bergoglio papa giubileo roma soldi benny

IL FORZIERE E’ MIO: PAPA FRANCESCO METTE LA CASSA SOTTO LA SUA MITRA - IN VATICANO FINISCE L’ERA FEUDALE DEL POTERE ECONOMICO DI VASSALLI E VALVASSORI (CIOÈ I CARDINALI DI CURIA) - CON IL MOTU PROPRIO PUBBLICATO DEL 23 FEBBRAIO 2023, E’ STATO STABILITO CHE IL PATRIMONIO DI ENTI E CONGREGAZIONI HA UN SOLO PROPRIETARIO: LA SANTA SEDE, CIOÈ IL PAPA - IL DEFUNTO CARDINALE PELL AVEVA DENUNCIATO GIA’ OTTO ANNI FA “LA MANO LIBERA” CHE AVEVANO I CARDINALI DI CURIA DI USARE IL DENARO COME VOLEVANO - ADESSO È ARRIVATA LA RIFORMA CHE RIGUARDERÀ TUTTE LE ARTICOLAZIONI FINANZIARIE, DALL’APSA ALLO IOR…

papa francesco

Maria Antonietta Calabrò per https://www.justout.org

 

Una paginetta in tutto.  Articolata in quattro punti. Ma a che ben guardare costituisce una vera e propria “norma di chiusura” di tutte le  molteplici riforme in materia economica  cui ha messo mano Papa Francesco (era uno dei mandati delle Congregazioni generali dei cardinali che lo hanno eletto dieci anni fa). E della stessa  riforma della Curia, scritta nella “Predicatae Evangelium”. 

 

Una norma che varrà dall’Apsa allo Ior, fino alle ricche doti immobiliari della Congregazione per i religiosi. Non riguarda la Segreteria di Stato solo perchè dopo gli ultimi scandali ormai è senza portafoglio e non ha più niente. Ma forse adesso , e proprio per questo, si trova in una situazione paradossalmente migliore per essere parte della riforma.

 

GEORGE PELL PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

Anche di recente si sono registrati casi in cui ad esempio alcuni enti o Congregazioni hanno instaurato un braccio di ferro  con altri enti o Congregazioni per gestire il “loro” patrimonio, anche a dispetto di decisioni del Papa. E secondo quanto si lamentò l’attuale sostituto Pena Parra nel 2019 questo sarebbe avvenuto anche quando lo IOR negò un prestito da 150 milioni per il riacquisto del famoso Palazzo di Londra per cui è in corso il processo davanti al Tribunale vaticano presieduto da Giuseppe Pignatone.

 

MONSIGNOR EDGAR PENA PARRA

In quel caso però al di là dell’uso di una bella fetta del patrimonio IOR, era in ballo anche un’operazione sospetta per riciclaggio di denaro, come ha affermato di recente in Aula il presidente De Franssu.

 

Ebbene il Motu proprio pubblicato giovedì 23 febbraio 2023, afferma: “Tutti i beni, mobili e immobili, ivi incluse le disponibilità liquide e i titoli, che siano stati o che saranno acquisiti, in qualunque maniera, dalle Istituzioni Curiali e dagli Enti Collegati alla Santa Sede, sono beni pubblici ecclesiastici e come tali di proprietà, nella titolarità o altro diritto reale, della Santa Sede nel suo complesso e appartenenti quindi, indipendentemente dal potere civile, al suo patrimonio unitario, non frazionabile e sovrano".

 

C’è un diritto nativo della Santa Sede che la rende proprietaria per perseguire le sue finalità e non potrà accadere che un ente si opponga all’uso dei beni che amministra all’interno di un’ottica unitaria.

papa francesco riceve george pell

 

Già a fine dicembre 2014 il defunto cardinale George Pell, allora prefetto della Segreteria dell’Economia, aveva pubblicamente denunciato in un’intervista al Catholic Herald che “chi era nella Curia seguiva modelli a lungo consolidati. Proprio come i re avevano permesso ai loro governanti regionali, principi o governatori di avere quasi mano libera, purché i libri fossero in equilibrio, così hanno fatto i Papi con i cardinali di Curia (come fanno ancora con i vescovi diocesani)».

