rocco casalino matteo renzi maurizio belpietro

“DI CHE SI LAMENTANO RENZI E CASALINO? LE LEGGI LE HANNO FATTE LORO” – MAURIZIO BELPIETRO CONTRO MATTEONZO E TA-ROCCO, CHE STRILLANO SULLO SCANDALETTO DOSSIERAGGIO: “L’EX PREMIER RICEVETTE O NO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO CHE SERVIRONO PER COMPRARE CASA? SÌ. E CASALINO AVEVA O NO UN FIDANZATO CHE FACEVA TRADING ONLINE SU TITOLI BORSISTICI INCASSANDO PLUSVALENZE? SÌ. DI CHE SI DOLGONO? CHE I GIORNALI DIANO CONTO DEI CONTROLLI A LORO CARICO? È LA STAMPA, BELLEZZE. FATEVENE UNA RAGIONE. CERTO, IN ARABIA SAUDITA - PAESE PER CUI RENZI LAVORA - TUTTO CIÒ NON SAREBBE PERMESSO. LÌ I GIORNALISTI LI FANNO A PEZZI…”

Estratto dell’articolo di Maurizio Belpietro per “La Verità”

 

maurizio belpietro la verita

La classe politica si aggrappa spesso alle notizie del giorno per giustificare le proprie azioni e trarne vantaggio. […] Dunque, non c’è da sorprendersi che qualche onorevole strumentalizzi i fatti di cronaca per addomesticare la realtà a proprio favore. Semmai stupisce che al gioco si prestino alcuni giornali […]

 

[…] parliamo […] dell’ultimo scandaletto sulle indagini abusive a carico di alcune figure istituzionali. Tutto nasce dalla denuncia del ministro della Difesa Guido Crosetto, il quale ha visto spiattellate sulle pagine di un quotidiano alcune notizie che riguardavano la sua dichiarazione dei redditi e che avrebbero dovuto rimanere segrete perché non sottoposte a indagini.

 

matteo renzi foto di bacco (9)

Niente di grave [...]. Solo elementi coperti da riservatezza, che invece sono diventati pubblici anche se il ministro non era neppure al centro delle indagini. Gli accertamenti dell’autorità giudiziaria hanno appurato che un pubblico ufficiale appartenente alla Direzione nazionale antimafia ha probabilmente raccolto quelle informazioni, accedendo abusivamente alla banca dati del sistema e passandole a un giornale che le ha pubblicate. Fin qui la cronaca e l’inchiesta. La Procura di Perugia dovrà accertare se vi siano stati reati […]

 

E però la classe politica, spalleggiata da alcuni giornali che non vedono l’ora di rifarsi dei buchi subiti, cioè delle notizie che non hanno mai pubblicato, ha pensato bene di usare la questione per gridare al complotto e sostenere che nel nostro Paese esista una centrale che spia gli onorevoli, accedendo abusivamente alle banche dati nazionali per poi dare in pasto alla stampa le notizie.

 

rocco casalino foto di bacco (3)

A strillare sono principalmente Matteo Renzi e i grillini, i quali - a differenza di Crosetto - nel passato sono stati effettivamente oggetto di accertamenti per operazioni che hanno destato l’attenzione degli uffici preposti al controllo dei flussi finanziari. Come ricorderete, l’ex premier ha ricevuto dosi massicce di denaro prima dell’acquisto di una villa e, successivamente, ha incassato centinaia di migliaia di euro per prestazioni svolte a favore di società riconducibili a Stati esteri.

 

Tutto ciò ha spinto le autorità ad accendere un faro, segnalando alla Procura le operazioni ritenute sospette, e la notizia si è risaputa ed è finita sui giornali. Nel caso dell’ex portavoce di Giuseppe Conte, Rocco Casalino, a entrare nel radar dell’unità di informazione finanziaria contro il riciclaggio di denaro è stato il fidanzato cubano, il quale negli anni del lockdown e del Covid ricevette un certo numero di bonifici sul proprio conto corrente e gli accrediti non passarono inosservati.

 

ROCCO CASALINO E JOSE CARLOS ALVAREZ

Insomma, sia nel caso di Renzi che di Casalino c’erano buoni motivi per indagare. Tuttavia, fare di ogni erba un fascio e cioè unire il caso del ministro Crosetto, il quale a sua insaputa ha avuto solo il torto di essere stato socio di un’azienda in cui altri azionisti non avevano la fedina penale pulita, a quelli di Renzi e Casalino, per sostenere che esista una spectre che accumula dossier contro la politica, non solo è una sciocchezza, ma è anche un falso.

 

Nel corso degli anni, con la scusa di scovare gli evasori, proprio la politica ha consentito l’accesso ai conti correnti di ciascun cittadino. E dunque oggi il Fisco, ma anche gli investigatori, possono scoprire ogni nostro avere e ogni nostra transazione. E l’attenzione riservata ai cittadini è ancora maggiore quando le operazioni oggetto di accertamento sono a carico di quella che in gergo è definita persona politicamente esposta. […]. Siamo di fronte a normali indagini che il Parlamento ha autorizzato, anzi sollecitato, per combattere la corruzione.

 

RENZI BIN SALMAN MEME

Chiunque sia eletto a una carica politica o sia un famigliare di una personalità che ricopre incarichi istituzionali (come per esempio il portavoce del presidente del Consiglio) riceve un supplemento di attenzione, soprattutto quando maneggia soldi. È la legge anti corruzione, voluta proprio dai governi di sinistra per combattere uno dei fenomeni da essi sempre criticato.

 

Dunque, perché oggi Renzi e Casalino si lamentano sostenendo che contro di loro ci siano stati episodi di spionaggio e di dossieraggio? Le operazioni che li videro chiamati in causa sono vere? Sì. L’ex premier ricevette o no centinaia di migliaia di euro che servirono per comprare casa? Sì. E Casalino aveva o no un fidanzato che, mentre il compagno apparecchiava conferenze stampa per il premier, faceva trading online su titoli borsistici incassando plusvalenze? Sì.

 

maurizio belpietro

Dunque, di che si lamentano? Che nel nostro Paese per scovare evasori e corruttori si facciano segnalazioni all’autorità giudiziaria? Beh, le leggi le hanno fatte loro. Le incursioni sui conti correnti le hanno sollecitate loro. Sempre loro hanno derogato alla privacy di ciascun cittadino. Loro che, nutrendosi di campagne contro la Casta, hanno guadagnato le poltrone che occupano. E ora di che si dolgono? Che qualcuno li controlli? O che i giornali diano conto dei controlli a loro carico? È la stampa, bellezze. Fatevene una ragione: i giornali servono a questo. Certo, in Arabia Saudita - Paese per cui Renzi lavora - tutto ciò non sarebbe permesso. Lì i giornalisti che si azzardano a pubblicare qualche cosa che non piace al monarca, li fanno a pezzi. Jamal Khashoggi, strangolato e segato in due nell’ambasciata, insegna.

rocco casalino a belverocco casalino a belve 3rocco casalino a belve 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…