MONTI: “SUL LAVORO SIAMO IN DIRITTURA D’ARRIVO. CAMBIEREMO LA NORMA SULLE COMMISSIONI BANCARIE MA NON SUI C.CORRENTI GRATIS” - BANANA: “SPIEGHIAMO AI NOSTRI ELETTORI IL SOSTEGNO A MONTI” - BERSANI PRIMA DELL’INCONTRO CON PREMIER, ALFANO E PIERFURBY: PARTITI NON POSSONO OCCUPARE LA RAI ED ESSERE CREDIBILI - SENTENZA GAY, RICCARDI: “NON È NEL PROGRAMMA DEL GOVERNO” - RUTELLI QUERELA “L’ESPRESSO” SUL CASO LUSI E DIFFIDA DALLA PUBBLICAZIONE - CINA, TERREMOTO POLITICO: SILURATO BO XILAI - TRATTATIVE SUL SEGGIO DI OBAMA: 14 ANNI DI GALERA ALL’EX GOVERNATORE DELL’ILLINOIS…


1 - LAVORO: MONTI, SIAMO IN DIRITTURA D'ARRIVO
(ANSA) - Il confronto sulla riforma del mercato del lavoro "é in dirittura d'arrivo". Lo ha detto il premier Mario Monti alle commissioni Attività produttive e Finanze della Camera. "Il risultato" ha detto Monti verrà "portato in Parlamento".

2 - BANCHE:MONTI,AGEVOLEREMO MODIFICA SU NORMA COMMISSIONI
(ANSA) - "In termini di commissioni bancarie contro l'emendamento ben noto, se il Parlamento vorrà cambiare la norma agevoleremo il ritorno alla previgente disciplina proposta nel Salva-Itala e da voi approvata nella legge di conversione". Lo afferma il premier Mario Monti a Montecitorio.

3 - MONTI: NON IN DISCUSSIONE NORMA SU C.CORRENTE GRATUITO
(ANSA) - "Sui conti corrente senza commissioni per i trattamenti pensionistici fino 1.500 euro - ha detto Monti - devo dire che un intervento di un sottosegretario ha messo in discussione la norma durante il dibattito in V commissione. Come il sottosegretario De Vincenti ha chiarito successivamente questa norma non è in discussione"

4 - LIBERALIZZAZIONI:MONTI,OPERA NON FINITA,ANDREMO OLTRE
(ANSA) - Sul fronte liberalizzazioni "l'attività normativa non può dirsi mai finita: non si elimina l'obbligo per il governo di presentare ddl sulla concorrenza. Quella può esser sede appropriata per continuare l'opera e andare più in là, per fare una manutenzione intelligente ed adeguata". Lo ha detto il premier Monti.

5 - LIBERALIZZAZIONI: MONTI,NO ARRETRAMENTI, DL MIGLIORATO
(ANSA) - Il decreto legge sulla concorrenza "non ha perso un grammo del quantum di liberalizzazioni ma anzi ha acquistato in realismo e capacità di applicazione". Lo afferma il premier Mario Monti davanti le commissioni della Camera replicando così a quanti anche all'estero hanno più volte parlato di "arretramenti" durante l'iter.

6 - BERLUSCONI, MOBILITIAMOCI PER SPIEGARE SOSTEGNO MONTI
(ANSA) - "Dobbiamo tutti mobilitarci per ascoltare i nostri elettori, spiegare loro i motivi del nostro sostegno al governo tecnico, mobilitare i nostri sostenitori in vista delle prossime elezioni". Lo afferma Silvio Berlusconi, in un messaggio inviato ai giovani del convegno Politica 2.0.

7 - RAI:BERSANI,PARTITI NON POSSONO OCCUPARLA E ESSERE CREDIBILI
(ANSA) - "Basta con i partiti che vogliono scegliere gli assessori e governare la Rai. I partiti non possono occupare la Rai mentre rivendicano un ruolo più credibile agli occhi dei cittadini". Così Pier Luigi Bersani torna a chiedere una nuova governance della Rai, intervenendo al convegno per commemorare Oscar Luigi Scalfaro.

8 - RAI: CASINI, PER ME NON E' TABU', SONO DISINIBITO
(ANSA) - Con una battuta Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc, afferma che nel vertice di questa sera con il premier Mario Monti per quanto lo riguarda si potrà parlare ancora di Rai. "Se l'argomento è ancora un tabù? Per me non lo è mai stato - afferma - non ho tabù, sono disinibito".

