battaglione azov

“QUANDO MI PARLANO DELLA DEMOCRAZIA IN UCRAINA, RISPONDO CHE IL REGIME AUTORITARIO DI PUTIN AL CONFRONTO È MILLE VOLTE PIÙ DEMOCRATICO” - LO SCRITTORE NICOLAI LILIN FA LA SUA CONTROSTORIA: “A DIFFERENZA DELL'UCRAINA, IN RUSSIA NON SONO PROIBITI I PARTITI DI SINISTRA. MENTRE ZELENSKY, CON UNA LEGGE AD HOC HA BANDITO TUTTI I PARTITI D'OPPOSIZIONE, COME FAREBBE UN DITTATORE - SULL'UCRAINA IN OCCIDENTE È STATO CREATO UN MITO PROPAGANDISTICO MAI VISTO PRIMA, CHE RINNEGA LA STORIA E L'ESISTENZA DELL'IDEOLOGIA NAZISTA INTEGRATA NEL SISTEMA STATALE DI KIEV”

Estratto di “Ucraina. la vera storia”, di Nicolai Lilin (ed. Piemme), pubblicato da “Libero quotidiano”

 

nicolai lilin

Penso di non sbagliare troppo quando affermo che l'Ucraina era apparsa nel raggio visivo dell'italiano medio, attirandone l'attenzione, quando nel 1995 su diversi canali in tv girò la pubblicità del Corriere della Sera per vendere l'atlante allegato con il giornale. In questo spot un cosmonauta russo atterrando in una campagna dell'Est Europa salutava con felicità la propria patria urlando a squarciagola «Madre Russia!», mentre una contadina impegnata nel proprio orto rispondeva a lui con una certa aria d'insolenza: «Ma quale Russia?! Questa è l'Ucraina!».

NICOLAI LILIN - UCRAINA LA VERA STORIA

 

Tolti quelli che coltivavano un interesse personale per il paese, l'opinione pubblica occidentale fino all'invasione da parte della Russia di Putin avvenuta il 24 febbraio 2022 non si preoccupava affatto dell'Ucraina. Prima la gran parte degli occidentali avrebbe fatto fatica a indicare persino la collocazione geografica dell'Ucraina, senza parlare delle conoscenze più approfondite legate agli aspetti storici oppure politici di questo paese.

 

volodymyr zelensky

Questo è uno dei grossi problemi di molti cittadini occidentali, la costante rivendicazione del diritto all'ignoranza come viatico per la conquista del benessere economico: un elemento che denota una inconscia mentalità colonialista di stampo anglosassone.

 

LA PREVISIONE

La maggioranza degli italiani, così come la gran parte degli occidentali, disconoscevano i processi politici, economici, culturali e sociali che si susseguivano in Ucraina, e che avevano trasformato quel paese giorno dopo giorno in un territorio cuscinetto votato allo scontro tra la Russia di Vladimir Putin, con le proprie mire geopolitiche, revanscista e desiderosa di prendere il proprio posto tra i paesi leader del pianeta, e i paesi facenti parte del blocco Nato, tra i quali, in primis, la grande egemonia militare statunitense e poi quella britannica.

PUTIN ZELENSKY

 

Gli osservatori più attenti avevano previsto già nel 2014, subito dopo il colpo di stato avvenuto in Ucraina, finanziato dagli Usa e curato dai loro servizi segreti e dai loro collaboratori esterni, l'inizio di una spirale di violenza tra la Russia e l'Occidente. Io stesso avevo fatto luce su quel possibile scenario, insieme al compianto amico Giulietto Chiesa, durante una serie di interventi pubblici, nel lontano 2015.

I TATUAGGI DEI COMBATTENTI DEL BATTAGLIONE AZOV

 

Già all'epoca parlavamo apertamente degli interessi statunitensi di interrompere la fornitura del gas russo ai paesi dell'Ue. Su YouTube si trovano i filmati delle nostre conferenze.

 

Ora nel 2022, dopo otto anni dalla loro pubblicazione sul canale, vengono ripresi e ripubblicati da una moltitudine di gente che si meraviglia delle nostre capacità profetiche.

Curioso che molti di quelli che attualmente ci trattano come una sorta di profeti (di sventura) sono gli stessi che neanche un anno fa ci davano dei complottisti solo perché affermavamo che ci sarebbe stata una guerra tra la Nato e la Russia sul suolo ucraino.

