NICHI, NON ERA MEGLIO LA PENSIONE? TRA I TROMBATI ECCELLENTI ALLE REGIONALI CI SONO L’EX GOVERNATORE NICHI VENDOLA, IL "ROSSOBRUNO" MARCO RIZZO, L’EX AMANTE DI SANGIULIANO MARIA ROSARIA BOCCIA, E L’EX FORZISTA ARMANDO CESARO, FIGLIO DI "GIGGINO 'A PURPETT", CANDIDATO CON CASA RIFORMISTA - NEL CARROCCIO FESTEGGIA SOLO UNO DEI QUATTRO VANNACCIANI IN LISTA: SI TRATTA DI STEFANO VALDEGAMBERI - TRA LE FILE DI FRATELLI D’ITALIA, FIGURACCIA PER L’EURODEPUTATO PRO-CACCIA SERGIO BERLATO E PER IL CONSIGLIERE USCENTE JOE FORMAGGIO, PASSATO ALLA RIBALTA PER LE SUE POSIZIONI PRO ARMI…
Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera - Estratti
Il record. Ma non solo quello. I n una tornata elettorale che verrà ricordata negli annali per l’impresa di Luca Zaia con 203 mila preferenze, c’è chi festeggia avendo ricevuto 665 voti e viene eletto consigliere regionale: si tratta del Cinque Stelle Fabio Baldan. Paradossi e meraviglie delle preferenze, che anche in questa occasione hanno lasciato una scia di promossi e bocciati dal voto.
Rimanendo in Veneto, nel Carroccio festeggia solo uno dei quattro vannacciani in lista: si tratta di Stefano Valdegamberi (8.268 preferenze).
Tra i leghisti brilla anche l’ex assessore Roberto Marcato, che arriva a 11.500 preferenze precise, anche se a Padova viene superato dal vicesindaco del capoluogo, il dem Andrea Micalizzi (18.051 voti). Si conferma nel Veronese l’eurodeputato forzista ed ex sindaco scaligero Flavio Tosi (10.581 voti per lui). Bocciato, invece, l’ex leader comunista Marco Rizzo, candidato governatore per Democrazia sovrana popolare, che raccoglie in tutta la Regione poco più di 20 mila voti, pari all’1,1%.
Tra le file di Fratelli d’Italia, invece, non passano le forche caudine del voto l’eurodeputato pro caccia Sergio Berlato e il consigliere uscente Joe Formaggio, passato alla ribalta per le sue posizioni pro armi e per alcune iniziative come il risotto anticomunista. Tra i dem non passa la segretaria dei giovani Pd, Virginia Libero, quarta nel padovano con 4.799 voti.
Promosso al fotofinish l’ex ministro Gennaro Sangiuliano, ma a Napoli nel centrodestra i riflettori sono al femminile: tra i meloniani primeggia Ira Fele, moglie del deputato e coordinatore provinciale Michele Schiano, con 14.788 voti. Nella Lega invece passa l’ex deputata Michela Rostan con trascorsi nei Ds, nel Pd, in Articolo 1, Italia viva e Forza Italia. Per lei 11.041 voti, quasi 4 mila in più del capogruppo uscente Severino Nappi, escluso.
Fuori per poco più di cento voti, invece, il consigliere meloniano uscente Marco Nonno. Tra i figli illustri, Pellegrino Mastella, figlio dell’ex Guardasigilli Clemente, svetta nel Beneventano (dove la lista Noi di centro svetta nel centrosinistra con il 17,7%), con 17.701 preferenze.
Non ce la fa a sorpresa l’ex forzista Armando Cesaro, candidato con Casa riformista: il figlio dell’ex senatore Luigi, campione di preferenze, rimane al palo nonostante i 14.966 voti ricevuti.
Tra le candidate escluse ci sono la palestinese napoletana Souzan Fatayer, in lista con Avs (5.094 preferenze per lei) e Daniela Di Maggio, mamma di Giogiò, vittima della camorra: candidata con la Lega, ha raccolto il sostegno di 964 persone. Solo 89, invece, hanno scelto Maria Rosaria Boccia, imprenditrice passata alle cronache per l’affaire Sangiuliano e in corsa con la lista del sindaco di Terni Stefano Bandecchi.
Tra i bocciati c’è anche un fedelissimo di Roberto Fico: si tratta di Luigi Gallo, volto per nove anni alla Camera dell’ala ortodossa dei Cinque Stelle, per lui 2.255 preferenze contro le 12.773 di Luca Trapanese, assessore per quattro anni della giunta Manfredi a Napoli. Non rientrerà in Consiglio regionale nemmeno Valeria Ciarambino (3.400 preferenze) per due volte candidata governatrice del M5S e candidata ora con Avanti Campania.
In Puglia la notizia, ovviamente, è l’esclusione dal Consiglio regionale di Nichi Vendola: l’ex governatore, nonostante 9.698 preferenze rimane fuori perché Avs non supera la soglia di sbarramento.
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