mantovano belloni

LE MANI SUI SERVIZI SEGRETI - MANTOVANO E MELONI POTREBBERO SPOSTARE ELISABETTA BELLONI NEL RUOLO DI CONSIGLIERE DIPLOMATICO DELLA PREMIER, DOPO LE DIMISSIONI DI FRANCESCO TALÒ, COSI’ DA PIAZZARE AL DIS UN FEDELISSIMO DELLA SORA GIORGIA – “DOMANI”: “MANTOVANO (A DIFFERENZA DI MELONI CHE LA STIMA MOLTO) NON HA MAI APPREZZATO BELLONI (PROMOSSA DA DRAGHI) MA HA FINORA ACCETTATO IL SUO RUOLO. BELLONI, CHE MAI VORREBBE LASCIARE IL PRESTIGIOSO INCARICO, POTREBBE TROVARSI IN UNA POSIZIONE SCOMODA PERCHE'..."

Alfredo Mantovano Elisabetta Belloni Mario parente - relazione sull attivita? dell’intelligence nel 2022

Estratto dell’articolo di Giovanni Tizian per “Il Domani”

 

Dopo le dimissioni di Talò da consigliere diplomatico la casella potrebbe essere occupata da Belloni, guida del Dis (servizi segreti), che potrebbe essere sostituita da un fedelissimo del governo

 

Alfredo Mantovano, in fondo, ha atteso il momento più propizio. E la pazienza potrebbe premiare il sottosegretario con delega ai servizi segreti del governo Meloni. Che adesso, con l’appoggio della premier, ha una pazza idea: occupare un posto strategico dell’intelligence italiana con una persona di assoluta fiducia.

 

alfredo mantovano giorgia meloni

A costo, soprattutto, di sacrificare un nome eccellente e rispettato da tutte le parti politiche: Elisabetta Belloni, guida del Dis, il Dipartimento informazione per la sicurezza dei servizi segreti italiani, pure candidata per 24 ore alla presidenza della Repubblica. Ma il colpo di scena potrebbe essere doppio: perché per Belloni (il cui incarico scade nel 2025) si prospetterebbe infatti non un siluramento, ma un nuovo incarico, sussurrano fonti qualificate a Domani, direttamente a palazzo Chigi, al posto dell’ambasciatore Francesco Talò, consigliere diplomatico.

Lorenzo Guerini Alfredo Mantovano e Elisabetta Belloni - relazione sull'attivita? dell’intelligence nel 2022

 

Talò è stato l’unico a pagare la gestione dilettantesca della telefonata dei due comici russi, i quali, fingendosi un leader africano, hanno interloquito al telefono direttamente con la presidente del consiglio. Dialogo finito poi sul web e sui giornali.

 

Meloni e Mantovano, dunque, starebbero immaginando un’operazione ardita che trasformerebbe l’episodio imbarazzante della telefonata in un’opportunità per l’esecutivo. Una mossa che - riuscisse - permetterebbe alla destra di mettere le mani pure sul Dis, nodo strategico degli apparati di sicurezza che coordina le due agenzie, Aise e Aisi.

giorgia meloni alfredo mantovano

 

UN TERREMOTO

Ecco dunque l’idea di Mantovano: portare Belloni al posto di Talò, e di fatto toglierla dal Dis. La casella vuota permetterebbe al governo di sistemare una figura politicamente più affine. Mantovano (a differenza di Meloni che la stima molto) non ha mai apprezzato Belloni (promossa da Mario Draghi) ma ha semplicemente finora accettato il suo ruolo.

 

Dal canto suo Belloni che mai e poi mai vorrebbe lasciare il prestigioso incarico, potrebbe trovarsi in una posizione scomoda: difficile dire opporsi a una nomina di consigliera chiesta direttamente dal presidente del Consiglio.

MARIO PARENTE

 

Lei donna al servizio delle istituzioni, si è distinta come segretaria generale del ministero degli Esteri tra il 2016 e il 2021, sa bene come funzionano le dinamiche del potere. Tutto fa pensare, perciò, che (fosse finalizzato il blitz) accetterà obtorto collo. L’alternativa, cioè che dica no, è quotata bassa, ma resta un opzione possibile. Motivo per cui, le stesse fonti, confermano che l’operazione “mani sul Dis” alla fine potrebbe saltare.

 

alfredo mantovano giorgia meloni

C’è in questo senso pure uno scoglio tecnico non irrilevante da superare. Belloni è in pensione come ambasciatrice. Dunque non potrebbe, almeno sulla carta, assumere il ruolo ufficiale di il consigliere diplomatico a palazzo Chigi, non ha più quelle funzioni.

Non è quindi da escludere che Meloni e Mantovano offrano una nomina per Belloni più generica di consigliere personale della premier, così da bypassare il problema legato alla carica diplomatica e andare a dama con lo spostamento dal Dis a Chigi.

 

caravelli

CONTROLLO TOTALE

Il sogno di Mantovano è così a un passo da diventare realtà. Sul successore di Belloni è ancora presto per ipotizzare un nome. Anche perché, va ribadito, la mossa del governo potrebbe comunque arenarsi.

 

[…] Negli ambienti dei servizi c’è preoccupazione tra chi è a conoscenza dell’operazione architettata da Mantovano. Soprattutto perché il contesto internazionale è fatto di tensioni quotidiane, le guerre e il ritorno del pericolo terrorismo. […] una cosa è certa: anche solo aver pensato di cambiare uno dei vertici dei servizi in piena crisi internazionale la dice lunga sul metodo del governo Meloni. […]

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...