kaliningrad

OCCHIO, LA TENSIONE STA SALENDO ANCHE IN LITUANIA - ARIA DI GUERRA PURE NELLA REGIONE DI KALININGRAD, PICCOLO PEZZO DI RUSSIA AFFACCIATO SUL MAR BALTICO, UNA STRISCIA DI TERRA STRETTA TRA POLONIA E LITUANIA, EREDITÀ DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE: IL GOVERNO DI VILNIUS HA DECISO DI BANDIRE IL TRANSITO FERROVIARIO SUL SUO TERRITORIO DI BENI SOGGETTI ALLE SANZIONI INTERNAZIONALI VERSO MOSCA, FACENDO INCAZZARE PUTIN - I MEDIA RUSSI GIÀ MINACCIANO: "COSÌ COMINCIANDO I CONFLITTI"

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera

 

kaliningrad 8

«Così cominciano le guerre». A questo ci si riduce. A temere che si avverino gli auspici del propagandista principe del Cremlino, quel Vladimir Solovyev ormai volto noto anche della televisione nostrana, il quale ogni volta che sente parlare dei Paesi baltici comincia a inveire chiedendone a gran voce l'invasione immediata nei giorni pari, l'annientamento nucleare in quelli dispari.

 

Striscia di terra

L'exclave russa di Kaliningrad è stata chiamata in mille modi dal dopoguerra a oggi. Zona tampone, avamposto militare, punto di forza oppure tallone d'Achille, perché può essere utilizzata come una minaccia diretta all'Europa ma può anche ritrovarsi completamente isolata in caso di conflitto.

 

kaliningrad 7

Quel che è apparso certo fin dall'inizio è che quella striscia di terra stretta tra Polonia e Lituania, eredità della Seconda guerra mondiale, sarebbe ben presto potuta diventare l'unità di misura della nuova instabilità geopolitica generata dall'invasione dell'Ucraina. A giudicare dagli ultimi eventi, la febbre sta salendo.

 

kaliningrad 6

Sabato scorso il governo lituano ha bandito il transito ferroviario sul suo territorio di beni soggetti alle sanzioni internazionali verso la Russia. Una misura che in maniera non dichiarata paralizza il traffico di Mosca verso la regione di Kaliningrad, piccolo pezzo di Russia affacciato sul Mar Baltico, non a caso sede dei missili Iskander a capacità nucleare, ma senza confine terrestre con la madre patria, «chiuso» da due Paesi che aderiscono all'Unione europea.

 

kaliningrad 2

I russi: «Colpo basso»

I media statali parlano di «colpo basso» o addirittura di casus belli. Il governatore Anton Alikhanov è apparso subito in televisione per denunciare come «illegale» la decisione presa dal governo di Vilnius.

 

kaliningrad 3

«Sono passi che possono comportare implicazioni di vasta portata», ha detto, ricordando come i firmatari dell'accordo del 2004 sull'adesione della Lituania all'Unione europea avessero aderito all'adozione del principio della libertà di transito delle merci, compresa l'energia, tra la regione di Kaliningrad e il resto del territorio russo. Ieri è sceso in campo Konstantin Kosachev, vicepresidente del Consiglio della Federazione russa, la camera alta del parlamento, personaggio di un certo peso sulle questioni di politica estera.

 

kaliningrad 4

«Come stato membro dell'Ue, la Lituania sta violando una serie di atti internazionali legalmente vincolanti», ha scritto sul suo canale Telegram citando il divieto di interferenza tra le parti nelle rispettive reti di trasporti.

 

Lo sdegno russo tende a dimenticare qual è la causa originaria di certe decisioni. La paura generata dall'invasione dell'Ucraina ha riacceso focolai che sembravano sopiti. Tra Lituania e Russia la brace non ha smesso di ardere, con Mosca che non ha mai fatto mistero di mal tollerare l'esistenza del piccolo Paese baltico, il primo di quell'area a «liberarsi» dall'Unione Sovietica dopo la caduta del muro di Berlino.

 

kaliningrad 5

In questi mesi la televisione russa ospita appelli costanti alla creazione di un corridoio tra Kaliningrad e il resto del Paese. Che sarebbe possibile solo, piccolo dettaglio, con un attacco militare.

 

A partire dal 24 febbraio, in Lituania si sono moltiplicate le piazze e le vie dedicate ai morti del gennaio 1991, quando le truppe sovietiche attaccarono gli edifici governativi di Vilnius per interrompere il processo di indipendenza del Paese ormai in corso.

 

kaliningrad 1

L'invettiva

Comunque, nessun timore. La diplomazia avanza a grandi passi. Nel suo consueto post del risveglio, Dmitry Medvedev si chiede se l'Unione europea esisterà ancora quando il processo di adesione dell'Ucraina sarà concluso. «Magari per allora l'Ue sarà già sparita».

 

Intanto, il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, che gran parte della comunità internazionale considerava come «quello bravo a trattare» ha detto, forse riferendosi anche alla vicenda lituana, che «gli Usa stanno lavorando per zittire la Russia sulle questioni internazionali, costringendola a piegarsi a leggi inventate da loro, ma falliranno». Date le premesse, c'è da chiedersi cosa mai potrebbe andare storto con l'exclave di Kaliningrad.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...