francesco lollobrigida

LOLLO, MOLLA IL FIASCO! – IL COGNATO D’ITALIA, FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, APRE IL VINITALY E SI LANCIA IN UNA DISSERTAZIONE PER CRITICARE LA TENDENZA INTERNAZIONALE DEL VINO SENZA ALCOL: “SE PARLIAMO DI UNA BEVANDA CHE NASCE DALL’UVA E SI TRASFORMA GRAZIE ALLA FERMENTAZIONE ALCOLICA, IL NOME È ‘VINO’. IL RESTO NON LO È. SI CHIAMI ‘BEVANDA A BASE DI UVA’, MA NON ‘VINO’” – E OGGI ALLA MANIFESTAZIONE DI VERONA ARRIVA GIORGIA MELONI...

1 - «IL VINO SENZA ALCOL NON È VINO»

Estratto dell’articolo di Luciano Ferraro per il “Corriere della Sera”

 

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL VINITALY

Vignaioli e ministri, signori della terra e piccoli artigiani della vite, menestrelli del vino e studiosi dei tannini. Ma soprattutto centinaia di importatori, venuti a Verona per comprare casse e casse di bottiglie. Il Vinitaly ha di nuovo aperto le porte al mondo degli affari, con 4.000 espositori. Senza perdere il senso di festa, di tumultuosa corsa non solo dei super professionisti delle degustazioni. È un Vinitaly su cui incombono i venti di guerra dall’Est e dal Medio Oriente.

 

 Cercando un simbolo di questa edizione numero 56 lo si trova nella mostra «Tra mito e cultura», capolavori (da Mantegna a Picasso) e reperti archeologici in arrivo dal museo Lungarotti di Torgiano. E una bottiglia di Tignanello 2018. Esposta in una teca, è stata recuperata tra le rovine di un’enoteca distrutta dalle bombe russe a Kiev. È stata regalata dal ministro all’Agricoltura ucraino Mykola Solskyi al collega italiano Francesco Lollobrigida. […]

 

INAUGURAZIONE DEL VINITALY 2024 -

Un segno di speranza è anche l’arrivo della delegazione israeliana di buyer, tra i tanti invitati dall’Ice di Matteo Zoppas: era stata bloccata a causa dell’attacco iraniano. Un appello per la pace è stato lanciato all’inaugurazione del Vinitaly dal presidente della Camera Lorenzo Fontana. Sui padiglioni sventola la bandiera veneta con il leone, «l’unica nel mondo che contiene la scritta pace», ha spiegato il governatore Luca Zaia al ministro degli Esteri Antonio Tajani.

 

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL VINITALY

Oggi arriverà la premier Giorgia Meloni, ieri il protagonista è stato un super attivo Lollobrigida, accolto tra onori e brindisi, nessun accenno di proteste agricole e di trattori, solo due cartelli che reclamavano la legalizzazione della cannabis «come il vino». Il ministro, nel nuovo stand azzurro del ministero che ha moltiplicato i metri quadrati, ha dato una bacchettata agli entusiasti del nuovo prodotto alla moda che dovrebbe conquistare le nuove generazioni, il vino senza alcol.

 

«L’italiano è una lingua che definisce tutto con precisione — ha detto —: se parliamo di una bevanda che nasce dall’uva e si trasforma grazie alla fermentazione alcolica, il nome è vino. Il resto non lo è. Si chiami bevanda a base di uva, ma non vino, se non contiene alcol. Seguiremo le norme europee, ma attenzione a possibili effetti negativi sul mercato». […]

 

2 - FRANCESCO LOLLOBRIGIDA "DOBBIAMO DIFENDERE L'ITALIA DEL VINO STIAMO ATTENTI AL NUOVO PROIBIZIONISMO" SIMBOLO DELLA FESTA "

Estratto dell’articolo di Luca Ferrua per “la Stampa”

 

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA ADOLFO URSO AL VINITALY

Il ministro Francesco Lollobrigida si aggira al Vinitaly come un tenore sul suo palcoscenico, non teme la concorrenza dei presentissimi colleghi di governo Tajani e Zangrillo e sceglie Verona per dare messaggi forti che alla vigilia della giornata del Made in Italy diventano le parole più attese dalle miglia di produttori di vino presenti in un'edizione da record della manifestazione organizzata da Veronafiere che si è aperta ieri per chiudersi mercoledì.

