PIANTEDOSI, QUESTA CE LA SEGNIAMO! – IL MINISTRO DEGLI INTERNI ASSICURA CHE, COME ACCADUTO PER IL CENTRO SOCIALE TORINESE ASKATASUNA, ANCHE LA SEDE ROMANA DEI FASCISTI DEL TERZO MILLENNIO DI CASAPOUND SARA’ SGOMBERATA A BREVE: “È TRA LE PRIORITÀ, SI TROVA TRA LE PRIME 6-7 POSIZIONI NELLA LISTA” – NELLO STABILE OCCUPATO DA 22 ANNI DAGLI ATTIVISTI DI ESTREMA DESTRA VIVONO UNA CINQUANTINA DI PERSONE, COMPRESI ALCUNI MINORI – LA SCORSA ESTATE IL MINISTRO DELLA CULTURA CON L’AQUILA FASCISTA TATUATA SUL PETTO, ALESSANDRO GIULI, AVEVA DETTO: “NON È NECESSARIO UN PROVVEDIMENTO DI SGOMBERO SE CASAPOUND SI ALLINEA A CRITERI DI LEGALITÀ…”
1. PIANTEDOSI 'CASAPOUND NELLA LISTA DEI PRIMI 6-7 IMMOBILI DA SGOMBERARE'
matteo piantedosi question time in senato foto lapresse.
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - Lo stabile di CasaPound a Roma "e tra le priorità per quanto riguarda la lista degli immobili da sgomberare: si trova tra le prime 6-7 posizioni, secondo criteri che non sono comunque vincolanti del tutto". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, al programma 'L'aria che tira' su La7.
"Invito chi si appiglia a questo - ha osservato il ministro - a considerare che abbiamo fatto sgomberi di qualsiasi colore politico, io stesso da prefetto di Roma ne ho fatti tanti, anche di Forza Nuova. Non guardiamo al colore. Su CasaPound quando ero prefetto ho preso l'impegno" e quell'immobile "è stato iscritti tra quelli da sgomberare".
2. SGOMBERARE CASAPOUND LA «PROMESSA» DEL VIMINALE E GLI OSTACOLI CHE LA FRENANO
Estratto dell’articolo di Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”
casapound sede via napoleone III
Venerdì prossimo saranno 22 anni di occupazione. Per la quale il governo di centrodestra è stato accusato quest’anno di «doppiopesismo» dopo gli sgomberi del Leoncavallo a Milano e di Askatasuna a Torino, ma che è stata una spina nel fianco anche di quelli di centrosinistra e tecnici.
Intanto però i circa cinquanta inquilini — donne, minori, ma anche alcuni attivisti — del palazzo in via Napoleone III, all’Esquilino, nel centro di Roma, rimangono al loro posto nel quartier generale del movimento di estrema destra CasaPound, forti anche del fatto che sotto Natale a Roma non si sgombera.
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Attualmente l’edificio — per il quale la Corte dei conti ha chiesto a 9 dirigenti del Demanio e del Miur un risarcimento da 4,6 milioni di euro per danno erariale da mancati introiti a causa dell’occupazione — è al sesto posto di quell’elenco, davanti a un’altra storica occupazione romana e di tutt’altro segno politico, lo Spin Time di San Giovanni.
Realtà, come le prime cinque nella lista (che non deve essere rispettata a tutti i costi), con migliaia di migranti, immigrati e italiani, che a differenza di Leoncavallo e Askatasuna — dove all’arrivo delle forze dell’ordine non c’era praticamente nessuno — non possono essere sgomberate senza fornire al tempo stesso una soluzione alloggiativa agli occupanti.
Ma nemmeno fra gli esponenti del governo ci sono posizioni comuni. Il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha chiarito che su CasaPound «la penso come su Askatasuna: quel palazzo deve essere sgomberato»; mentre il suo collega della Cultura Alessandro Giuli ha sottolineato l’estate scorsa che «non è necessario un provvedimento del genere se CasaPound si allinea a criteri di legalità».
E Piantedosi ha sintetizzato: «Credo che abbia detto che se si legalizza in qualche modo potrebbe non essere sgomberato. È successo già ad altri centri. Il Comune di Roma ha comprato addirittura delle strutture per legalizzarli, è successo anche in altre città».
Insomma, una possibile strada per arrivare alla restituzione dell’edificio dove nel 2023 dieci attivisti sono stati condannati a due anni e due mesi per averlo occupato. [...]




