OGNI TANTO, ANCHE MACRON E MELONI SONO D’ACCORDO: IL PRESIDENTE FRANCESE E LA PREMIER ITALIANA VOGLIONO RINVIARE IL VOTO FINALE DELL’UNIONE EUROPEA SULL’ACCORDO COMMERCIALE DEL MERCOSUR, CHE FA IMBIZZARRIRE LE ORGANIZZAZIONI AGRICOLE DI ROMA E PARIGI – CON LA NUOVA FORMULAZIONE DELL’ACCORDO CON L’ORGANIZZAZIONE ECONOMICA SUDAMERICANA, LO STOP ALL'APPLICAZIONE DEL TRATTATO E IL RIPRISTINO DEI DAZI DOVREBBE SCATTARE AUTOMATICAMENTE QUANDO LE IMPORTAZIONI DEI PRODOTTI DEFINITI COME SENSIBILI, COME IL POLLAME, SUPERANO DEL 5% (NON PIÙ DEL 10%) L'ANDAMENTO MEDIO DEGLI ULTIMI TRE ANNI…
FRANCIA E ITALIA SONO D'ACCORDO SULLA NECESSITÀ DI RINVIARE IL VOTO FINALE SUL MERCOSUR, AFFERMANO FONTI
Angelo Amante e Michel Rose per Reuters
emmanuel macron giorgia meloni foto lapresse 8
Il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni e il Presidente francese Emmanuel Macron hanno concordato sulla necessità di rinviare il voto finale dell'Unione Europea sull'accordo commerciale del Mercosur, hanno riferito lunedì a Reuters due fonti a conoscenza della discussione.
La Francia sta cercando di mobilitare gli altri Paesi dell'UE per formare una
minoranza di blocco contro l'accordo negoziato dalla Commissione europea. Il voto era previsto a Bruxelles questa settimana.
MERCOSUR, ACCORDO IN BILICO ITALIA E FRANCIA CONTRARIE
Estratto dell'articolo di R.Am. per “la Repubblica”
MERCOSUR - TRATTATO LIBERO SCAMBIO UE AMERICA MERIDIONALE
[…] Oggi a Strasburgo la Commissione Ue presenta l'atteso Piano Casa, che sarà affiancato anche da significative riforme […].
In una giornata piena di temi importanti sul tavolo, gli eurodeputati saranno chiamati anche a esprimersi sul rafforzamento della clausola bilaterale di salvaguardia del trattato Mercosur.
Con la nuova formulazione, lo stop all'applicazione del trattato e il ripristino dei dazi dovrebbe scattare automaticamente quando le importazioni dei prodotti definiti come sensibili, perché più a rischio per la concorrenza dal Sudamerica, come il pollame, superano del 5% (non più del 10%) l'andamento medio degli ultimi tre anni.
Ma la vera partita del Mercosur in queste ore non si gioca a Strasburgo, ma a Bruxelles, dove fervono i negoziati tra i 27 Paesi dell'Unione per la firma del trattato, prevista per questo sabato. Per il via libera serve un mandato a maggioranza qualificata del Consiglio Ue.
[…] Un passo indietro […] danneggerebbe anche la strategia di diversificazione del commercio, perseguita con maggiore forza dalla Commissione dopo i dazi di Trump. Ma non è ancora sicuro che la maggioranza necessaria verrà raggiunta, spiega un alto funzionario Ue.
URSULA VON DER LEYEN - URUGUAY
E tra i Paesi in bilico ci sono Francia e Italia, frenati dalle rispettive organizzazioni agricole. Giovedì 18 oltre 40 associazioni Ue andranno in piazza per dire no alla riforma della Pac, ma anche agli accordi commerciali che svantaggiano gli agricoltori.
Asset russi e Mercosur, l’Ue «si gioca la faccia». Meloni tra i disturbatori
Estratto dell'articolo di Francesca De Benedetti per www.editorialedomani.it
[…] «Se le resistenze francesi ammazzano il Mercosur e quelle belghe il piano sugli asset russi, questa si rivelerà come una settimana disastrosa per l’Ue», avverte Tom Nuttall, a capo dell’ufficio di Berlino dell’Economist; ed è solo un esempio delle voci che si levano indicando mare in tempesta.
JAvier Milei - Luis Alberto Lacalle Pou - URsula Von der Leyen - Lula - Santiago Pena
Del resto è bastato vedere le posizioni degli ambasciatori in conclusione della settimana precedente, quando Bruxelles è riuscita quantomeno a tenere immobili gli asset russi: la mossa è avvenuta divincolandosi tra i distinguo del governo Meloni, di Malta, della Bulgaria, il sopracciglio alzato del nuovo premier ceco e gli strali del suo alleato Viktor Orbán, per non parlare dei rimbrotti del Belgio, sede di Euroclear.
Neppure il solito schema dei sovranisti amici di Trump, disgregatori dell’unità politica continentale, basta a spiegare davvero la pressione autodistruttiva alla quale è sottoposta l’Unione europea: non è forse il cancelliere tedesco in persona ad aver detto a Trump, la scorsa settimana, che «se non vuole come partner l’Europa consideri almeno la Germania»?
VERTICE A PARIGI - GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON
Va a finire che l’unico punto sul quale il motore dell’Ue romba ancora è il vecchio combustibile fossile: questo lunedì, mentre i leader si radunavano a Berlino, si rincorrevano le voci sui piani di Bruxelles per far saltare lo stop ai motori a combustione entro il 2035; mossa per la quale erano alacremente a lavoro, negli scorsi mesi, tanto il cristianodemocratico cancelliere quanto la meloniana premier, a dimostrazione che l’attacco alle regole Ue è multifronte. […]
