giuseppe conte luca ricolfi la notte delle ninfee

“SENZA IL TERNO AL LOTTO DEL COVID CONTE SAREBBE SCOMPARSO NEL NULLA DA CUI ERA VENUTO” - LUCA RICOLFI: “DUE ELEMENTI IMPORTANTI DEL COCKTAIL CHE HA MIRACOLATO IL PREMIER SIANO L’INDIFFERENZA DEGLI ITALIANI PER LA POLITICA E L’ASSENZA DI UN’INFORMAZIONE INDIPENDENTE. SE I GIORNALISTI AVESSERO FATTO IL LORO MESTIERE, FORSE NON SAREMMO A QUESTO PUNTO” - IL LIBRO “LA NOTTE DELLE NINFEE. COME SI MALGOVERNA UN’EPIDEMIA”, CHE SBUGIARDA IL RACCONTO DEL “MODELLO ITALIANO”

luca ricolfi 2

Pietro Senaldi per “Libero quotidiano”

 

Il più pesante e documentato atto d' accusa nei confronti dell' esecutivo sulla gestione del Covid-19 non porta la firma di esponenti dell' opposizione, ma di un sociologo che da anni mette il dito nelle piaghe dell' Italia.

 

meme sulla crisi di governo conte versione di caprio

Luca Ricolfi, docente di Analisi dei Dati all' Università di Torino, editorialista per numerose testate e attualmente in forza al Messaggero, nonché fondatore e presidente della Fondazione David Hume, è dal 14 gennaio in libreria con la sua ultima fatica, "La notte delle ninfee - Come si malgoverna un' epidemia" (La Nave di Teseo). Sono 150 pagine in cui viene spiegato tutto quello che si sarebbe potuto fare per limitare l' impatto del virus e che l' Italia, a differenza di altri Paesi, non ha fatto.

 

Perché ha deciso di fare un libro che è un atto d' accusa così forte contro il governo?

«A metà novembre, mi sono accorto di un fatto per me stupefacente: la maggior parte dei miei amici e colleghi, e la maggioranza degli italiani, erano convinti che la seconda ondata fosse inevitabile. Dato che questa credenza non solo è falsa, ma è una concausa della crisi, ho ritenuto fosse giusto smontarla prima che produca altri danni».

LUCA RICOLFI - LA NOTTE DELLE NINFEE

 

In che senso credere nell' inevitabilità della seconda ondata è una concausa della crisi?

«È semplice: se credi questo, abbassi la guardia, perché contro il fato è inutile combattere. E in questi mesi quasi tutti, anche nel mondo dell' informazione, hanno abbassato il livello di vigilanza verso l' attività (anzi l' inattività) del governo. La seconda ondata è anche il risultato di questo abbaglio collettivo».

 

La giustificazione principale del governo è che tutti i Paesi Occidentali sono nella nostra situazione, se non peggio

«Niente di più falso. Le società avanzate, con istituzioni paragonabili alle nostre (dunque escludendo dittature, Paesi poveri e Paesi ed ex-comunisti), sono 29, di cui 20 in Europa.

 

GIUSEPPE CONTE MEME

Su 29 ben 10 (di cui 4 in Europa: Irlanda, Norvegia, Finlandia, Danimarca) hanno evitato la seconda ondata, e almeno 9 stanno evitando la terza. Quanto al paragone con gli altri Paesi, dall' inizio della pandemia siamo al secondo posto (dopo il Belgio) per numero di morti per abitanti. Né le cose vanno molto meglio in questo inizio di 2021: se consideriamo solo i decessi di gennaio, sono 24 (su 29) i paesi che hanno meno morti di noi».

 

Cosa avremmo potuto fare di diverso?

«Una decina di cose, che gli studiosi indipendenti, ad esempio quelli di Lettera 150 e quelli della Fondazione Hume, hanno disperatamente e inutilmente chiesto fin dalla fine di marzo.

 

Cito solo le più importanti: tamponi di massa, contact tracing efficiente, Covid hotel per le quarantene, controllo dei voli e delle frontiere, riorganizzazione della medicina territoriale, rafforzamento del trasporto pubblico, messa in sicurezza delle scuole (classi piccole e dispositivi di controllo dell' umidità).

conte boccia speranza

 

E poi la regola fondamentale: se sei costretto a fare un lockdown (il che è sempre un certificato di fallimento dell' azione preventiva), devi farlo subito, duro e tempestivo.

