lotti guerini

PD DERENZIZZATO, PRIMO ATTO - LOTTI E GUERINI RESTANO NEL PARTITO MA LANCIANO LA SFIDA A ZINGARETTI: “SIAMO UNA FASE STRAORDINARIA CHE OGGETTIVAMENTE CANCELLA L'ESITO DEL CONGRESSO. E’ IMPRUDENTE APRIRE UN CONGRESSO STRAORDINARIO MA…” - SI RIAVVICINA PRODI, TORNA LA BINDI, ENTRA ANCHE LA BOLDRINI - A NOVEMBRE A BOLOGNA UN "MINI-CONGRESSO" SU CUI STA LAVORANDO CUPERLO…

Wan.Mar. per il “Fatto quotidiano”

 

orenzo Guerini Debora Serracchiani Luca Lotti Maria Elena Boschi b b adb c f a b ba MGzoom

Il ministro dell' Economia, Roberto Gualtieri, siede in prima fila. Rosy Bindi riprende il suo posto, dopo una lunga assenza nell' era renziana. L'applauso celebra la consacrazione di Paolo Gentiloni come Commissario europeo. Intanto, il vice segretario, Andrea Orlando racconta di una scissione fatta per "motivazioni personali".

 

E Nicola Zingaretti annuncia una "fase straordinaria". Nella prima direzione Pd post-scissione, che si riunisce non al Nazareno, ma al Centro Congressi Cavour, spiccano le assenze di Maria Elena Boschi e Teresa Bellanova, di Ettore Rosato e Luigi Marattin. Renzi aveva l'abitudine di non partecipare, quindi il fatto che non ci sia non è una novità.

goffredo bettini

 

A parte qualcuno che ha particolarmente patito l'uscita dell' ex segretario (Alessia Morani, Simona Malpezzi, Alessia Rotta), l'atmosfera più che di lutto o di preoccupazione, è di svolta. La convivenza di due partiti in uno è finita. E a questo punto, chi resta deve "solo" inventarsi una formula (politica, ma pure tecnica, attraverso una legge elettorale maggioritaria) che spinga Italia Viva ai margini.

 

PRODI BERSANI

D'altra parte, Goffredo Bettini ieri sul Foglio continuava a indicare la strada del futuro come la possibilità di mescolare gli elettorati Pd e Cinque Stelle. È "la vocazione maggioritaria" all' ennesima potenza. E non a caso, Romano Prodi si riavvicina. "Questa scissione è un errore imperdonabile", dice Lorenzo Guerini, ministro della Difesa e leader di Base Riformista (insieme a Lotti). Ma derubricato il dolore, ecco la rivendicazione: "A chi critica le correnti ricordo che se non ci fosse stata una corrente forte gli effetti sarebbero stati ben peggiori". E poi la richiesta: "Siamo in una fase straordinaria: ritengo imprudente aprire un congresso straordinario ma occorre dare il senso che affrontiamo questa fase con strumenti straordinari. È una fase che oggettivamente cancella l' esito del congresso".

 

zingaretti renzi

Nel suo intervento, c'è già quasi tutto: la minoranza è di fatto quasi maggioranza; chi resta nel Pd si prepara a coprire tutto lo spazio politico a disposizione, da sinistra al centro; non c'è una messa in discussione di Zingaretti, ma un ripensamento degli equilibri interni sì. Il segretario, che a garantire tutti è da sempre maestro, la mette così: "Vorrei chiarire che non c'è stato un istante nel quale ho vissuto l'ipotesi di scissione come una liberazione. Ma l'esatto opposto".

 

Perché "ho fatto della gestione unitaria la mia cifra". Ora la sfida è salvaguardare quello spirito. Dice il segretario: "C'è bisogno di più e non di meno di un partito a vocazione maggioritaria". La promessa: "Più della scissione, la nascita del governo ci pone delle domande nuove rispetto alla dinamica congressuale, chiediamo a tutte e a tutti di starci, apriamo porte e finestre".

GIANNI CUPERLO COL MINI MEGAFONO

 

Zingaretti rifarà la segreteria: posti per Br garantiti. Trattative in corso, fino a martedì prossimo, quando la direzione si è riaggiornata. E poi, soprattutto, c' è l' iniziativa in programma a Bologna dall' 8 al 10 novembre: una specie di conferenza programmatica, a cui sta lavorando Gianni Cuperlo, il "Manifesto per gli anni 20 del nuovo secolo", per "Un'Italia più verde, giusta e competitiva".

 

Non un vero congresso, ma qualcosa che gli somiglierà, favorendo i ritorni (da Bersani in giù) e gli ingressi. Piccola notazione: il verde è già uno dei cavalli di battaglia di Italia Viva. Tocca a Orlando mettere il dito nella piaga: "Con la scissione, riverberi negativi sul governo". E pure avvertire: "Chi è indeciso se restare, lasci gli incarichi". Il riferimento è a chi sta sui territori. I renziani rimasti lo vedono come una minaccia. Ma la vera partita è un' altra: capire chi garantisce davvero il loro futuro, se il Pd o Italia Viva.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...