9 - GOVERNO: CASINI, AGENDA VERTICE? IL CAPO E' MONTI
(ANSA) - "Non sono io a fare l'ordine del giorno, il premier è Monti e farà lui l'agenda, noi da persone educate parleremo delle cose che lui ci sottopone". Lo dice il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, poche ore prima della cena che a Palazzo Chigi vedrà riuniti Mario Monti, Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani e Pier Ferdinando Casini. "Quando c'é un capo, e il capo è Monti - prosegue Casini - gli altri devono parlare di ciò che il capo mette sul tavolo"

10 - RUTELLI, ACCUSE RIDICOLE, NON HO AVUTO NEMMENO UN CENT - 'L'ESPRESSO' STRUMENTO INQUINAMENTO E DEPISTAGGIO
(ANSA) - "Accuse ridicole". Così Francesco Rutelli definisce le rivelazioni dell'Espresso sul caso Lusi. Rutelli assicura di non aver avuto da Lusi "nemmeno un centesimo". E accusa L'Espresso di essersi prestato a un'opera di "inquinamento e depistaggio" dell'indagine in corso. Per questo Rutelli querelerà il settimanale.

La precisazione di Rutelli è contenuta in una lunga nota del suo ufficio stampa che risponde "alle notizie e alle falsità pubblicate da l'Espresso". "Le informazioni, quelle vere e quelle false si legge nella nota - sono state certamente fornite dall'ex tesoriere Lusi, come parte della sua azione di inquinamento del procedimento penale in corso contro di lui, già sanzionata dagli inquirenti della Procura della Repubblica di Roma, che hanno definito i precedenti articoli 'assai verosimilmente ispirati dallo stesso indagato'; 'segnali preoccupanti', poiché contengono 'circostanze che non emergono dagli atti e dai documenti acquisiti al fascicolo processuale e che, qualora veritiere, sarebbero probabilmente note al solo Lusi'.

Proprio tali attività - prosegue la nota - hanno 'reso necessario procedere senza indugi al sequestro', lo scorso 8 marzo, di ulteriori beni di Lusi e dei suoi familiari indagati. Per lo stesso motivo i magistrati hanno acquisito al processo la registrazione dell'intervista di Lusi alla trasmissione Servizio Pubblico. Dunque, l'Espresso sapeva di rendersi strumento di una condotta di inquinamento e depistaggio dell'indagine e del tentativo - vano - di intimidazione delle persone offese".

"L'accusa esplicita a Rutelli - si legge ancora nella nota - é assolutamente ridicola. Egli è stato per dieci anni il leader del Partito - e tuttora è responsabile, in base allo Statuto, della rappresentanza politica e dell'attività dell'organizzazione. E' stato Rutelli colui che ha portato un incessante impegno anche per la trasparente acquisizione delle risorse della Margherita, attraverso le campagne elettorali e l'autofinanziamento. Rutelli non ha avuto personalmente neppure un centesimo dalla Margherita: ha svolto il suo incarico a titolo assolutamente gratuito. E' bene, anzi, rivendicare uno stile che forse non ha in Italia molti riscontri: Rutelli è leader dell'ApI, e non riceve un centesimo (nell'ultimo anno, ha anzi versato quasi 50.000 euro di contributi al suo movimento).

E' capogruppo al Senato, e ha scelto di non avere alcuna indennità per questo impegno istituzionale. Lo stesso vale per le altre attività, di puro volontariato politico: la co-Presidenza del Partito Democratico Europeo e il ruolo di consigliere comunale a Roma (dove non riscuote neppure un gettone di presenza). Il titolo dell'Espresso ('Da Lusi 866mila euro a Rutellì) è puramente e semplicemente un falso, e come tale sarà perseguito". "Nel pieno rispetto delle regole e delle previsioni statutarie - prosegue la nota - il tesoriere della Margherita ha disposto il finanziamento di centinaia di iniziative.

Tra queste, nell'arco di dieci anni, iniziative politico-culturali di alto valore che stavano e stanno molto a cuore a Rutelli, quali il Centro di Formazione Politica di Milano, il Centro per un Futuro Sostenibile, l'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di liberazione in Italia (INSMLI). E' arduo sostenere che tali iniziative meritino biasimo, anziché apprezzamento.