Noi invece siamo intervenuti e inasprendo le misure gradualmente. Così le ninfee dello stagno si sono moltiplicate troppo, soffocando la vita dello stagno».

 

Non ha citato l' aumento dei posti in terapia intensiva

«Non è una dimenticanza. Se si fosse fatto tutto il resto, non ci sarebbe stato bisogno di aumentare i posti in terapia intensiva, perché i contagiati sarebbero stati molti di meno, e la maggior parte dei malati sarebbe stata curata con successo a casa, secondo i protocolli informali spontaneamente emersi fin dai primi mesi della pandemia, grazie ai (pochi) medici che, come il dott. Luigi Cavanna, hanno avuto il coraggio di curare i loro pazienti a casa».

 

La pandemia sembra gestita alla giornata, sbaglio?

luca ricolfi 6

«Ha ragione, se si riferisce ai marchingegni delle restrizioni, come i colori giallo-arancio-rosso. Senza considerare che i criteri di valutazione del rischio sono sballati».

 

In che senso?

«In due sensi. Primo, le soglie di allarme sono troppo alte (come si fa classificare gialla una regione con un valore di Rt pari a 1.2 o 1.25?). Secondo, la stella polare delle autorità sanitarie è la preservazione del sistema sanitario nazionale, anziché la minimizzazione dei contagiati. Un errore clamoroso, che altri paesi non hanno commesso».

 

C' è qualcosa che avremmo potuto tenere aperto e abbiamo chiuso e viceversa?

GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA

«Una risposta categorica è impossibile. Non esistono studi in grado di quantificare in modo rigoroso gli effetti delle varie misure.

 

La mia impressione è che, avendo quasi sempre accettato un numero di contagiati troppo alto, quel che avremmo potuto tenere aperto (e invece abbiamo chiuso) è ben poco, e si riduce alle attività culturali, dove - se ci si organizza per bene e per tempo - è possibile tenere il distanziamento e controllare l' umidità (con qualche investimento in macchinari, ovviamente). Un punto su cui Vittorio Sgarbi ha sempre avuto ragione».

 

Secondo i suoi studi è possibile convivere con il virus?

«Sì, è possibilissimo, tanto è vero che un Paese su tre ci convive senza drammi. Ma occorrono alcune condizioni di base: un numero di infetti molto contenuto (meglio se inferiore all' uno per 1000), un sistema di test e di tracciamento funzionante, una popolazione che rispetta le regole, un governo-custode dello stagno, che interviene appena le ninfee cominciano a essere troppe».

L ULTIMO DPCM DI CONTE – MEME

 

Lei è un professore: le giovani generazioni stanno subendo un danno irreparabile?

«Sì, ma minore del danno cognitivo e culturale che, nell' indifferenza generale, hanno subito in cinquanta anni di distruzione della scuola e dell' università».

 

Lei è anche un sociologo: come ci ha cambiato l' epidemia e come ci cambierà ancora?

«Nel caso dell' Italia mi aspetto un Paese più povero, più vittimista (in quanto sempre più dipendente dall' assistenza pubblica e dalla carità privata), più rancoroso e incattivito, perché la società signorile di massa non tornerà più. Ma ci sarà anche una minoranza (di ceto medio) che reagirà bene, ridimensionando le aspirazioni e cambiando gli stili di vita».

 

Intravede errori anche nella procedura di vaccinazione?

«Tanti, a partire da quelli dell' Europa che ha puntato sui vaccini sbagliati (per favorire Francia e Germania) e ha stipulato contratti deboli, come si vede in questi giorni».

luca ricolfi 3

 

Il governo usa toni trionfalistici sulla profilassi: li condivide?

«Il governo sta vaccinando fra un terzo e un quarto delle persone che dovrebbe vaccinare per raggiungere gli obiettivi dichiarati (immunità di gregge entro ottobre 2021). Ma siamo agli inizi e per ora la maggior parte degli altri paesi europei va ancora più lentamente».

 

Gli italiani si sono comportati meglio o peggio del governo?

«Peggio del governo è impossibile. Darei un 2 al governo, e 5 agli italiani. Con un' avvertenza: il 5 degli italiani è la media fra il 7 degli adulti e il 3 dei giovani».

