1. MANI IN ALTO! DOPO LE TOGHE, RENZI SI METTE CONTRO ANCHE LA CASTA DEI GRADUATI 2. SCOOP “LA STAMPA”, L’IDEA DEL GOVERNO È DI INGLOBARE NELLA POLIZIA DI STATO SIA LA FORESTALE CHE LA PENITENZIARIA E DI FONDERE LA GUARDIA DI FINANZA NEI CARABINIERI 3. E’ UN’OPERAZIONE CHE PORTEREBBE RISPARMI PER 2 MILIARDI: VIA I REPARTI “DOPPIONE”, VIA LE POLTRONISSIME DI GENERALI, CON STIPENDI DA 320 MILA EURO, E RELATIVI STAFF 4. E POI NELLA RIFORMA SI DOVREBBE METTERE MANO ALLA INAMOVIBILITÀ DEI CAPI: LA LEGGE, INFATTI, PREVEDE CHE I GENERALI NON POSSANO ESSERE RIMOSSI SALVO CASI ECCEZIONALI

1 - IL PIANO DI RENZI: FUSIONE FINANZA-CARABINIERI

Francesco Grignetti per “la Stampa

 

renzi affacciato da palazzo chigi con maglietta biancarenzi affacciato da palazzo chigi con maglietta bianca

Promette di essere una rivoluzione nel campo delle polizie, un’operazione degna di quella grande riforma che nel 1981, auspice Francesco Cossiga, portò alla smilitarizzazione della Ps. Trascorsi quasi trentacinque anni, il governo Renzi sta preparando una riforma di analoga portata. Al termine, da 5 corpi di polizia si potrebbe scendere a 2: la Polizia assorbirebbe Forestale e Penitenziaria; fusione dei Carabinieri con la Guardia di Finanza. L’idea è di cominciare il 15 ottobre, con la Legge di Stabilità, che prevederà la confluenza della Forestale nel Dipartimento di Ps. Il resto vedrà la luce nel corso dell’anno prossimo con un ddl di riforma.

 

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Era stato sornione, Emanuele Fiano, il responsabile Sicurezza del Pd, l’altro giorno, al termine di una riunione della segreteria del partito: «Si è fatto un ragionamento complessivo sul modello di sicurezza». Eccome, se ne hanno ragionato. È stata una lunga discussione a più voci, ricca di aneddoti e di spunti. «Bisogna finirla con gli sprechi».

FRANCESCO COSSIGA FRANCESCO COSSIGA

 

È uscita fuori la storia del porticciolo di Ponza, dove evidentemente qualche parlamentare del Pd ha trascorso le vacanze, e che ostenta affiancati sullo stesso molo un motovedetta della Finanza, una pilotina della Guardia costiera e un gommone della Polizia. «C’è tutta questa emergenza criminale a Ponza da giustificare un tale dispiegamento di mezzi?». Risate.

 

Altro argomento di discussione: l’inamovibilità dei capi. La legge prevede che non possano essere rimossi salvo casi eccezionali (vedi il precedente più unico che raro del generale Roberto Speciale, avvicendato al vertice della Gdf per ordine del governo Prodi, poi reintegrato da un Tar, che si dimise 48 ore dopo la sentenza per carità d’istituzione). Qualcuno a quel tavolo presieduto da Matteo Renzi ha ricordato il caso di Cesare Patrone, dominus della Polizia Forestale da 10 anni. «Almeno Gianni De Gennaro ebbe il buon gusto di dare le dimissioni dalla Polizia dopo il settimo anno, considerato che tanto dura il mandato dei Presidenti della Repubblica».

fusione polizia carabinieri ziogio 04fusione polizia carabinieri ziogio 04

 

Si vedrà il come, ma i vertici dei due corpi di polizia sopravissuti allo tsunami saranno a tempo: 3 o 5 o 7 anni? È tutto da decidere, ma il principio è questo. E Renzi annuiva mentre qualcuno diceva: «Siccome sono nomine intoccabili, è ovvio che come capo si debba scegliere sempre un generale o un prefetto ultrasessantenne, perché sennò te lo ritrovi sulla poltrona per venti anni. Alla faccia del merito».

fusione polizia carabinieri 427290 droga 10 novfusione polizia carabinieri 427290 droga 10 nov

polizia carabinieripolizia carabinieri

 

La decisione politica, insomma, è presa. I testi di legge, al solito, seguiranno. E per vederli ci sarà da attendere un po’. Non per il Corpo Forestale, gloriosa forza di polizia istituita nel 1822: i suoi 7 mila uomini e donne che tutelano boschi e montagne, ma anche i parchi nazionali, si sono distinti negli ultimi anni per eccellenti operazioni antincendio, o per le indagini sui reati ambientali, o per la repressione del bracconaggio, entro la fine dell’anno potrebbero già transitare nei ranghi della Polizia di Stato.

