giorgia meloni omino michelin

“SE CONTINUO A NON ALLENARMI DIVENTO L’OMINO MICHELIN” – MELONI SCATENATA DURANTE L’ULTIMA SEDUTA DELLA CAMERA CHE SEMBRA L’ULTIMO GIORNO DEL LICEO - "DA GIORNI MI CHIEDONO TUTTI PERCHÉ MAI AVESSI I CAPELLI LEGATI DURANTE IL CONFRONTO CON LETTA... MA IO NON RIESCO PIÙ AD ANDARE DAL PARRUCCHIERE, NON HO TEMPO DI FARE NULLA. DAL 25 SETTEMBRE, PERÒ, TORNO A SVEGLIARMI ALLE 6 E MEZZA PER ANDARE IN PALESTRA. ALTRIMENTI..."- I DEPUTATI DI FDI CHE GIÀ VENGONO SALUTATI DAGLI EX COLLEGHI: “CIAO MINISTRO!” - VIDEO

 

 

Federico Capurso per “la Stampa”

 

montecitorio

Ultimo giorno a Montecitorio. Ultime fotografie di un'Aula che non sarà mai più così piena, dopo che il taglio dei parlamentari sarà entrato in vigore con l'avvio della prossima legislatura. «Chissà se ci rivedremo», dice la forzista Annagrazia Calabria a un collega incrociato nei corridoi della Camera. Come lei, tanti altri lanciano baci e saluti passeggiando verso la buvette, dove il chiacchiericcio sulla campagna elettorale e sulle proprie sorti annega in un profluvio di caffè offerto, a destra e a manca, a chiunque passi di lì.

 

 

confronto enrico letta giorgia meloni corriere

La giornata vorrebbe regalare un ultimo brivido, con il faccia a faccia in Aula tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta, ma all'ultimo minuto la leader di Fratelli d'Italia deve dare forfait: «Questa campagna elettorale non mi dà tregua - si sfoga parlando con La Stampa durante una pausa sigaretta nel cortile di Montecitorio -. Ho un'intervista in tv e non riesco a spostarla. Ci sono però tanti colleghi bravissimi che possono parlare al posto mio».

 

giorgia meloni durante il confronto con letta

Certo, le dispiace un po', perché l'acconciatura era perfetta e invece «da giorni mi chiedono tutti perché mai avessi i capelli legati durante il confronto con Letta... ma io non riesco più ad andare dal parrucchiere, non ho tempo di fare nulla». Nemmeno di allenarsi. Un'abitudine sacra: «Dal 25 settembre, però, torno a svegliarmi alle 6 e mezza per andare in palestra. Altrimenti continuo a prendere chili e divento come l'omino della Michelin», scherza, sempre con autoironia, senza metter su alcuna maschera, mentre rientra in Aula lasciandosi dietro una lunga coda di giornalisti.

 

confronto enrico letta giorgia meloni corriere giorgia meloni confronto con enrico letta al corriere della sera1

 

SERGIO BATTELLI

I deputati di Fdi la guardano estasiati. È grazie a lei, in fondo, se a queste elezioni saranno gli unici a vedere ingrossate le file del loro gruppo, nonostante il taglio dei parlamentari. Vengono salutati dai colleghi degli altri partiti, un po' per invidia, un po' per sfottere, con un «ministro!» o «ministra!». E via scongiuri. «Ma quale ministra, lascia perdere», risponde la piemontese Augusta Montaruli a Sergio Battelli, deputato ex M5S, ora con Luigi Di Maio, che ha appena finito di far sentire agli amici la nuova canzone registrata con il suo gruppo rock.

 

GIUSEPPE BRESCIA

Non tira una bella aria in Impegno civico. Si sfoglia già l'album dei ricordi, consapevoli che rientrare sarà quasi impossibile. Come i Cinque stelle al secondo mandato. «Ma ci pensi a quando eravamo tutti qui con le mascherine?», chiede il presidente della commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia a un compagno di partito grillino, in un attimo di pausa dalle ultime votazioni. «E il ponte di Genova?», ribatte l'altro. «Un po', questo posto, mi mancherà», sospirano all'unisono.

 

 

emanuele fiano con la mascherina

Intanto, in Aula, è il momento degli ultimi interventi di commiato, come quelli di Emanuele Fiano, Pd, e di Simone Baldelli, Fi. Ci prova anche il capogruppo M5S Francesco Silvestri, ma l'emozione forse è tanta, troppa, e finisce per dare merito al suo gruppo, che in questi anni ha fatto «un'opposizione incredibile», nonostante sia stato sempre al governo. Applausi scroscianti per il presidente della Camera Roberto Fico che ringrazia, con una punta di commozione, il lavoro dei colleghi parlamentari, degli uffici della Camera, e «l'ultimo ringraziamento vorrei rivolgerlo agli italiani e alle italiane che in questi anni difficili - dice - sono stati vicini alle istituzioni e noi a loro, in modo degno, spero. È stato un onore assoluto presiedere l'assemblea di Montecitorio». -

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…