IL LUPO (MARSICANO) SBRANA IL FONZIE DI FIRENZE (“UNO SENZA PARTITO”)

Raffaello Masci per "la Repubblica"

Il Pd è allo sbando, ha perso credibilità ed è minato dall'«opportunismo». Bersani è colpevole ma meno di altri. Renzi è un ambizioso esagerato. Barca non ha il senso del partito. Rodotà? Sì è un buon giurista. Grillo? Non gli frega nulla dell'economia.

Franco Marini è stato segretario della Cisl, segretario del Partito popolare, presidente del Senato e, soprattutto, ha 80 anni (compiuti lo scorso 3 aprile), può quindi permettersi il lusso supremo di dire quello che pensa senza dover mediare e attutire. Tant'è che e lo ha fatto senza reticenze durante l'intervista «In mezz'ora» di Lucia Annunziata su Raitre. Praticamente una raffica di colpi che ha risparmiato poco e pochi.

Vogliamo parlare della sua candidatura al Colle? Tanto per cominciare «la mia candidatura non l'ha indicata Berlusconi», riguardo all'esito, poi, «sono stato vittima del mio partito allo sbando. Dobbiamo riconquistare serietà e credibilità». E poi continua: «Non so chi ringraziare, io di battaglie ne ho fatte tante ne ho vinte e ne ho perse.

Non è che ho subito una frustrazione, l'ho razionalizzata. Certo non mi ha fatto piacere, temevo i guai del nostro partito. Bersani è stato poi costretto a cambiare strategia». Ciò detto, le manovre che lo hanno portato fuori dal Colle sono state «una cosa volgare e ingiusta». Quello che hanno poi fatto a Prodi è ancora peggio: «Sono rimasto sbalordito e colpito, sconvolto da come è stato bruciato Prodi».

E il Pd dopo tutte le botte che ha preso nell'ultima settimana? «E' un partito in una condizione drammatica». Dopo di che il presidente emerito di Palazzo Madama, specifica e argomenta: «Questo partito non lo governa nessuno - afferma - La malattia è un dilagare di opportunismo che ha toccato questo nostro partito».

A far fronte a questa stagione di incertezza, per ora c'è Enrico Letta, dopo di che «la discussione che si aprirà non potrà lasciare tutto come sta, può darsi si accenda un dibattito perché avverto differenti visioni politiche sotto la cenere, ma è bene che la cenere si levi».

Per quanto riguarda il futuro, e fatta salva l'esigenza di recuperare affidabilità agli occhi degli elettori, serve un governo politico: «Napolitano ora non ha spazi per dire cose diverse dal fare intese anche con il Pdl, non le chiamiamo larghe intese, chiamiamole medie intese...».

Si passa poi ai protagonisti della scena . Grillo? «Il Movimento 5 stelle oggi non ha una forza costruttiva», aggiunge, «E a Grillo non credo interessi l'economia». Bersani? «E' stato colpevole meno degli altri... Dietro di lui c'è un partito». A proposito di Fabrizio Barca (segretario in pectore): «Mi è simpatico ed è intelligente, però, resto di stucco quando leggo che dice che il Pd deve restare un partito dentro cui si confrontano le culture socialiste, liberali e cattoliche e poi nel suo manifesto trovo tracce di vetero-comunismo». Quanto al suo endorsement per Rodotà: «non ha avuto senso di partito».

Rodotà? «Si, lo conosco, è un buon giurista...». Amen. E il giovane e brillante Renzi? «E' uno che ha un livello di ambizione sfrenata, a volte parla e non si sa quello che dice, cerca solo i titoli sui giornali. Se non modera questa ambizione finisce fuori strada». Amen. Amen.

 

MATTEO RENZImatteo renzi FRANCO MARINI FOTO LA PRESSE FRANCO MARINI FOTO LA PRESSE PIERLUIGI BERSANI Fabrizio Barca napolitano giorgio

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