 

Lollobrigida lancia il primo siluro quando parla di vini dealcolati. Il convitato di pietra di queste giornate a Verona dove tutti ne parlano sempre sospesi tra opportunità e preoccupazione. Il ministro taglia corto: «Facciamo i dealcolati ma non chiamiamoli vino». Un presa di posizione forte in un mercato che sta guardando anche in quella direzione.

 

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA GIORGIA MELONI AL VINITALY

[…]  Nella giornata del Made in Italy diventa un impegno tutelarlo. Sarà una sfida complicata?

«Con tanti ministri abbiamo parlato delle vere sfide del vino: bere di qualità, pagare il giusto, sostenere le aziende. Poi è sempre evidente come l'Italia sia la nazione della qualità del cibo. Il nostro cibo è percepito come espressione delle nostre eccellenze. Ma sapete quale è il nostro segreto? La sovrapposizione di tante culture, di tante contaminazioni.

 

La nostra storia ci ha lasciato tanto dall'epoca romana quando eravamo il centro del mondo allora conosciuto, agli arabi e a tutte le culture che sono passate nel nostro Paese. Questa contaminazione per il mondo è eccezionale, questa è la nostra forza».

 

francesco lollobrigida festival del carciofo romanesco 9

Un'identità non facile da difendere in questa Europa?

«L'Europa ci chiede un ruolo attivo, soprattutto in agricoltura. Quando parliamo di sostenibilità, dobbiamo farlo in senso realistico ed economico a protezione di chi produce con correttezza. Stiamo riconquistando questa posizione, si sta riacquistando sensibilità su questi temi anche perché nel mondo tutta l'Europa combatte contro tanti altri continenti per i mercati e non possiamo punire i nostri agricoltori perché se siamo costretti a ridurre le produzioni dobbiamo comprare da altri, acquistando magari da chi usa gli stessi agro-farmaci che noi vietiamo».

 

Torniamo al Made in Italy, come facciamo a trovare una nostra strada per certificare le eccellenze? «Lo stiamo facendo e non è una mia idea, ma del maestro Iginio Massari, miglior pasticcere del mondo che mi ha chiesto di farlo con le lacrime agli occhi perché l'Italia non riconosce le arti artigiane come qualcosa che porta valore.

 

francesco lollobrigida

Il nostro ascensore sociale è sempre stato legato a liceo classico e cultura umanistica ma non è tutto. La strada degli istituti alberghieri e degli agrari non è di secondo piano, se la valorizziamo, creiamo un effetto emulativo nei giovani e nelle loro famiglie […]».

 

Ma se vi trovaste all'opposizione voi invece votereste col governo in una situazione analoga?

«Quando si parla del futuro si può mentire, se si parla del passato non lo si può fare. Dalla nascita di Fratelli d'Italia tutte le scelte sono andate nella direzione della tutela degli interessi nazionali. Il 24 febbraio ci siamo alzati in aula per primi annunciando il nostro sostegno alle azioni dell'Italia in aiuto dell'Ucraina.

 

In quel momento il Paese era governato da altri ma contava l'interesse nazionale, contava non essere l'italietta poco credibile ma un'Italia che scendeva in campo a fianco dell'Ucraina in difesa del diritto. E lo abbiamo fatto in difesa anche nostra perché la guerra in Ucraina ogni giorno ci dà la sensazione di potersi estendere.

 

GIORGIA MELONI AL VINITALY

Noi nel cibo siamo forti, ma sul fronte dell'esercito non lo siamo abbastanza quindi combattere per il diritto dei Paesi più deboli vuol dire potenzialmente scendere in campo in difesa del nostro Paese. Il diritto non serve a difendere i forti ma a difendere i deboli e noi militarmente siamo tra quelli e quindi abbiamo bisogno del valore del diritti. Quel giorno abbiamo fatto una scelta in difesa del nostro Paese anche essendo all'opposizione, quindi non ci sono dubbi sulla scelta che andremmo a fare se ci trovassimo di nuovo all'opposizione». […]

francesco lollobrigida giorgia meloni. francesco lollobrigida festival del carciofo romanesco 1

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...