luciana lamorgese genitore1

ONORA IL GENITORE 1 E IL GENITORE 2 - RIPRISTINATE LE DICITURE "NEUTRE", SULLE CARTE D'IDENTITÀ PER I MINORI DI 14 ANNI E SUI MODULI D'ISCRIZIONE A SCUOLA, AL POSTO DI "MADRE" E "PADRE" (CHE ERANO STATI REINTRODOTTI DA SALVINI) - SECONDO LA MINISTRA LAMORGESE IL PRECEDENTE DECRETO PRESENTAVA PROBLEMI DI PRIVACY - LEGA, FORZA ITALIA E FRATELLI D'ITALIA INCAZZATI NERI: "ATTACCO ALLA FAMIGLIA TRADIZIONALE, LE PRIORITÀ DEL PAESE SONO ALTRE..."

Riccardo Pelliccetti per "il Giornale"

 

luciana lamorgese

Il governo Conte continua a cancellare le norme dell'era Salvini ministro. Dopo i decreti sicurezza, è la volta delle diciture sulle carte d'identità per i minori di 14 anni e sui moduli d'iscrizione a scuola: saranno ripristinati «genitore 1» e «genitore 2» al posto di «madre» e «padre», che il leader della Lega aveva reintrodotto quando guidava il Viminale.

 

L'annuncio è stato dato ieri dalla ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, durante il Question Time alla Camera rispondendo a un'interrogazione di Fratelli d'Italia. «Il 15 ottobre 2020 è stata proposta una ulteriore modifica del decreto del dicembre 2015 finalizzata a ripristinare nella disciplina di emissione della carta d'identità elettronica la parola genitori, in sostituzione di padre e madre, per garantire conformità al quadro normativo introdotto dal regolamento europeo e superare le problematiche applicative segnalate dal Garante dei dati personali», ha detto Lamorgese.

 

moduli genitore 1 e 2

La ministra ha spiegato che il precedente decreto presentava anche problemi di privacy. «Il Garante per la protezione dei dati personali ha rilevato che l'applicazione delle nuove disposizioni ha comportato notevoli criticità, in termini di protezione dei dati e di tutela dei minori, nei casi in cui i soggetti che esercitano la responsabilità genitoriale non siano riconducibili alla figura materna o paterna, ora espressamente previste, e rappresentano la necessità di adeguare le disposizioni al quadro normativo introdotto dal regolamento europeo in materia di trattamento dei dati personali».

 

salvini contro le scritte genitore 1 e genitore 2

Immediate le reazioni dell'opposizione con il leader della Lega in testa. «Con tutti i problemi che ci sono in Italia, al governo si preoccupano di cancellare padre e madre per sostituirli con Genitore 1 e 2 - ha detto Salvini -. Prima vanno a casa, meglio è».

 

Quando era ministro, nel 2019, aveva spiegato la reintroduzione di «padre» e «madre» dicendo di voler ripristinare «i ruoli biologici». «Difenderemo la famiglia naturale fondata sull'unione tra un uomo e una donna», aveva affermato.

 

esempio di modulo scolastico con genitore 1 e 2

Ma i più scatenati sono i parlamentari di Fdi. «In questo anno in cui sono triplicati gli sbarchi clandestini e la criminalità organizzata sta lucrando sulle difficoltà economiche degli italiani, la preoccupazione più grande del governo è quella di togliere dalle carte d'identità la dicitura padre e madre, sostituendola con i tristemente famosi genitore 1 e genitore 2 - ha affermato Giovanni Donzelli di Fratelli d'Italia -. Siamo basiti da quelle che sono le priorità di questa maggioranza che dimostra ancora una volta di ignorare i bisogni reali degli italiani».

 

Reazioni indignate anche da Forza Italia. «Questa iniziativa, richiesta dal Garante della Privacy per adeguarsi a nefaste normative che, come spesso accade, arrivano dalla UE e trovano zelanti sostenitori nel nostro Paese, rappresenta l'ennesimo attacco alla famiglia e alle figure di padre e madre - ha detto il senatore Maurizio Gasparri -. Una spersonalizzazione delle figure genitoriali fatta passare come una necessità burocratica ma che vede schierati in prima linea i sostenitori di questa e di altre folli iniziative. Continueremo a difendere le nostre posizioni di libertà rispetto a questa forma di omologazione che si cerca ormai di imporre in troppi settori. L'Autorità della privacy si ricopre di vergogna e con essa quanti assecondano una scelta che cancelleremo quando saremo al governo grazie al voto, consegnando all'oblio i casi umani di Conte e Renzi».

giorgia meloniMAURIZIO GASPARRI

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