 

C' è stato qualcosa di sbagliato, o di particolarmente azzeccato, nella strategia comunicativa?

«A giudicare dagli orientamenti dell' opinione pubblica, direi che la strategia comunicativa del governo è stata perfetta: è riuscito a convincere gli italiani che il virus fosse inarrestabile e a occultare le responsabilità del governo e delle autorità sanitarie.

Chapeau!».

 

Uno degli aspetti più criticati nell' azione del governo è stato di aver prodotto un vulnus della democrazia: è vero?

«Stato di emergenza e dpcm sono misure eccessive, specie se adottate da un governo frutto di una manovra parlamentare».

 

La debolezza dell' esecutivo ha giocato un ruolo decisivo nella cattiva gestione della pandemia?

«Senz' altro, anche se il ruolo principale l' hanno esercitato la superficialità e la mancanza di cultura scientifica dei suoi membri».

 

Il premier si è fatto scudo della pandemia per nascondere le debolezze sue e del governo?

«Sì, senza il terno al lotto del Covid Conte sarebbe scomparso nel nulla da cui era venuto».

 

luca ricolfi 5

Come mai gli italiani, malgrado le evidenti difficoltà, concedono a Conte un gradimento alto?

«Penso che due elementi importanti del cocktail che ha miracolato Conte siano l' indifferenza degli italiani per la politica e l' assenza, in Italia, di un' informazione indipendente. Se giornalisti e commentatori avessero fatto il loro mestiere, forse non saremmo a questo punto».

 

E perché le opposizioni invece ce l' hanno basso?

«Perché la linea dell' opposizione non è mai stata realmente alternativa, anzi per certi aspetti l' opposizione - specie con Salvini - ha spinto per soluzioni ancora più incaute di quelle del governo».

meme sulla crisi di governo conte non schioda

 

Renzi dice cose giuste ma è impopolare: perché?

«Renzi dice molte cose giuste, e ha ragioni da vendere nel suo attacco al governo. Il suo problema è che non è credibile, oltreché un po' sbruffone.

 

Promette di dimettersi se perde e poi non lo fa. Giura mai con i grillini e poi ci si allea per evitare le elezioni. Governa con Conte per un anno e mezzo e poi gli dà il benservito. Insomma, a me molte idee di Renzi convincono, il problema è la sua incoerenza».

 

Il Pd ha dato la sensazione di essere spettatore a tutto, dalla pandemia, alla crisi, al governo: come mai?

conte zingaretti

«Perché, anche se la conta con discorsi alati (gli interessi del paese, il bene comune, eccetera) la stella polare del Pd è solo il potere, come per il Pentapartito degli anni '80».

 

Prima della pandemia eravamo una società signorile di massa: ora cosa siamo?

«Ora siamo una società signorile di massa che non ha ancora preso atto di non esserlo più, e di essere in rapida transizione verso una società parassita di massa, in cui pochissimi lavoreranno e la maggioranza vivrà di modesti sussidi».

 

Quanto è ferito il tessuto economico italiano? E abbiamo possibilità di riprenderci?

«A questo punto non abbiamo alcuna possibilità di riprenderci, perché abbiamo dilapidato 150 miliardi (in deficit), pietrificato l' economia (con il blocco dei licenziamenti), e non abbiamo fatto nulla per rendere ancora possibile l' attività di impresa».

luca ricolfi 7

 

In che modo questa pandemia cambierà tutto?

«Se retrocedi di 30 anni nel reddito pro-capite, ma le istituzioni sono complicate e vessatorie come quelle di oggi, il cambiamento non può che essere regressivo: più povertà, più diseguaglianza, più frustrazione, più invidia sociale».

 

Siamo al declino dell' Occidente perché i nostri valori non reggono più i tempi?

«Non direi. È che i nostri valori li abbiamo ripudiati. I valori dell' Occidente non ci sono più, prosciugati dalla cultura dei diritti e dal vittimismo del politicamente corretto. Se non avessimo preso congedo da tutto ciò che bilanciava l' individualismo - capacità di sacrificio, differimento della gratificazione, rispetto dell' autorità e della cultura, senso del dovere - l' Occidente sarebbe in perfetta salute».

in prima fila roberto speranza nicola zingaretti luigi di maio giuseppe contenicola zingaretti giuseppe conte

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...