In particolare, il CFS, nato per iniziativa di Rutelli nel 1989, si occupa di ambiente, vi partecipano politici di ogni schieramento politico e scienziati di qualità, e sarebbe il colmo se venisse presentato quasi fosse un'attività collegata alle malefatte del Lusi! Anche in questo caso, Rutelli non ha mai riscosso un centesimo per il suo impegno dal 1989 ad oggi; al contrario, contribuisce economicamente alle attività (nel 2012, ha finora versato un contributo personale di 2.500 euro). Lo stesso spirito di volontariato vale per tutti gli altri promotori (salvo, ovviamente, per il piccolo staff). E' straordinariamente falso che Rutelli sia accusato di aver ricevuto soldi da una Fondazione cui invece contribuisce con la sua attività di volontariato".

"E' invece gravissima - continua la nota - l'accusa implicita, l'allusione ripetuta in tutto l'articolo dell'Espresso: che l'attività di iniziativa e volontariato politico di Rutelli sia in realtà finanziamento occulto all'ApI: 'i soldi alla fondazione del leader dell'ApI proprio quando l'ex sindaco di Roma aveva appena lasciato il PD per fondare il suo nuovo partitò. Si tratta di un accostamento inqualificabile, incluse le malizie sugli uffici, condivisi con l'Alliance of democrats, con cui il Centro ha indetto molti impegni pubblici da anni a questa parte, italiani ed internazionali, con la partecipazione di capi di stato, leader politici, scienziati e associazioni di prestigio internazionale".

"Per questa serie di motivi, e tutti gli altri che saranno rinvenuti dagli avvocati difensori di Rutelli l'Espresso (che ha ricevuto e riceve molti fondi pubblici), e quanti riportassero tali diffamazioni, saranno chiamati a rispondere in giudizio".

11 - GAY: CASSAZIONE; RICCARDI, E' QUESTIONE DEL PARLAMENTO
(ANSA) - La questione del riconoscimento delle unioni omosessuali "non è nel programma di Governo": lo ha precisato il ministro per l'Integrazione e la Cooperazione, Andrea Riccardi, commentando la sentenza della Cassazione. "E' una questione che riguarda il Parlamento - ha detto a margine di un convegno - credo che bisogna parlarne con le forze politiche".

12 - GAY: CASSAZIONE; GIOVANARDI, CONDIVIDO PRINCIPI DI DIRITTO
(ANSA) - "La Cassazione ha stabilito principi assolutamente condivisibili in sintonia con quanto da anni non ci stanchiamo di ripetere". Lo dice il senatore Carlo Giovanardi, responsabile delle politiche famigliari del Pdl che ricorda come nel quadro costituzionale e legislativo vigente in Italia le coppie omosessuali "non possono far valere il diritto a contrarre matrimonio né il diritto alla trascrizione del matrimonio celebrato all'estero; possono vivere liberamente una condizione di coppia e in presenza di specifiche situazioni hanno diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata".

"Questo trattamento in casi specifici - precisa Giovanardi - è già possibile a legislazione vigente perché, come abbiamo più volte sottolineato, la giurisprudenza in Italia è sempre stata molto attenta nell'evitare discriminazioni di diritti in qualsiasi forma di convivenza anche se non certificata da un matrimonio". "Per quanto riguarda invece l'osservazione della Cassazione 'che e' stata radicalmente superata la concezione secondo cui la diversità di sesso dei nubendi è presupposto indispensabile, per così dire naturalistico, della stessa esistenza del matrimoniò siamo - dice Giovanardi - al solito vizio dei magistrati italiani di confondere una loro semplice opinione personale, che vale come quella di qualsiasi cittadino italiano, con il ruolo che in un paese democratico spetta al popolo e ai suoi rappresentanti"

13 - GAY: CASSAZIONE; LUPI(PDL), PARTITE LE FORZATURE IDEOLOGOCHE
(ANSA) - "La sentenza della Cassazione sulle coppie omosessuali va letta con grande attenzione ma ci dispiace constatare che già da subito sono partite forzature e strumentalizzazioni politiche ed ideologiche", afferma Maurizio Lupi (Pdl), vicepresidente della Camera. "Lo abbiamo sostenuto più volte, il matrimonio è quello tra uomo e donna, come sancisce la nostra Costituzione. Altra cosa - prosegue - sono i diritti soggettivi che vengono ampiamente tutelati dal nostro codice civile".

