ignazio marino viaggi

AAA CERCASI SINDACO DI ROMA - MARINO PARTE PER L’AMERICA, TANTO AL CAMPIDOGLIO NON C’E’ MAI: IN UN ANNO HA SALTATO IL 55% DELLE RIUNIONI DI GIUNTA - MA QUANDO SI E' TRATTATO DI DARE L'OK ALL’APERTURA DI UNO STORE DI EATALY NON SI E’ TIRATO INDIETRO

IGNAZIO MARINO DOPO LA TINTAIGNAZIO MARINO DOPO LA TINTA

Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

Non c' è solo il vizio americano che sembra essergli venuto da questa estate. Ignazio Marino scappa dai suoi compiti istituzionali da più di un anno, e non solo per volare Oltreoceano nei momenti più difficili. Fra il 12 settembre 2014 e l' 11 settembre 2015 il governo della città di Roma si è riunito in tutto 67 volte, più di una convocazione di giunta alla settimana.

 

Nel 55,22% dei casi però il capo di quel governo, il sindaco Marino, era assente e non ha partecipato alla riunione. Il sindaco ha presieduto la giunta in 30 casi, in altri 36 lo ha fatto il vicesindaco di turno, che per alcuni mesi è stato Luigi Nieri di Sel - poi dimessosi per l' inchiesta su Mafia Capitale - e da qualche mese è Marco Causi, l'uomo che il Pd ha mandato a commissariare Marino.

 

IGNAZIO MARINO PRIMA DELLA TINTAIGNAZIO MARINO PRIMA DELLA TINTA

In un caso- il 20 febbraio scorso - i lavori di giunta sono stati aperti dal vicesindaco Nieri, l' ordine del giorno è stato via via approvato e solo alla fine è giunto trafelato Marino, che era già praticamente mancato a tutte o quasi le riunioni di giunta di gennaio, allungandosi evidentemente il generoso periodo di ferie che già si era presa la giunta che dovrebbe governare la capitale.
 

Per fare un parallelo che rende l' idea, è come se da quando è arrivato a palazzo Chigi Matteo Renzi avesse disertato più della metà dei consigli dei ministri, lasciando decidere ad altri colleghi in sua assenza il decreto sugli 80 euro, la riforma del job act, il varo del testo originario dell' Italicum, la riforma della pubblica amministrazione e così via.
 

MARINOMARINO

Marino si è comportato proprio così: nei verbali di giunta il suo nome è citato sempre come sindaco della città (anche se esercitata così a singhiozzo, sarebbe la carica a cui è stato eletto sia pure da meno di un terzo di cittadini romani), ma quando poi si va a leggere l' elenco dei partecipanti reali alla riunione di giunta, una volta su due il nome del sindaco non c' è. Non partecipa, e non si sa se sia assente giustificato perché preso da altri impegni istituzionali, se sia in lunga vacanza o se semplicemente abbia deciso di bigiare la noiosa incombenza come fanno i ragazzini a cui va di traverso la scuola.

 

marino bill de blasiomarino bill de blasio

Certo le assenza coincidono soprattutto con i periodi "feriali". Marino quasi sempre è mancato alle riunioni di giunta intorno all' ultima Pasqua, ha bigiato parecchie volte nei mesi di luglio e agosto, lo ha fatto a cavallo dei mesi di dicembre 2014 e gennaio 2015. È possibile che le ferie abbiano tenuto lontano il sindaco della capitale dai suoi doveri istituzionali (ma le riunioni di giunta hanno comunque una sospensione nei periodi di vacanza). Altre volte semplicemente il sindaco ha bigiato. E lo ha fatto anche quando all' ordine del giorno c' erano da approvare dossier tutt' altro che banali e prendere decisioni essenziali per la vita della città.
 

MARINO GABRIELLIMARINO GABRIELLI

Il sindaco di Roma non c' era quando per la prima volta la giunta ha approvato il piano di investimenti del Giubileo (6 agosto scorso). Ora il sindaco vorrebbe vedere il Papa che ha tutti i giorni vicino a casa in quel di Filadelfia. Ma quando si è trattato di controllare gli stanziamenti e gli appalti del prossimo giubileo, Marino ha disertato. Non c' era il 27 agosto quando si è esaminato il provvedimento sull' impatto giubilare su traffico e inquinamento di Roma, non c' era lo scorso 11 settembre quando bisognava approvare i lavori giubilari sulle aree verdi della capitale.
 

ignazio marino viaggiignazio marino viaggi

Si vede che l' anno Santo non va tanto a genio al sindaco. Che ha una vera e propria repulsione anche per i provvedimenti anti-corruzione. Sì, certo, Marino ha concesso decine di interviste, comparsate tv e dichiarazioni sul gran lavoro che lui starebbe facendo per combattere Mafia Capitale e il malaffare che albergava sul comune di Roma. Lui parla, ma quando c' è davvero da prendere una decisione, il sindaco diserta regolarmente la giunta.

 

Non c' era il 15 dicembre scorso quando all' indomani dell' esplosione della clamorosa inchiesta romana la giunta ha dovuto approvare il proprio piano triennale anti-corruzione, con le norme sulla trasparenza e integrità. Marino le conoscerà a memoria, ma non le ha votate, lasciando il compito come sempre al vicesindaco. Il piano poi è stato rafforzato sensibilmente, con nuovi elementi, ed è tornato in giunta capitolina per le correzioni il 25 maggio scorso.

 

Ma anche in questa occasione Marino ha bigiato i lavori, non votando e lasciando solo il vicesindaco con qualche assessore. Nemmeno un mese dopo - il 18 giugno - in giunta è arrivato il protocollo di intesa fra comune di Roma e Autorità anti-corruzione guidata da Raffaele Cantone. Marino non si è presentato in giunta, e il protocollo è stato messo ai voti dal vicesindaco.
 

IGNAZIO MARINO SUB ALLE BAHAMASIGNAZIO MARINO SUB ALLE BAHAMAS

Il sindaco non c' era quando si è approvato il piano sul decoro cittadino, quando si è trattato di dare indicazioni per le assemblee di molte partecipate, quando si è definito il modello educativo e scolastico della città di Roma, quando si sono approvate alcune delle delibere più delicate sulla emergenza abitativa. Altre volte invece non si è tirato indietro. Come il 30 gennaio, quando la giunta ha approvato la convenzione per una nuova apertura in piazza della Repubblica di uno store del gruppo Eataly di Oscar Farinetti. Certe volte non si può proprio mancare...
 

ignazio marinoignazio marino

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