CON LE PESETAS AL CULO - L’AGENZIA FITCH TAGLIA IL RATING DI OTTO REGIONI, I DEPOSITI BANCARI SONO DIMINUITI DI 31 MLD € IN UN MESE - GLI IBERICI CORRONO AI RIPARI PER RICONQUISTARE LA FIDUCIA DEI MERCATI: LA VICEPREMIER SORAYA SANZ DE SANTAMARIA È VOLATA A WASHINGTON, MENTRE IL MINISTRO DELL’ECONOMIA È ANDATO IN GERMANIA - ANCHE OBAMA È PREOCCUPATO PER LA SITUAZIONE SPAGNOLA, TANT’È CHE IERI HA TELEFONATO A RIGOR MONTIS, ALLA MERKEL E A HOLLANDE…

1 - FITCH TAGLIA RATING OTTO REGIONI SPAGNA

(ANSA) - L'agenzia internazionale Fitch taglia il rating di otto regioni spagnole. Le prospettive sono negative. Lo comunica la stessa agenzia. Il rating è stato tagliato per la regione di Madrid, la Catalogna, l'Andalusia, i Paesi Baschi, le Canarie, la regione cantabrica, le Asturie e Castiglia.

2 - DEPOSITI BANCARI IN SPAGNA SCESI DI 31 MLD IN APRILE
(ANSA) - I depositi bancari spagnoli, al netto dei depositi interbancari, sono scesi ad aprile di 31 miliardi di euro, passando dai 1.656,1 miliardi di marzo agli 1.624,6 miliardi del mese scorso. Lo riporta l'agenzia Bloomberg sottolineando che, dai massimi del giugno 2011, il flusso di depositi in uscita di famiglie, imprese, assicurazioni e fondi pensione è stato di 118 miliardi di euro. Misure di garanzia sui depositi da parte dell'Unione Europea potrebbero aiutare a contenere il calo dei depositi.

3 - OFFENSIVA MADRID PER RECUPERARE FIDUCIA MERCATI
(ANSA) - Offensiva del governo spagnolo presieduto da Mariano Rajoy per tentare di recuperare la fiducia internazionale e calmare i mercati, mentre lo spread bono-bund decennale restava alle 10,00 di oggi vicino ai 534 punti base e l'indice borsistico Ibex in apertura ha segnato un lieve rimbalzo dello 0,7%, in sintonia col resto delle Borse europee. Si attendono possibili nuove notizie su Bankia, mentre il portavoce per gli Affari economici e monetari della Commissione Europea, Amadeu Altafaj, ha esortato oggi il governo spagnolo a presentare a Bruxelles un piano di ricapitalizzazione del quarto gruppo finanziario spagnolo, per eliminare le incertezze sulla capitalizzazione, che minano la fiducia dei mercati.

"Quello che non si può fare è mantenere l'incertezza", ha dichiarato Altafaj, citato dall'agenzia Efe "Quanto prima sarà eliminata, meglio". Sul piano di ristrutturazione di Bankia, il portavoce economico della CE ha rilevato: "Se si può fare attraverso meccanismi del mercato o con un'azione del governo spagnolo per ottenere fondi è meglio che ricorrere a un salvataggio, che ha connotazioni negative". Non appena Madrid presenterà il piano, Bruxelles lo valuterà e lo approverà, sempre e quando - ha osservato Altafaj - risponda ai requisiti "in termini di aiuti pubblici", dal momento che la normativa non consente alle banche iberiche di chiedere un riscatto diretto alla Ue.

Continua, intanto, l'offensiva di Madrid per recuperare la fiducia dei mercati, col viaggio lampo della vicepremier Soraya Sanz de Santamaria a Washington e la riunione tenuta ieri a Berlino dal ministro spagnolo per l'economia Luis de Guindos col collega tedesco alle Finanze, Wolfgang Shauble, della quale non sono stati diffusi dettagli. Nel sua primo viaggio ufficiale negli Stati Uniti, Santamaria sarà ricevuta dalla direttrice generale del fondo Monetario internazionale, Christine Lagarde, e successivamente dal segretario del Tesoro usa, Timothy Geithner. Fonti governative citate dai media hanno insistito sul fatto che la visita non è una reazione immediata all'attuale situazione di forte pressione sull'economia spagnola.