14 - TANGENTI: EX ASSESSORE BUSCEMI, NON SONO ACCUSATORE DI BONI
(ANSA) - "Io non sono l'accusatore di Boni, come è stato scritto, conosco bene l'architetto Ugliola, che ha detto delle cose, alcune delle quali non vere". Così l'ex assessore regionale lombardo, prima alle Risorse Idriche e poi alla Cultura, Massimo Buscemi ha ricostruito con i cronisti la sua testimonianza, come persona informata sui fatti, rilasciata una settimana fa ai pm Paolo Filippini e Alfredo Robledo che indagano sul giro di tangenti che vede indagato il presidente del consiglio regionale, il leghista Davide Boni.

L'ex assessore si è presentato stamani davanti ai pm di sua iniziativa, perché - ha spiegato ai giornalisti - "la mia intenzione è di depositare azioni civili ed esposti penali nei confronti di alcuni giornali e giornalisti che, tra le altre cose, hanno male interpretato il contenuto della mia testimonianza". Ora, ha aggiunto, "si passa al contrattacco". Buscemi è stato 'chiamato in causa' dall'architetto Michele Ugliola - secondo l'accusa, al centro del 'sistema' di corruzione - che in un verbale ai pm ha raccontato di un incontro tra Boni, il suo 'braccio destro' Dario Ghezzi, lo stesso Ugliola e Buscemi per discutere di una presunta mazzetta da 200 mila euro relativa a una discarica a Lonate Pozzolo, nell'hinterland.

Buscemi ha detto ai cronisti che nella sua testimonianza ha confermato quell'incontro, ma non ha assolutamente accusato Boni. Ai pm ha detto di aver "rifiutato i proventi, questo è vero, non so se erano 200 mila euro". Né, ha aggiunto, gli è stata contestata dai magistrati una presunta consulenza che sarebbe andata, sempre in relazione a quell'affare e stando al racconto di Ugliola, al suo suocero Piero Daccò. "Questa è una cosa assolutamente falsa", ha affermato Buscemi.

15 - CINA: TERREMOTO POLITICO AI VERTICI DEL PARTITO, RIMOSSO BO XILAI
Radiocor - Il Partito Comunista Cinese ha rimosso oggi dalla sua carica Bo Xilai, il segretario del Partito nella metropoli meridionale di Chongqing . Bo e' stato coinvolto nello scandalo che ha portato all'arresto del suo ex braccio destro, Wang Lijun, che si era rifugiato in un consolato americano. Bo, 62 anni, prima dello scandalo era uno dei candidati favoriti a diventare membro del comitato permanente del Partito comunista cinese (Pcc). Di fatto, a questo punto, la carriera di Bo appare conclusa. Al suo posto e' stato nominato il vice primo ministro Zhang Dejiang. Il premier cinese Wen Jiabao aveva criticato direttamente Bo nel corso di una conferenza stampa televisiva, mostrando pubblicamente la spaccatura all'interno del partito.

16 - BLAGO SALUTA ED ENTRA IN PRIGIONE PER 14 ANNI. MA NON E' UNA PENA DA PAZZI ?
Andrea Salvadore per www.americanatvblog.com - Il 20 marzo le elezioni primarie repubblicane saranno in Illinois, lo stato di Chicago, il quartier generale di Obama, la città che lo ha lanciato e che e' sinonimo in America di politica corrotta. Rod Blagojevich non e' il primo governatore dello stato ad entrare in una prigione federale.

Blago e' personaggio colorito. E' stato condannato a 14 anni per avere provato a trarre profitto dal seggio di senatore di Obama, che doveva essere rimpiazzato e su cui il governatore dello stato ha potere di scelta. Lo hanno incastrato telefonate registrate in cui non si parla direttamente di denaro ma si imbastiscono trattative. Condannato per corruzione sulla base di 17 su 20 accuse. La sua relazione con Obama e' sempre stata accidentata. Blagojevich e' stato il secondo governatore dell'Illinois impeached. Subito dopo si e' esibito in televisione in vari shows, tra cui il Celebrity Apprentice di Donald Trump.

Blagojevich e' stato il primo governatore democratico eletto in Illinois dal 1972.
Vi invito a riflettere sulla durata della pena. Anche senza fare paragoni con il nostro paese. Dove Blago sarebbe un libero cittadino.

 

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