 

giuseppe pignatone

Gli accantonamenti extra-bilancio per importi molto rilevanti come quelli rivelati allora  dal cardinale Pell per la Segreteria di Stato, naturalmente, hanno costituito delle sacche all’oscuro dell’amministrazione centrale che hanno dato occasione per possibili abusi. “I problemi erano tenuti “in casa” (come si usava nella maggior parte delle istituzioni, laiche e religiose, fino a poco tempo fa). Pochissimi erano tentati di dire al mondo esterno che cosa stava accadendo, tranne quando avevano bisogno di un aiuto supplementare». (https://www.corriere.it/cronache/14_dicembre_04/pell-centinaia-milioni-euro-fondi-nascosti-vaticano-db0e1d9c-7b8c-11e4-b47e-625f49797245.shtml)

 

PAPA FRANCESCO

Un sistema di fatto feudale , una devoluzione di autonomia e di potere a cardinali come fossero vassalli e valvassori del sovrano, a scapito dell’unità. Per questo il porporato morto all'inizio di gennaio, sosteneva  già più di otto anni fa che “per secoli personaggi senza scrupoli hanno approfittato della ingenuità finanziaria e delle procedure segrete del Vaticano.”

 

“Con il Motu Proprio "Il diritto nativo" “ il Papa - ha spiegato giovedì una Nota della Segreteria dell’Economia - richiamandosi ai canoni c. 1254 e 1255 del Codice di diritto canonico, ha chiarito la natura pubblica ecclesiastica dei beni acquisiti dalle Istituzioni Curiali e dagli Enti Collegati alla Santa Sede in ragione della loro destinazione universale ai fini della Chiesa".

 

stabile di sloane avenue londra

Piuttosto gli enti sono solo “affidatari" di questi beni e li devono curare "con la prudenza che la gestione della cosa comune richiede e secondo le regole e le competenze che la Santa Sede si è data" da ultimo con la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium. Il Motu Proprio dunque, secondo la Segreteria per l'Economia, "non cambia le competenze e non detta regole nuove, ma riafferma un principio fondamentale circa la natura pubblica dei beni e il ruolo delle Istituzioni Curiali e degli Enti collegati, non di proprietari o titolari, ma di soggetti pubblici ecclesiastici".

 

Principio che vuole essere "una guida per l'azione di tutta la Santa Sede e che richiama tutti al perseguimento del bene comune e alla responsabilità che l'amministrazione della cosa pubblica ecclesiastica comporta", ricordando "quale è la finalità dei beni temporali della Santa Sede che sono beni pubblici della Chiesa indissolubilmente destinati al perseguimento dei suoi fini e non solo a quelli del singolo Ente cui sono affidati".

stabile di sloane avenue londra

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

luca zaia matteo salvini giorgia meloni

PRONTI? VIA: LE GRANDI MANOVRE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO SONO PARTITE. MATTEO SALVINI SOSTIENE CHE IL VERTICE DI OGGI A PALAZZO CHIGI SULLE CANDIDATURE SIA “ANDATO BENISSIMO”. MA A ZAIA FRULLANO I CABASISI E STA PENSANDO DI APPOGGIARE UN CANDIDATO DELLA LIGA VENETA. SE MELONI E SALVINI METTONO IN CAMPO IL FRATELLO D’ITALIA LUCA DE CARLO, IL “DOGE” LO ASFALTA ALLE URNE – CAOS PD: NELLA ROSSA TOSCANA ELLY SCHLEIN FA UNA FIGURACCIA ED È COSTRETTA A FARE PIPPA DI FRONTE AL CONSENSO DI EUGENIO GIANI – PER CHI SUONA LA CAMPANIA? IL SINDACO DI NAPOLI, MANFREDI, TRATTA CON DE LUCA E CONTE. E ELLY È FUORI DAI GIOCHI…