roberto gualtieri coronavirus

CHE CE FAMO CON 25 MILIARDI: FUORI I SOLDI! - NEL DECRETINO E’ STATO USATO IL TESORETTO STANZIATO DA GUALTIERI PER L’EMERGENZA MA SONO BRUSCOLINI - E INFATTI LA GERMANIA HA STANZIATO 550 MILIARDI SENZA BATTERE CIGLIO - PARLANDO IN TV DA FAZIO, GUALTIERI HA INVITATO “CHI HA LA POSSIBILITÀ” A PAGARE LE SCADENZE FISCALI “PERCHÉ SONO RISORSE PREZIOSE CHE ENTRANO NELLE RISORSE PUBBLICHE”

roberto gualtieri luigi di maio

Marco Conti per il “Messaggero”

 

L'analisi articolo per articolo ha allungato a dismisura la riunione del pre-consiglio e fatto slittare a domani la riunione del consiglio dei ministri dove, attrezzati di guanti e mascherine, verrà varato per il decreto «cura Italia». Come era facile prevedere di slittamento in slittamento si è arrivati ad utilizzare tutta la cifra di 25 miliardi messa a disposizione dalla variazione al Def votata dal Parlamento. Cifra che il ministro Gualtieri conferma in tv poco prima di concludere il pre-consiglio.

 

IL SUMMIT

Mentre il premier Giuseppe Conte è stato impegnato per quasi tutto il giorno a risolvere con il ministro degli esteri Luigi Di Maio il problema degli approvvigionamenti sanitari - mascherine in testa - al ministro dell'Economia Roberto Gualtieri è toccato il compito di presiedere e guidare in video-conferenza dalla sua scrivania di via XX Settembre, la riunione del pre-consiglio. Un summit, stavolta a distanza, al quale hanno partecipato, come di consueto, i tecnici di ogni ministero interessato.

roberto gualtieri

 

E stavolta, bene o male, sono stati coinvolti tutti i ministeri per la messa a punto di un decreto che, per consistenza e tipologia di interventi, molto somiglia ad una delle manovre di bilancio di fine anno.

 

Utilizzare tutta la cifra disponibile, solo con il primo intervento di natura economica, significa mettere in conto una nuova richiesta di deficit aggiuntivo e, quindi la necessità di dover predisporre una nuova variazione del Def anche perché altri interventi sono stati annunciati dallo stesso Gualtieri dato che blocchi e chiusure potrebbero andare oltre il mese di marzo.

 

D'altra parte è quello che in molti, a cominciare da diversi esponenti dell'opposizione, hanno già messo in conto ritenendo insufficiente la cifra messa a disposizione. Problemi per ottenere ulteriori margini di manovra non ci dovrebbero essere. «Nessuno sarà lasciato solo», assicura il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri: «Stiamo facendo e faremo tutto ciò che è necessario per proteggere e sostenere il Paese».

giuseppe conte roberto gualtieri mes

 

L'Europa ha già fatto sapere che ogni spesa una-tantum per arginare il virus, sia dal punto di vista sanitario che economico, verrà esclusa dai calcoli sul deficit strutturale e tutte le richieste Bruxelles le valuterà come «eventi eccezionali». Lo sforamento della regola del tre per cento è ormai nelle cose e il responsabile del Mef, che ha guidato la riunione preparatoria del consiglio dei ministri, non ne ha fatto cenno dando anche per scontato che l'Europa metterà a punto delle misure economiche in grado di sostenere i paesi più colpiti economicamente dal virus. Con i 45 miliardi messi a disposizione della Francia, i 90 dell'Olanda e i 550 della Germania, l'Italia spende 25 per sostenere circa 350 miliardi di attività economica, visto l'effetto leva che si produce.

 

ROBERTO GUALTIERI

Di ministero in ministero, di categoria in categoria, di emergenza in emergenza, si è così arrivati ad un decreto di oltre 120 articoli poggiato su quattro pilastri di intervento: sanità, liquidità, lavoro e fisco ai quali vanno aggiunte le richieste di ogni singolo ministero che ieri sera hanno rallentato non poco il lavoro. Il pressing Italia Viva per norme di maggiore sostegno in favore di lavoratori autonomi, partite Iva, liberi professionisti, dovrebbe essere stato accolto.

 

IL PASSO

L'obiettivo del decreto, perseguito e riassunto dal ministro Gualtieri nel suo intervento durante le riunioni, è quello di evitare la chiusura definitiva di imprese costrette a sospendere o a ridurre sensibilmente la propria attività. Ciò ha portato il governo a prevedere interventi di sostegno anche a categorie solitamente non coperte.

 

PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI

«Le misure varate dal governo - si legge nel briefing che accompagna il decreto - sono un passo in una strategia di sostegno e di rilancio dell'economia che sarà ancor più efficace se coordinata con i paesi europei». In serata, parlando in tv da Fazio, Gualtieri conferma il rinvio delle scadenze fiscali, ma invita a pagare «chi ha la possibilità» «perché sono risorse preziose che entrano nelle risorse pubbliche» in questo momento delicato per la sanità.

 

Il pressing affinchè l'Unione proceda in maniera coordinata segue quello fatto per giorni dall'Italia nel cercare di mettere in guardia dalla pericolosità sanitaria del virus.

In attesa di conoscere il testo nel dettaglio, i primi commenti sono molto cauti sia da parte di Forza Italia che della Lega e FdI che nei giorni scorsi hanno avuto modo di parlare con il ministro Gualtieri delle misure sanitarie ed economiche.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”