 

nicolai lilin 8

Tutto questo ai più suonava come fantapolitica. Molti cittadini non si informano a dovere quando prendono posizione. Ne consegue, in assenza di un'informazione corretta, esaustiva e obiettiva, che l'opinione pubblica perda la capacità di analizzare con logica gli avvenimenti.

 

Esiste, purtroppo, una dinamica da tifoseria calcistica, che prende posto nelle trincee ideologiche, pilotata dai diretti interessati per manipolare opinioni, riflessioni e posizioni, promuovendo così i propri obiettivi politici ed economici.

battaglione azov

 

Per questo motivo sulla questione ucraina qui in Occidente è stato creato un mito propagandistico mai visto prima, che rinnega la storia dell'Ucraina, rappresentando gli eventi in modo palesemente univoco, addirittura negando l'esistenza dell'ideologia nazista integrata nel sistema statale ucraino, cancellando dalla storiografia i brutali crimini compiuti dai nazisti ucraini ai danni degli oppositori di sinistra.

 

BALUARDO DELLA CIVILTÀ

Nella guerra di propaganda e informazioni ripetute ce n'è una che riguarda la presunta "natura democratica" dell'Ucraina, che viene dipinta come una sorta di baluardo della civiltà, in contrapposizione all'autoritarismo dittatoriale della Russia putiniana che minaccia ogni libertà civile, culturale e politica.

battaglione azov

 

Per la stragrande maggioranza degli occidentali le elezioni apparentemente libere, vale a dire pilotate dagli oligarchi schierati con la politica statunitense, nelle quali risulta vincitore un personaggio come Volodymyr Zelens' kyj, che fino a ieri si esibiva in svariati show e serie televisive, anche in qualità di attore comico, mentre oggi pretende con arroganza i soldi dagli occidentali per la guerra sanguinosa che ha già distrutto il paese da lui governato, bastano (a torto) per definire l'Ucraina un paese democratico.

nicolai lilin 7

 

Le elezioni svoltesi nel paese dal 2014 sono accompagnate da una guerra fratricida, nella quale il governo centrale, contestato da una parte delle regioni (guarda caso quelle più ricche e industriali), massacra queste ultime utilizzando le milizie neonaziste, armate, addestrate e sostenute dalla Nato, e ultimamente persino integrate ufficialmente all'interno dell'esercito regolare, sotto il vessillo dei simboli risalenti al Terzo Reich, come ad esempio il simbolo del famigerato battaglione Azov, un covo di nazisti della peggior specie, che si sono macchiati dei crimini più atroci contro la popolazione civile ucraina, e che come simbolo di riconoscimento usano la runa nordica wolfsangel, la stessa che usarono i militari della seconda divisione panzer delle SS, "Das Reich".

UN MEMBRO DEL BATTAGLIONE AZOV

 

SIMBOLI NAZISTI

Lo stesso presidente ucraino Zelens' kyj, nonostante sia di origini ebraiche, si è fatto più volte riprendere dai giornalisti, mentre orgoglioso indossava la maglietta che rappresentava questo simbolo infame, risalente a quei nazisti che in Ucraina durante la Seconda guerra mondiale hanno fatto strage del popolo ebraico e di altri popoli.

 

Oltre a glorificare i simboli nazisti, ha partecipato a una diretta televisiva nel tentativo di riabilitare moralmente e storicamente il leader dei nazisti ucraini Stepan Bandera, collaboratore di Hitler che amava fotografarsi con addosso l'uniforme delle SS e che ha guidato le frange più violente del nazismo ucraino durante la Seconda guerra mondiale.

 

battaglione azov

Quando mi parlano della democrazia in Ucraina, io rispondo che il regime autoritario di Putin al confronto è mille volte più democratico, e la mia non è una provocazione, ma un'opinione formata e fondata su fatti concreti. A differenza dell'Ucraina, in Russia non sono proibiti i partiti di sinistra. Mentre il "democratico" Zelens' kyj, con una legge ad hoc ha bandito tutti i partiti d'opposizione, come farebbe un perfetto dittatore.

 

battaglione azov

In Russia non viene glorificato e legittimato il nazismo a livello statale, mentre l'Ucraina sguazza nella propaganda nazista della peggior specie, a partire dai bambini ai quali nelle scuole e nei campeggi estivi insegnano fare il saluto romano e l'esercito, pieno zeppo di nazisti convinti, che portano sulle loro uniformi simboli nazisti ufficializzati dal governo. 

battaglione azov

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)