luca palamara giuseppe pignatone

PALAMARA TEMPORA CURRUNT – I PROCEDIMENTI AL CSM, NATI DALLO SCANDALO DELL’HOTEL CHAMPAGNE, POTREBBERO FINIRE TUTTI A TARALLUCCI E VINO! A FIRENZE E NAPOLI SI INDAGA SULLO STRANO GIRO DEI FILE E SUI BUCHI DI ASCOLTO DEL TROJAN INOCULATO A PALAMARA, SPECIE DOPO CHE IL CAPO DELLA SECURITY DI “RCS” HA CONFERMATO CHE I CONTENUTI PASSAVANO DA UNA SEDE DELLA SOCIETÀ E NON ANDAVANO DIRETTAMENTE ALLA PROCURA O ALLA GUARDIA DI FINANZA…

luca palamara al csm

1 - IL CAVALLO DI TROJAN NELLA MAGISTRATURA – L’AMMISSIONE BOMBA DI DUILIO BIANCHI, CAPO DELLA SECURITY DELLA SOCIETÀ DI INTERCETTAZIONI “RCS”: IL VIRUS INOCULATO NEL TELEFONO DI PALAMARA TRASMETTEVA IL CONTENUTO DEL CELLULARE NON DIRETTAMENTE ALLA PROCURA O ALLA GUARDIA DI FINANZA, COME PREVEDE LA LEGGE, MA A UNA SEDE DELLA SOCIETÀ. NON È UN DETTAGLIO DA POCO: CHIUNQUE AVREBBE POTUTO MANIPOLARE QUELLE INTERCETTAZIONI, COMPRESA QUELLA DELLA FAMOSA CENA ALL'HOTEL CHAMPAGNE. NON È CHE ORA SALTA ANCHE L'ESPULSIONE DI PALAMARA DAL CSM?

 

luca palamara a passeggio con cosimo ferri

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/cavallo-trojan-magistratura-ndash-rsquo-ammissione-bomba-268012.htm

 

2 - A RISCHIO TUTTI I PROCEDIMENTI DELLO SCANDALO PALAMARA

Anna Maria Greco per "il Giornale"

 

Al Csm, invece di fare passi avanti sul caso Palamara, se ne fanno parecchi indietro. Le audizioni di questi due giorni ingarbugliano la ricostruzione principe del sistema delle correnti, quella dell' incontro del 2019 all' hotel Champagne, tra i togati e i renziani Cosimo Ferri e Luca Lotti, per l' accordo sul nuovo procuratore di Roma. E si fa più pesante la spada di Damocle dell' irregolarità delle intercettazioni dell' ex presidente dell' Anm, che potrebbe far saltare processi disciplinari e penali.

 

DUILIO BIANCHI RCS

Viene rinviata l' audizione di Duilio Bianchi, della società che inoculò il trojan nel cellulare di Palamara, che si è contraddetto sulla gestione delle intercettazioni da Roma a Napoli e ritorno prima di arrivare ai pm di Perugia.

 

Ora a Firenze e Napoli si indaga sullo strano «giro» dei file e su «buchi» di ascolto, soprattutto quello della cena dell' ex procuratore di Roma Pignatone con Palamara e altri, la sera dopo l' incontro all' hotel Champagne.

 

Ieri, al processo disciplinare contro i 5 ex togati del Csm (Morlini, Spina, Lepre, Cartoni e Criscuoli) che parteciparono a quella riunione notturna, al maresciallo della Gdf Roberto D' Acunto viene chiesto come fu gestito il trojan.

luca palamara ph massimo sestini

 

«Non decidevo io - risponde -, seguivo indicazioni dei superiori. Della programmazione non viene redatto verbale, ma resta la traccia informatica. Non mi occupavo dei rapporti con la procura e l' ascolto avveniva da remoto, presso la sala della Gdf». Per la difesa del deputato di Iv Ferri, magistrato fuori ruolo e sotto accusa disciplinare, se le intercettazioni non sono state trasmesse direttamente alla sede dovuta, come vuole la legge e sono quindi a rischio manipolazione, sono inutilizzabili nei processi.

 

Nelle audizioni del giorno prima, sia il procuratore generale di Firenze Viola, candidato di Palamara per Roma, che l' ex togato Forciniti, fanno un quadro ben diverso da quello dipinto finora sulle manovre per il dopo Pignatone.

 

«Spina mi disse che i 5 consiglieri di Unicost avevano deciso di sostenere Creazzo e si lamentava dell' invadenza di Palamara, che invece insisteva su Viola, anche perché si trattava dell' ufficio dove era sostituto», racconta Forciniti, ex togato della corrente di centro. Con Spina, aggiunge, era presente Morlini (ambedue di Unicost). Ricorda bene la data dell' incontro a Reggio Calabria per un convegno: 17 maggio.

giuseppe pignatone

 

La riunione dell' hotel Champagne è della notte tra l' 8 e il 9 maggio e, secondo le accuse, fu il momento in cui si strinse il patto scellerato tra Unicost e Magistratura indipendente, benedetto da una parte politica, per portare Viola a Roma. Forciniti ripete, invece, che i suoi colleghi al Csm puntavano su un altro candidato.

 

marcello viola procuratore generale firenze 2

Quasi 10 giorni dopo il confronto notturno, rimanevano divisioni, l' accordo non c' era. Si trattò solo di uno dei tanti incontri preliminari, per cercare un accordo tra correnti, rompendo l' asse che prima legava Unicost ai gruppi di sinistra? Per Palamara, poteva poggiare sulla scelta comune di Viola, in discontinuità con Pignatone. Dice Forciniti: «I rapporti tra Palamara e Pignatone prima erano ottimi, poi ci fu freddezza. E Palamara si avvicinò a Ferri, una volta su posizioni contrapposte».

luca palamara

 

Molti incontri informali, sulla nomina nella capitale, avvennero anche dentro Palazzo de' Marescialli. Lo conferma lo stesso Viola all' udienza. «A maggio passai al Csm e ci vedemmo nella stanza del consigliere Criscuoli. Non contemporaneamente vennero Lepre, Spina, Cartoni, Davigo...».

 

luca palamara giuseppe cascini

Anche Cascini (Magistratura democratica), aggiunge dopo una domanda. «Si parlò anche della nomina alla procura di Roma, ma non si entrò nel dettaglio. Mi dissero che erano passati anche altri candidati, Creazzo, Lo Voi...». D' altronde, l' autopromozione non è né illecito né reato, afferma il Pg della Cassazione Giovanni Salvi, titolare dell' azione disciplinare. «Nessuno mi disse: voterò per te», conclude Viola.

francesco lo voi 1luca palamara al csm 1Palamara Cascini giuseppe cascini luca palamaraluca palamara luca palamara al csm 2

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?