzazione violenta che ha aumentato il degrado e l' insicurezza.

«Piazza Vittorio è una delle piazze più belle d' Italia, ma manca tutto. C' è un problema a monte, quelli che stanno adesso al governo della città che dicono di essere tanto bravi, anche se per me non lo sono, non si stanno ancora muovendo».

 

È una critica alla sindaca Raggi e al M5S?

assemblea a piazza vittorio per riqualificazione dell esquilinoassemblea a piazza vittorio per riqualificazione dell esquilino

«No, non mi va di fare alcuna polemica, la mia non è una protesta, voglio essere costruttivo. Anzi, invito la sindaca qui, in questo quartiere, le potrei fare da Cicerone. I nuovi amministratori, che vengono dal basso, dovrebbero ascoltare i cittadini, le associazioni, chi ha progetti per Roma».

 

Diceva dell' Esquilino: qual è il problema?

«È la mancanza di un vero tessuto commerciale, che non sia solo distribuzione all' ingrosso, a favorire le condizioni di degrado. C' è un problema di manutenzione ordinaria, non parlo nemmeno di progetti, e questo favorisce il fatto che allignino tutte le forme di degrado possibile: dallo spaccio alla sporcizia alla ricettazione e anche dove non ci sono crimini c' è il mancato rispetto delle regole».

 

Serve ancora più forza nei controlli?

«Certo, in alcune zone, come quella dove abito, manca un presidio di sicurezza. Che invece deve essere opprimente».

RAGGIRAGGI

 

Sicurezza opprimente, addirittura?

«Sì, deve essere serrato nei confronti dell' illegalità: non basta piazzare due macchine della polizia in piazza».

 

Quindi ci salveranno le sirene più che la bellezza?

«No, le cose vanno ovviamente di pari passo: il bello aiuta ad aumentare la percezione di sicurezza. Dalla mia finestra vedo una buca che sta sulla piazza da dieci anni. C' è una pista di pattinaggio che quando piove diventa un lago. Servono le minime condizioni di decoro per la manutenzione ordinaria. Davanti al bello e alla pulizia la gente ci pensa due volte prima di fare la pipì per strada. L' altro giorno ha aperto nell' ex cappelleria Venturini un bar molto bello: abbiamo stappato le bottiglie, ma sono iniziative affidate ai singoli».

 

Di lei c' è una dimensione civica che pochi conoscono. Nel 2014, dopo l' Oscar, l' allora sindaco Marino le conferì la cittadinanza onoraria. Prima e dopo, più volte, è stato avvistato in Campidoglio per parlare del suo quartiere: portando idee e progetti. Come è andata?

esquilinoesquilino

«Con Marino ho fatto più incontri. Ottenendo solo risposte flaccide: ci proposero un presidio medico a piazza Vittorio, che sarebbe stato ancora peggio. Penso che Veltroni, invece, fece una cosa strepitosa mandando via il mercato dalla piazza, che era solo un ritrovo di topi e siringhe. Va detto però che la passata amministrazione convocava i comitati e li ascoltava, la nuova invece no».

 

Insomma, il suo Esquilino può essere la metafora dell' Urbe?

«E' uno specchio di una città, certo, che non si muove, che è ferma o che in alcuni casi arretra, e davanti a dei soggetti che dicono no a tutto, questo processo sembra inarrestabile».

 

La globalizzazione, i mercati cinesi prima e ora quelli indiani, hanno cambiato il volto della Capitale. Siamo già in una post-Roma?

CHINATOWN ESQUILINO A ROMA CHINATOWN ESQUILINO A ROMA

«Non lo so: rispondo in maniera pragmatica, in giro ci sono esempi di quartieri, come Monti, che ce l' hanno fatta. Di sicuro un' amministrazione dovrebbe trattare con le comunità straniere per capirne i bisogni ma anche per pensare a uno sviluppo condiviso».

 

E invece dalla sua finestra cosa vede?

«Una città sopravvissuta a millenni di storia ma offesa e ferita quotidianamente dalla cronaca».

 

La ventata di novità del M5S si è fermata alle urne?

«Allora, la speranza è l' ultima a morire, e sono abituato a parlare alla fine della storia. Però noto che non è cambiato nulla. Anzi è peggiorato, se l' osservatorio è l' Esquilino. Non vedo un' impronta della nuova amministrazione, c' è una strana forma di continuità nell' assenza di progetto, nonostante le differenze politiche con il passato».

 

Al di là dei post su Facebook o Twitter, c' è dialogo tra il Campidoglio e i cittadini reali?

«Almeno l' amministrazione precedente ascoltava, ricevevano, ora mi sembra di no: vista la storia del movimento Cinque Stelle che nasce dalla condivisione dal basso questo atteggiamento sembra paradossale».

 

VIRGINIA RAGGI E LA CARTA DI CREDITOVIRGINIA RAGGI E LA CARTA DI CREDITO

Dalle sue parti manca il tanto sbandierato «uno vale uno»?

«Qui ci sono state molte associazioni che hanno presentato progetti: una nuova amministrazione dovrebbe avere la curiosità di ascoltare, non si tratta di chissà quali cifre, siamo tutti consapevoli della situazione traballante del Comune».

 

Allora, invito partito: aspetta la sindaca Raggi per un tour nel suo quartiere?

«Certo, io la inviterei volentieri, di corsa, potrei essere un buon Cicerone. Non voglio fare polemiche, non servono. Il mio è un urletto di dolore».

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...