salvini savoini

AVANTI SAVOINI! ECCO LE MAIL CHE TRADISCONO SALVINI - D'AMICO, CONSIGLIERE DEL LEADER LEGHISTA, CHIESE “COME DA ACCORDO” DI INSERIRE SAVOINI TRA GLI INVITATI ALL'INCONTRO ITALO-RUSSO – CONFERME ANCHE DA PALAZZO CHIGI - AL PRESSING PARTECIPÒ ANCHE FERLENGHI: TOP MANAGER DELL' ENI, TIENE I RAPPORTI CON IL MONDO ECONOMICO A MOSCA…

Ilario Lombardo per la Stampa

 

salvini savoini

«Bpomeriggio Andrea, come d' accordo ti chiedo se gentilmente può essere inserito, per il prossimo Foro di dialogo italo-russo, in programma giovedì 4 luglio al Maeci, anche il dottor Gianluca Savoini, presidente dell' Associazione culturale Lombardia-Russia, come richiestomi dall' onorevole Claudio D' Amico, consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale (del vicepremier Matteo Salvini, ndr)».

 

In questa mail, inviata l' 1 luglio alle 17.32, firmata da "Barbara" e che la Stampa ha potuto leggere, c' è l' impronta digitale, chiara e indelebile, di chi ha invitato Savoini a brindare all' amico Vladimir Putin il 4 luglio a Villa Madama, a Roma. Ed è un'impronta che potrebbe rimanere appiccicata addosso al futuro politico di Salvini, perché capovolge e annulla la sua verità.

salvini savoini

 

Di questo stiamo parlando: se il ministro dell' Interno e vicepremier abbia mentito, se di fronte a una cascata di fotografie che dicono il contrario di quello che lui sostiene, che cioè Savoini non sia un suo collaboratore di fiducia, riesca a mantenere una linea difensiva che appare indebolita dai fatti e contenuta in una frase frettolosamente assertiva: «Non è stato invitato da me».

 

Né a Roma, né a Mosca in due occasioni: il 17 luglio 2018, al bilaterale con il ministro dell' Interno russo, e a ottobre, proprio nei giorni della trattativa al Metropol svelata dal sito BuzzFeed.

salvini savoini

Savoini vaga come un fantasma che aleggia sul destino della Lega, scaricato dal suo leader. Ebbene: l' uomo che dieci giorni fa lo ha portato a Villa Madama e che dunque fa crollare la versione di Salvini è Claudio D' Amico, che nella corrispondenza ufficiale di Palazzo Chigi si fa chiamare ancora onorevole anche se non lo è più dal dicembre 2012. In un' altra mail inviata a Serena, dell' Ispi, l' Istituto di politica internazionale che in questo caso svolge il ruolo organizzativo di segretariato per il Foro, è Raffaella Di Carlo, del diplomatico di Chigi, «su richiesta dell' On.D' Amico» a chiedere di inserire Savoini tra i partecipanti assieme a altri nominativi tra cui il cosmonauta Walter Villadei.

 

claudio d'amico

E dunque la triangolazione era la più semplice, portata all' evidenza dalla consuetudine delle relazioni. D' Amico e Savoini sono i due filoputiniani della Lega, gli uomini che hanno tessuto la rete dei contatti di Salvini con il Cremlino e gli oligarchi di Mosca. Di casa nella capitale russa, dove sono stati decine di volte, e quasi sempre a fianco del leader del Carroccio. Per dire: il 15 novembre 2016 a Mosca la Stampa ascolta una telefonata di D' Amico con gli organizzatori di un incontro avvenuto con i parlamentari del M5S a Mia Rossiya Segodnya. Salvini non vuole farsi scippare il titolo di amico di Putin dai grillini e dà mandato a D' Amico di organizzare subito un viaggio in Russia. Tre giorni dopo, l' allora semplice segretario della Lega è a farsi fotografare in Piazza Rossa. L' ex deputato D' Amico oggi è assessore alla Pubblica Sicurezza a Sesto San Giovanni. Ma soprattutto è responsabile dello "sviluppo progetti" dell' associazione presieduta da Savoini e siede nell' ufficio del vicepremier a Chigi con un ruolo cruciale in ambito internazionale. I due soci si spalleggiano, uno fa in modo che l' altro sia presente alla serata di gala organizzata dal premier, e lo fa usando il proprio ruolo, pagato, di braccio destro di Salvini nel palazzo del governo.

 

GIANLUCA SAVOINI AL VERTICE FRA I MINISTRI DELL INTERNO NEL LUGLIO DEL 2018 A MOSCA

Il vicepremier, che si porta dietro entrambi ogni volta che incontra qualcuno che parla in cirillico poteva non sapere? Savoini è nella lista degli invitati al vertice del Foro di dialogo italo-russo previsto alla Farnesina il giorno della visita di Putin. È il primo vertice dal 2013, quando ancora su Mosca non gravavano le sanzioni europee per la guerra in Ucraina. Il ritardo del capo del Cremlino farà poi saltare l' incontro e tutti i presenti andranno a Villa Madama. Nello scambio di mail che prepara l' evento sono coinvolte una ventina di persone e in copia ci sono Palazzo Chigi, il ministero degli Esteri, il Foro di dialogo italo-russo, nella persona della presidente uscente Luisa Todini, e l' Ispi. Barbara, della segreteria di D' Amico, scrive al sottoposto del consigliere diplomatico del premier, Andrea, che a sua volta gira a Ispi e in conoscenza a Todini. È l' ultimo Foro che organizza l' ex presidente di Poste.

savoini

 

Dopo 15 anni, Todini lascia la presidenza a Ernesto Ferlenghi, presidente di Confindustria Russia. Capo di Eni a Mosca fino al 2014 e vicepresidente dell' azienda, Ferlenghi è altra figura cruciale in questa storia, perché è lui a organizzare il convegno in Russia a cui partecipa Salvini a ottobre ed è lui anche a premere attraverso messaggi Whatsapp per assicurarsi che Savoini venga inserito nella lista del Foro.

 

In serata «La Stampa» sollecita il premier Conte a rispondere in merito allo scambio di mail. La nota che arriva da Palazzo Chigi conferma la ricostruzione e precisa che come «già anticipato il presidente del Consiglio non conosce personalmente il sig. Savoini» e «dopo aver compiuto tutte le verifiche del caso» che «l' invito del sig. Savoini al Forum è stato sollecitato dal sig. Claudio D' Amico tramite l' ufficio di Vicepresidenza», «in virtù del ruolo dell' invitato» di presidente dell' associazione. D' Amico, continua la nota, «ha chiesto ai funzionari del presidente del Consiglio di inoltrarla agli organizzatori del Forum». L' invito alla cena offerta da Conte «è stata una conseguenza automatica della sua partecipazione al Forum».

mail d'amicoVLADIMIR PUTIN E GIANLUCA SAVOINI Ernesto Ferlenghiernesto ferlenghiHOTEL METROPOL MOSCA

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…