D'altra parte, il Congresso dei Deputati convaliderà oggi il decreto legge della seconda riforma finanziaria approvato dal governo, che obbliga le banche ad aumentare di 28 miliardi di euro la copertura dei crediti immobiliari non problematici. Il vice governatore della Banca di Spagna, Javier Ariztegui, comparirà in un'audizione a porte chiuse nella sub-commissione parlamentare di vigilanza sul processo di riordino del settore finanziario, per spiegare le operazioni dell'organismo.

4 - MADRID SPAVENTA GLI USA OBAMA CHIAMA L'EUROPA
Maurizio Molinari per "la Stampa"

La crisi bancaria in Spagna, le misure per la crescita nell'Eurozona e la preparazione del summit del G20 in Messico sono stati i temi al centro di una conversazione telefonica di Barack Obama con i capi di governo di Italia, Francia e Germania. Fonti diplomatiche a Washington e Bruxelles consentono di ricostruire la dinamica di un'audioconferenza che ha visto il presidente americano cercare rassicurazioni su più fronti e i partner dell'Eurozona rispondere con dovizia di dettagli.

E' stata la Casa Bianca a prendere l'iniziativa con i leader del Paesi dell'Eurozona che Obama aveva incontrato al summit del G8 di Camp David e la ragione più urgente sono i timori di Washington per quanto sta avvenendo a Madrid, dove alcune delle maggiori istituzioni finanziarie appaiono in forte sofferenza a causa della crisi del debito. Proprio in ragione di tali sviluppi è arrivata in missione in Europa Lael Brainard, vice ministro del Tesoro per i rapporti internazionali.

Dopo aver fatto tappa ad Atene e Francoforte, Brainard è attesa adesso a Madrid, Parigi e Berlino per sostenere la tesi di una revisione delle regole di gestione del fondo di soccorso europeo al fine di poterlo usare per aiutare le banche spagnole a ricapitalizzare. «Oltre ad Atene, c'è adesso Madrid in cima ai timori dell'amministrazione» spiega una fonte diplomatica a Washington, secondo la quale la Casa Bianca non voleva rendere nota la conversazione con i partner europei per scongiurare ogni tipo di nervosismo sui mercati.

Ecco perché, nel pomeriggio di ieri, il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, si era limitato ad affermare che «vi sono contatti frequenti e ad alto livello con i leader dell'Eurozona che hanno la capacità di fare ciò che serve». Ma le indiscrezioni rimbalzate da Roma hanno rivelato l'avvenuta conversazione fra i partner, sottolineando come Obama sia tornato a insistere sulla necessità di adottare misure pro-crescita nell'Eurozona, come auspicato dal summit del G8 e in vista del vertice del G20.

Le risposte fornite da Monti, Merkel e Hollande sono state rassicuranti. «Obama al G8 aveva chiesto di essere informato sugli sviluppi in Europa - ha spiegato una fonte europea al corrente dei contenuti della conversazione - e il colloquio fra leader è servito per fare presente che la situazione finanziaria in Spagna è sotto controllo, che in Grecia vi sono segnali di maggiore impegno proEuropa da parte delle maggiori forze politiche e che al recente consiglio europeo di Bruxelles abbiamo concordato misure pro-crescita destinate ad essere varate al prossimo incontro in programma il 28 giugno».

I leader europei hanno approfondito l'esame dei nuovi provvedimenti in arrivo, andando incontro alla richiesta fatta da Obama al G8 di essere aggiornato in merito. I quattro leader torneranno ora a vedersi al G20 di Los Cabos, il 18 e 19 giugno, e potrebbero avere una nuova consultazione telefonica dopo il vertice che è in programma a Roma il 22 giugno fra Italia, Germania, Francia e Spagna. A notte inoltrata un comunicato della Casa Bianca ha confermato la conversazione aggiungendo che si è parlato anche «degli ultimi sviluppi in Siria e dell'importanza di porre fine alla violenza del regime».

 

Soraya Saenz de Santamaria Mariano RajoybankiaWolfgang SchaubleCHRISTINE LAGARDE TIMOTHY GEITHNER Jay CarneyBRUXELLES MONTI MERKEL HOLLANDE BARACK OBAMA jpegBANKIA - SPORTELLO BANCOMAT

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A STOCCOLMA E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....