NELL’ERA RENZIANA IL RIMPASTO SI CHIAMA “RESHUFFLE”: DELRIO AGLI INTERNI AL POSTO DI ALFANO, TRASLOCATO AGLI ESTERI – LA “RIBELLE” GIANNINI IN USCITA, VISTO CHE I MONTIANI NON ESISTONO PIÙ – NO GUERRA

Goffredo De Marchis per “la Repubblica

 

matteo renzi graziano delriomatteo renzi graziano delrio

«Vorrei rimescolare il puzzle». Matteo Renzi non usa le parole della vecchia politica, ma la sostanza non cambia. A Palazzo Chigi, dopo il successo della nomina di Federica Mogherini in Europa, si pensa un rimpasto e non a una semplice sostituzione del ministro degli Esteri. Cioè a un movimento di pedine più corposo in previsione di un mandato lungo “mille giorni”, il programma che proprio oggi il premier presenterà alla stampa.

 

Si capirà da lì che Renzi ha cambiato la velocità di marcia della sua azione di governo. Non più Speedy Gonzales con il rischio di qualche pericoloso scivolone, ma un ritmo più lento, che dia anche agli interlocutori europei il respiro di un cammino davvero realizzabile, di un’agenda concreta di riforme.

RENZI ALFANORENZI ALFANO

 

Nell’illustrazione infatti si partirà dalle cose già fatte. Per spiegare come saranno davvero attuate la riforma del lavoro (la prima parte presentata da Poletti), le leggi sulla giustizia, il provvedimento sulla pubblica amministrazione. A questo, si aggiungeranno i progetti del futuro. E un nuovo sito, da affiancare a quello ufficiale del governo, consentirà una partecipazione dei cittadini e una verifica delle promesse mantenute o non mantenute.

 

In questo programma non c’è il rimpasto, naturalmente. Renzi ripete a tutti i suoi interlocutori che c’è tempo per decidere chi prenderà il posto della Mogherini. Ma questo tempo serve anche ad aprire un tavolo con gli altri partiti della maggioranza per cercare di far girare la ruota anche in altri dicasteri.

STEFANIA GIANNINI QwJu0aUz_400x400STEFANIA GIANNINI QwJu0aUz_400x400

 

Si parte dalla Farnesina e si parte da Angelino Alfano. Il premier vuole convincerlo a lasciare la poltrona del Viminale. Aveva già provato a farlo al momento della formazione dell’esecutivo, a febbraio. Non riuscì nell’impresa evitando sola la conferma della carica di vicepremier. Adesso tornerà alla carica garantendo al leader di Ncd il ministero degli Esteri, cioè un posto di pari peso. «Proveremo a fare breccia», ha detto Renzi ai suoi collaboratori.

 

È un dossier, quello del rimpasto, non ancora sul tavolo. Alfano per esempio non ha ancora ricevuto nessun segnale diretto da Renzi. Ma a Palazzo Chigi qualcuno ha già iniziato delle riflessioni. È vero che il Quirinale preferirebbe una semplice sostituzione. È la strada maestra, non si aprirebbe nemmeno la discussione sull’eventuale nuovo voto di fiducia a un governo rimpastato.

 

Andrea Guerra Andrea Guerra

Lo spostamento di Alfano alla Farnesina e la sua sostituzione agli Interni con Graziano Delrio sarebbe un normale avvicendamento interno alla stessa squadra di governo. Più delicata l’ipotesi di toccare altre caselle. Come l’Istruzione, dove Stefania Giannini appare in bilico. Dove Renzi vorrebbe mettere una donna del Partito democratico perché ai suoi colleghi di partito ha detto chiaramente: «La scuola deve diventare un tema costitutivo del Pd». Secondo lui Largo del Nazareno dovrebbe concentrare tutti i suoi sforzi sull’istruzione, farne il suo elemento identitario.

 

Agli Esteri il favorito rimane Lapo Pistelli. Ma se Alfano fa un’apertura, quel posto è suo. Il titolare del Viminale oggi potrebbe aver cambiato idea. Dopo aver portato a casa l’operazione Frontex Plus per la questione degli sbarchi, aver coinvolto maggiormente l’Europa dopo mille appelli e allarmi, il ministro dell’Interno potrebbe essere tentato di lasciare una poltrona che scotta e che sarà chiamata ad affrontare ancora l’emergenza immigrazione. In alternativa ci sono altre donne.

la concordia a genova matteo renzi roberta pinotti 28la concordia a genova matteo renzi roberta pinotti 28

 

Per Roberta Pinotti sarebbe solo un cambio dentro la stessa squadra e per la Difesa si fa ancora il nome di Alfano. Diverso il discorso per Marina Sereni, vicepresidente della Camera, e per Elisabetta Belloni, oggi direttore del personale della Farnesina.

 

È solo un’illusione invece il coinvolgimento di Andrea Guerra. L’ex ad di Luxottica era stato chiamato a febbraio e disse no per rimanere in azienda. Oggi è libero, ma non sarà nel governo. Al di là delle formule politiche, e Renzi preferisce sicuramente l’inglese “reshuffle”, sarà un vero e proprio rimpasto se si apriranno caselle slegate all’inevitabile sostituzione di Mogherini.

 

lapo pistelli e meriam lapo pistelli e meriam

Come quella dell’Istruzione. L’idea di un cambio della Giannini è apparsa evidentemente a tutti i partecipanti a una recente riunione con Renzi incentrata sulla scuola. C’erano i vertici del Partito democratico, i capigruppo e i parlamentari esperti. Il premier ha detto a tutti che per il Pd la battaglia della formazione era fondamentale, che doveva diventare una bandiera del partito. Chi è uscito da lì ha pensato: «Perché sia davvero una bandiera ci vuole un ministro del Pd».

 

Naturalmente, la Giannini sconta anche il fatto di appartenere a un partito praticamente scomparso alle elezioni, Scelta civica, e che in alcune sue componenti appare ormai una corrente del Nazareno. È un discorso che vale per le percentuali ridotte del Nuovo centrodestra. Ma su questo Alfano pensa di avere le spalle coperte. Per ridurre la delegazione dell’Ncd (3 ministri) sarebbe inevitabile un passaggio parlamentare. Con tutti i rischi del caso per Renzi.

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO