ursula von der leyen angela merkel

QUESTA MERKEL PUÒ ESSERE FERRO O PUÒ ESSERE PIUMA - LA CANCELLIERA APRE ALLA ''MOBILITAZIONE DI DENARO SENZA PRECEDENTI'', GARANTITA DAL BUDGET DELL'UNIONE EUROPEA. ''MA SERVIRÀ CONVERGENZA A LIVELLO FISCALE''. L'ITALIA CI LEGGE UNA FRECCIATA AGLI OLANDESI, PARADISO NO-TAX. GLI OLANDESI CI LEGGONO UN MESSAGGIO AL SUD: SE VOLETE FONDI COMUNI, ANCHE I VOSTRI CONTI PUBBLICI ANDRANNO DISCUSSI IN COMUNE.  COME FINIRÀ? (A NASO, CHE CE LA PIGLIAMO IN QUEL POSTO)

Federico Fubini per il “Corriere della Sera

 

Alle sette di sera Giuseppe Conte ha interrotto Charles Michel, mentre il presidente del Consiglio europeo leggeva ai leader la dichiarazione che avrebbe diffuso all' esterno.

«Aggiungiamo che le risorse del Recovery Fund sono urgent and needed », urgenti e necessarie, ha detto il premier italiano. Era almeno alla sua seconda uscita mirata del pomeriggio in teleconferenza con gli altri leader europei.

 

Poco prima aveva avvertito che «l' emergenza sanitaria sta diventando emergenza economica e sociale» con il rischio che si trasformi in «emergenza politica».

Né alla prima, né alla seconda affermazione di Conte i convenuti hanno obiettato.

ursula von der leyen e angela merkel

 

Quell'«urgente e necessario» riguardo al Recovery Fund, il piano per la ripresa potenzialmente da mille miliardi, è diventato politica ufficiale del massimo organo di governo dell' Unione europea. Poco prima però Angela Merkel aveva pronunciato una lunga frase nel suo stile cauto e preciso da scienziato di laboratorio che non sposta una sola molecola a caso. La cancelliera tedesca aveva parlato per accettare nella sostanza le idee di Francia, Italia, Portogallo e Spagna: serve un grande Recovery Plan europeo e serve in fretta, di fronte a questa recessione drammatica.

 

Quindi Merkel ha aggiunto: «Se stiamo andando, come sembra che stiamo andando, verso la mobilitazione di una quantità di denaro senza precedenti per costruire la necessaria capacità di bilancio - ha detto, preparando l' affondo - allora dobbiamo avere coerenza nei sistemi di tassazione delle società e ci serve un sentiero di convergenza: non una quantità enorme di idee diverse su come usare i nostri sistemi fiscali».

MERKEL RUTTE

 

La delegazione italiana deve aver letto le parole della leader tedesca come una frecciata agli olandesi, accusati di aver costruito un paradiso fiscale nel cuore dell' area euro.

 

Ma la delegazione olandese deve avervi letto un messaggio a Italia, Francia o Spagna: se chiedono risorse a Berlino, all' Aia, a Vienna o a Stoccolma per la propria ricostruzione, allora è tempo di accettare le conseguenze politiche della solidarietà finanziaria. Sprechi, sperperi e inefficienze dei bilanci di ciascuno vanno discussi insieme. «La coerenza non è una strada a senso unico«, ha detto ieri Merkel. Con il denaro europeo dev' esserci anche un' assunzione di responsabilità verso il resto d' Europa sulle decisioni prese con quello.

 

CONTE MERKEL

Mário Centeno, il presidente dell' Eurogruppo, ha rafforzato lo stesso concetto: «Ora che mettiamo insieme le nostre risorse - ha osservato il portoghese - dobbiamo essere pronti a discutere insieme come le spendiamo e come tassiamo». Nelle prossime settimane le tessere andranno a posto nel mosaico del Recovery Plan, una dopo l' altra: alcune perfettamente, altre no. Liti e lotte burocratiche seguiranno. Ma è già chiaro che neanche in Europa può esistere tassazione, aiuti degli uni agli altri, senza rappresentanza e senza un' integrazione politica più forte.

 

L' Europa che esce dal vertice di ieri sera è già troppo grande e soprattutto troppo interconnessa per poter fallire.

Non a caso nella Grande recessione Merkel impiegò quattro anni per capire che serviva una risposta comune.

 

MARIO CENTENO

Nella grande pandemia le sono bastate quattro settimane: il 9 marzo Maurizio Massari, l' ambasciatore italiano presso la Ue, firmava un articolo per mostrare che l' Italia era stata lasciata sola di fronte a Covid-19; il 26 marzo Conte accusava Merkel di essere rimasta «al mondo di dieci anni fa». Ora l' Europa c' è, forzata dalla catastrofe che si dispiega sotto gli occhi dei leader.

 

Ieri al vertice Christine Lagarde ne ha dato la misura. Ha detto che nel 2009 il prodotto della Ue è caduto del 4,5%, «ma nel 2020 può cadere fra il 4,5% e il 15%». Ha aggiunto, la presidente della Banca centrale europea, che i diversi Paesi hanno risposto con mezzi diversissimi: alcuni spendendo appena l' 1% del loro reddito, altri il 14%. Mancava una risposta comune, a questo punto inizia a esserci. La Bce ha le spalle più coperte per allargare ancora il portafoglio degli acquisti di titoli pubblici nell' area euro. Magari entro pochi mesi, o poche settimane.

lagarde merkel macron

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...