 

Da subito saranno cancellati la dorata poltrona del comandante generale, accompagnata da uno stipendio di 320 mila euro, il suo staff, lo stato maggiore insediato a Roma, e i 20 comandi regionali. I veri risparmi, però, verranno dall’amalgama di logistica, acquisti, manutenzione dei mezzi, sedi periferiche.

 

Il 2015, poi, sarà l’anno della vera rivoluzione. Non sarà facile decidere la confluenza di due corpi di storica tradizione quale la Gdf, che vanta un atto istitutivo del 1881, e la Penitenziaria che sorse con la prima organizzazione moderna nel 1873 (all’epoca dipendeva dal ministero dell’Interno). La prima, nel tempo, si è specializzata nelle indagini economiche, fiscali e valutarie, nella repressione del contrabbando, nella tutela della spesa pubblica, nella lotta all’evasione fiscale. Tutte eccellenze che il governo intende ovviamente salvaguardare.

GUARDIA DI FINANZA GUARDIA DI FINANZA

 

La Finanza, in quanto tale, sarebbe quindi destinata a scomparire e i suoi 30 mila effettivi saranno assorbiti dai Carabinieri. La Penitenziaria a sua volta, forte di 38 mila agenti, s’integrerebbe con la Ps. Secondo calcoli dei sindacati di polizia, un’operazione del genere a regime potrebbe generare risparmi per 2 miliardi di euro.

 

2 - ADDIO ALLE FIAMME GIALLE MA I NUCLEI TRIBUTARI VERRANNO SALVAGUARDATI

Lorenzo Vendemiale per “la Stampa

 

EQUITALIA E GUARDIA DI FINANZAEQUITALIA E GUARDIA DI FINANZA

Addio a Guardia di Finanza e Polizia Forestale. Corpi storici delle forze dell’ordine che verranno aggregati a Carabinieri e Polizia di Stato per rendere più efficiente il servizio. Ma fra le priorità della riforma dovrà esserci la salvaguardia dei reparti migliori: eccellenze che ogni anno portano a termine indagini fondamentali, o difendono patrimoni inestimabili del Paese. E che non possono andare persi sulla strada della fusione.

 

È il caso, ad esempio, dei nuclei di polizia tributaria e valutaria della Guardia di Finanza, a cui l’Italia affida la lotta contro i reati finanziari. Dall’inizio del 2014 le Fiamme Gialle hanno recuperato a tassazione 10,3 miliardi di euro sul fronte dell’evasione fiscale, scoprendo oltre 3 mila evasori totali.

 

polizia penitenziaria indexpolizia penitenziaria index

Mentre i militari del Gico, altro reparto d’élite specializzato in indagini giudiziarie, hanno sequestrato patrimoni per tre miliardi di euro alla criminalità organizzata, con un aumento del 73% sull’anno precedente. Numeri importanti anche per la tenuta economica del bilancio dello Stato. Per questo a tali reparti verrà garantita una continuità vitale all’interno dei Carabinieri, di cui andranno a costituire nuclei d’indagine indipendenti.

 

forestale logoforestale logo

Il risparmio, dunque, dovrà riguardare solo la «zavorra». Alcuni reparti che costituiscono un doppione verranno fusi con quelli già esistenti fra i Carabinieri: l’anti-sommossa, l’anti-terrorismo e quelli che svolgono una funzione di ordine pubblico, in fondo estranea alle competenze della Finanza. Anche mezzi e postazioni verranno messi a fattore comune, per costituire un unico e più funzionale apparato logistico.

 

Stesso discorso per il Corpo forestale, che conta tante stazioni sul territorio. Forse troppe, alcune già chiuse per mancanza di personale: sprechi che andranno tagliati. Così come è previsto un maggior coordinamento con i vigili del fuoco nello spegnimento degli incendi, una volta che il corpo confluirà nella Polizia e quindi farà capo al Ministero dell’Interno.

 

polizia penitenziariapolizia penitenziaria

Ma ci sono anche servizi insostituibili. Ai Forestali, ad esempio, spetta la protezione dei 20 parchi nazionali e delle 130 aree protette disseminate sulla Penisola. La lotta ai reati ambientali e alle eco-mafie (anche in collaborazione con la Dda e la Direzione nazionale antimafia) ha raggiunto negli ultimi anni risultati di rilievo. Così come il contrasto degli incendi boschivi, sia nella fase di prevenzione, che in quella di pronto intervento e di inchiesta: grazie ad una serie di esperti di altissimo livello, e un sistema di banca dati dalla tecnologia avanzata, i Forestali sono in grado di ricostruire a posteriori l’epicentro e la modalità dell’evento incendiario, con una percentuale molto alta di individuazione dei colpevoli.

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Mentre nel parco macchine il corpo può vantare sei elicotteri Erickson: mezzi con una portata d’acqua di quattro volte superiore a quella di un canadair, dotati di una «proboscide» in grado di direzionare il getto sul luogo preciso dell’incendio. Tutte eccellenze a cui sarebbe una follia rinunciare. E che nei piani del governo troveranno ulteriore slancio con la riforma.

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