luigi di maio decreto dignita

IL MAGICO MONDO DI DI MAIO: ''AVANTI CON LE CHIUSURE DOMENICALI'', MA NON LO DICE DALLA POLTRONA DI CASA SOTTO AL PLAID, BENSÌ DALLA FIERA DEL LEVANTE DI BARI, DOVE IERI, DOMENICA, HA FATTO LAVORARE UN SACCO DI PERSONE PER OMAGGIARLO DURANTE LA SUA VISITA - RENZI: 'SIGNIFICA LICENZIARE TANTI RAGAZZI. TIRA FUORI QUESTE IDEE QUANDO È IN CRISI DI VISIBILITÀ, GLI SERVE ATTIRARE L'ATTENZIONE PER NON ESSERE FAGOCITATO DA SALVINI'

 

1. COMMERCIO: RENZI,CHIUSURA DOMENICA ASSURDA, DI MAIO SU MARTE

 (ANSA) - "Obbligare tutti alla chiusura domenicale, come vuole Di Maio, è assurdo: significa semplicemente far licenziare tanti ragazzi". Lo scrive su Facebook il senatore del Pd Matteo Renzi.

luigi di maio

 

"Fateci caso: come per il decreto dignità, Di Maio tira fuori queste idee quando è in crisi di visibilità. Gli serve tenere l'attenzione su di lui, altrimenti fagocitato da Salvini. Ma per inseguire i post di Salvini, Di Maio distrugge posti di lavoro. Sostenere che le famiglie si separino perché si lavora anche di domenica significa vivere su Marte. Di Maio si conferma il ministro della disoccupazione: se questo provvedimento sarà approvato, tanti ragazzi perderanno il posto di lavoro. Tanto fanno il reddito di cittadinanza, no?", aggiunge.

 

 

2. «PRESTO LO STOP ALLE APERTURE DOMENICALI» DI MAIO VA AVANTI (E LA CHIESA APPREZZA)

Michelangelo Borrillo per il Corriere della Sera

 

 Lo ha detto nella città più commerciale d' Italia, circondato dai discendenti di un popolo che pur di dirottare i traffici nel porto sotto casa non esitarono a «traslare» - o, meglio, a trafugare - da Myra, in Turchia, le reliquie di San Nicola, da allora (era il 1087) diventato «di Bari». E lo ha fatto di domenica, in quello che può considerarsi, almeno per una settimana all' anno, il più grande centro commerciale del Sud, la Fiera del Levante. Ma evidentemente, in questo periodo il vicepremier Luigi Di Maio - come il suo collega di governo Matteo Salvini - non teme ripercussioni nei sondaggi.

 

LUIGI DI MAIO AL CAIRO

«Entro l' anno approveremo la legge che impone lo stop nei fine settimana e nei festivi ai centri commerciali. L' orario liberalizzato dal governo Monti sta distruggendo le famiglie italiane. Bisogna ricominciare a disciplinare aperture e chiusure». Di Maio, in realtà, lo aveva già annunciato all' inizio dell' estate.

 

Lo ha voluto ribadire alla fine della stagione perché giovedì, in commissione Attività produttive alla Camera, prenderà il via l' esame dei disegni di legge sulla chiusura domenicale. Le proposte sono cinque: oltre a quelle di Lega (prima firmataria Barbara Saltamartini) e M5S (Davide Crippa), ce n' è una del Pd (Gianluca Benemati), una del Consiglio regionale delle Marche e una di iniziativa popolare.

 

renzi florence

L' obiettivo è tornare indietro di 7 anni, a prima della riforma Monti del 2011 (decreto Salva Italia) che liberalizzò gli orari degli esercizi commerciali (negozi di vicinato, medie e grandi strutture di vendita) e dei pubblici esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande (bar e ristoranti).

 

La proposta della Lega limita le aperture alle sole domeniche del mese di dicembre, più altre quattro nell' anno: decideranno le Regioni, d' intesa con gli enti locali. Quella del Movimento arriva fino a 12 aperture all' anno, fatti salvi i comuni turistici.

 

Per Confcommercio «una regolamentazione minima e sobria è una via percorribile e imprescindibile». Plauso da parte di chi ha sempre osteggiato la liberalizzazione, come Filcams-Cgil e Confesercenti, perché «ha causato la chiusura di migliaia di negozi che non potevano sostenere aperture 24 ore su 24 e 7 giorni su 7».

 

monsignor Giancarlo Bregantini

Preoccupata, invece, la grande distribuzione organizzata: a rischio ci sarebbero 40-50mila lavoratori, avverte l' amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese. «Una grazia di Dio», al contrario, per monsignor Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso, per anni presidente della Commissione Cei per il Lavoro e da sempre contrario alle aperture domenicali: «Fu Costantino a introdurre, nel lontano 321, il riposo festivo». Ancor prima che i 62 marinai di Bari si imbarcassero per la Turchia.

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