virginia raggi

OSCURATE VIRGINIA – I VERTICI DI M5S VOGLIONO FAR DIMENTICARE LE CAZZATE DELLA RAGGI E ALLA FESTA DI RIMINI LA TERRANNO NEL RETROBOTTEGA – ORMAI E’ CHIARO A TUTTI CHE IL SINDACO DI ROMA E’ IL PUNTO DEBOLE DELLA STRATEGIA GOVERNATIVA DEI GRILLINI. DI MAIO E GRILLO NON SALGONO PIU’ AL CAMPIDOGLIO

 

Mario Ajello per “il Messaggero”

 

RAGGI TWEETRAGGI TWEET

Tra i 5Stelle, dove non ha tanti amici, nessuno vuole infierire troppo su di lei, perché sarebbe «come sparare sulla croce rossa», come Virginia Raggi scrisse in un tweet del 2015 dedicato a Ignazio SottoMarino durante il terzo allagamento di Roma in quella consiliatura.

raggiraggi

 

Però, tra il caso acquazzone (e il cinguettio boomerang sui gommoni), l'ultima uscita sui tombini che si attappano per colpa del riscaldamento planetario (un complotto dei frigoriferi avrebbe potuto raffreddare l'ecosfera), la chat di Marra e Sammarco con le nuove rivelazioni (la sindaca guidata dal suo amico avvocato ed ex professore) e la possibile tegola del rinvio a giudizio che potrebbe arrivare a giorni riguardo alla promozione (con 20.000 euro di stipendio in più) del fratello di Marra, c'è come un vapore acqueo di imbarazzo e quasi di rassegnazione, da parte dei 5Stelle, a proposito di Virginia o di SottoVirginia.

acquazzone roma 4 settembre 2015 6acquazzone roma 4 settembre 2015 6

 

E l'ennesimo caso Roma piove, è il caso di dire, proprio nel momento sbagliato. Mentre i pentastellati stanno per andare a Rimini, dal 22 al 24 settembre, a festeggiare la loro capacità di governo, che Luigi Di Maio (straprobabile vincitore delle primarie e quindi candidato premier) estenderà all'Italia intera, se riusciranno a vincere le elezioni.

 

IL PUNTO DEBOLE

raggi assessoreraggi assessore

E come si farà con la Raggi a Rimini? Escluderla non si può: sarebbe una clamorosa ammissione di colpa, cioè di inadeguatezza amministrativa. E allora s'è deciso che ci sarà, ma va tenuta bassa. Nessuna passerella, come lo scorso anno alla festa nazionale a Palermo, dove cantava e ballava tra le ovazioni. E' previsto soltanto un suo breve discorsetto: abbiamo fatto questo, abbiamo fatto quest'altro...

 

STORACE TWITTA IGNAZIO SOTTO MARINO STORACE TWITTA IGNAZIO SOTTO MARINO

Il «bello, bellissimo» di 12 mesi fa non sarà replicabile in questa kermesse cruciale, che lancia il format di governo pentastellato per Palazzo Chigi su cui incombe però il Campidoglio. «Siamo consapevoli», osserva uno dei big M5S, e così la pensano un po' tutti, «che Roma è il nostro punto debolissimo». Così debole che Di Maio se ne tiene ben distante. Qualcuno lo ha mai visto in Campidoglio? Macché. E Grillo, nelle sempre più sporadiche gite nella Capitale, vede i consiglieri comunali (anche per non farli azzuffare troppo tra di loro) piuttosto che la sindaca.

 

VIRGINIA RAGGI ANDREA MAZZILLO COLOMBANVIRGINIA RAGGI ANDREA MAZZILLO COLOMBAN

La linea M5S, già prima dell'alluvione e dopo ancora di più, è quella del «sia lei a metterci la faccia» e noi pensiamo a vincere in Sicilia e poi in Italia. Come se Roma non ci fosse, ma Roma c'è. L'Urbe verrà sterilizzata a «caso locale» nella festa governista di fine mese. E la Raggi, nella parte delle pudenda dei 5 stelle da non scoprire, non avrà i riflettori addosso. Perché rischierebbero di provocare il black out nel circuito elettrico che deve portare Giggino al potere.

 

virginia  raggi e i rattivirginia raggi e i ratti

E dunque tra chat e tweet, tra manutenzione flop e caso giudiziario, Virginia che doveva essere la portabandiera della nuova classe dirigente dell'Italia che sarà, finisce per diventare un cruccio da non ostentare. La vedono caduta, tra l'altro, nei difetti che lei (e loro) rimproverava alle passate gestioni di Roma. Il 16 luglio del 2015, per esempio, postò una foto su Facebook in cui si vede la squadra degli assessori di Marino e sul volto di alcuni c'è una X rosso fuoco: a indicare quelli che sono stati bruciati e rimossi. «E nessuno restò. Cit», è il commento di Virginia, con un chiaro riferimento a «Dieci piccoli indiani» di Agatha Christie.

 

raggi marra frongia romeoraggi marra frongia romeo

Quante crocette si vedono? Sette. Mentre sarebbero 17 le X che, in un'eventuale foto analoga, Virginia dovrebbe ora disegnare, perché questo è il numero degli assessori cambiati nel suo anno e 4 mesi di sindacatura. Ed ecco un vecchio tweet: «Sulle buche serve più amministrazione che vigili» (poi è andato via Marino e sono arrivati gli amministratori delle buche). Il cinguettio di tipo acquatico (come quello del «gonfiate i gommoni») è un filone nel filone anche con venature profetiche: «Roma è bloccata dalla pioggia, e si può ipotizzare che talvolta la prevenzione sia opportuna» (6 novembre 2014).

 

«Piove ovunque e fin dentro gli autobus, ed è ora che i responsabili di questo sfacelo comincino a pagare i danni che hanno causato» (5 marzo 2015). Oppure, nella categoria che si sarebbe rivelata autobiografica: «Non potete continuare a promettere cose che avete dimostrato di non saper fare».

m5s welcome raggi atac da il benvenuto a virginiam5s welcome raggi atac da il benvenuto a virginia

 

L'AIUTINO

Quando l'Oref criticò il bilancio di Marino, il tweet del 21 giugno 2015 ammonì: «E' un organo indipendente che va ascoltato». Quando poi lo stesso Oref avrebbe bocciato il bilancio della giunta Raggi, cominciarono a partire attacchi contro questo organo considerato al servizio dei nemici. Ma «si può credere ancora a un sindaco la cui parola viene smentita?» (7 ottobre 2015, sempre contro Marino).

 

RENATO MARRA E RAGGI mpa.itRENATO MARRA E RAGGI mpa.it

Poi Virginia sarebbe stata smentita nel suo «ho fatto tutto da sola» sulla nomina di Marra fratello. E il 13 settembre 2015, alle 11,48, pubblica queste righe: «I partiti rispettino i requisiti. Iniziano a cacciare condannati e indagati?». Nel caso di Raggi, il sopraggiungere del Codice etico M5S, garantista, ha dato un aiutino. Ma se davvero per lei arriva il rinvio a giudizio, non sarà una festa troppo festosa quella di Rimini. E per di più, si teme che possano arrivare pattuglie cammellate agli ordini di Mazzillo, l'ultimo assessore al Bilancio mandato via, che ha il dente avvelenato contro il Campidoglio.

 

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....