trump clinton

PRESIDENZIALI FATTE A MAGLIE - MANCANO DUE SETTIMANE AL VOTO, NEL DELIRIO DI SONDAGGI, TRA KARL ROVE CHE DÀ TRUMP PER SPACCIATO (MA DAVA ROMNEY VINCENTE) - HILLARY, BARACK E DONALD BATTONO LA FLORIDA, COL REPUBBLICANO CHE MINACCIA QUERELE CHI LO ACCUSA DI MOLESTIE E CERCA DI RECUPERARE IL VOTO FEMMINILE, PUNTANDO TUTTO SUI 'DISLIKER', GLI SCONTENTI

 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

al smith dinner donald trump hillary clinton  15al smith dinner donald trump hillary clinton 15

Meno 14. Piccola cronaca di straordinaria follia anche nei numeri: il Los Angeles Times con aria ironica ci aggiorna sulla campagna del 2016 e scrive in grassetto che Donald Trump si lamenta di sondaggi scorretti mentre i suoi collaboratori ammettono che è indietro rispetto alla concorrente. Subito sotto però sempre in grassetto c'è scritto: Chi sta vincendo? Guida quotidiana al sostegno a Clinton e Trump.

 

Segue il sondaggio, appunto quotidiano, del Los Angeles Times, che ieri ci dava Donald Trump al 45, 3 Hillary Clinton al 43,8, oggi la Clinton al 45, Trump al 44,1, cioè alla pari con oscillazioni non misurabili senza errore. E allora, chi sta dietro, chi vince? Cnn non ha dubbi, lei ‘è 6 punti avanti, 45 a 39, ma anche qui, se il margine di errore è del 3,5 per cento, dove è fondata la certezza della vittoria democratica, tanto che secondo Politico.com, lei neanche si occupa più della propria elezione, data per scontata, ma solo di conquistare la maggioranza al Senato?

KARL ROVEKARL ROVE

 

 Il New York Times la dà al 97% vincente, ma tanto tranquillo non deve essere se oggi pubblica due pagine due di persone insultate e attaccate da Donald Trump. La regola aurea della signora in grigio avrebbe voluto altre due pagine dedicate che so alle mail più imbarazzanti della signora Clinton o a quelle del Comitato nazionale democratico in cui si tramava contro l'altro candidato, Bernie Sanders.

 

Quest'anno è così, e anche Karl Rove, ex consigliere di Bush, e nella campagna 2012 del candidato repubblicano Mitt Romney, da' per scontato che Trump non abbia alcuna possibilità di farcela il giorno del voto, e viene ampiamente citato e ripreso da giornali e televisioni. Ma Karl Rove non è lo stesso che nel 2012 dava invece per scontata la vittoria del suo assistito Romney? Andiamo avanti...

 

Tutti in Florida, che è uno Stato fondamentale per il risultato, chiacchiere dei sondaggi a parte, 29 voti elettorali in palio, e a chi andranno tutto da vedere. Trump è in Florida già da domenica e ci resta fino a questa sera, tre giorni di fuoco e una media di 2-3 comizi al giorno spostandosi in elicottero. La Florida è un terreno di battaglia divenuto difficile per lui perché, sempre stando ai sondaggi, la differenza era fino a metà settembre minima, ma dopo il terzo dibattito presidenziale sarebbe arrivata addirittura a 12 punti a favore di Hillary Clinton.

OBAMA CLINTONOBAMA CLINTON

 

Il tutto sarebbe dovuto non al fatto che piaccia lei, ma al fatto che una certa percentuale di repubblicani si sarebbe disgustata per l'atteggiamento del loro favorito rispetto alle donne. A vedere la fila per i comizi non si direbbe. A Tampa c'erano più di quindicimila persone nell'anfiteatro della Credit Union ad aspettarlo lunedì sera. Non ha abbassato i toni, al contrario, delle donne che lo accusano dice che le denuncia tutte, a partire dalla pornostar che si è svegliata per ultima ricordando doni sontuosi e un'offerta di diecimila dollari declinata. Batte sulla corruzione del sistema e sulla complicità dei media con la Clinton.

 

"Senza i media non avrebbe una chance, è la prova che il sistema è marcio e’ che le sia stato permesso di candidarsi alla presidenza”. Almeno 7 per cento Il numero di repubblicani registrati al voto che avrebbero perso la voglia di votarlo negli ultimi dieci giorni, tra loro i sondaggi mettono al primo posto le donne, ed è alle donne che Trump si rivolge in ognuno dei suoi discorsi in Florida.

 

“Sono certo che andiamo meglio con le donne che con gli uomini e sono certo che su di loro i sondaggi mentono".

terzo di battito tra hillary clinton e donald trump 2terzo di battito tra hillary clinton e donald trump 2

Il candidato repubblicano insiste anche molto su quel che farà, se sarà presidente, nei primi 100 giorni: annullare la riforma sanitaria di Obama, che per la verità sta fallendo da sola, abbassare le tasse, eliminare alcuni accordi commerciali. Le tasse alle imprese sono salite molto negli ultimi anni e Trump promette di farle scendere al 15% incoraggiando così gli affari a tornare.

 

Ma ha anche assicurato che risanerà e proteggerà gli Everglades, le paludi riserva naturale. Il metodo Trump prevede comizi anche nelle zone nelle quali il candidato ha un sostegno forte per spingere la base a presentarsi tutta alle elezioni e non cedere alla tentazione dell'astensione. Lo fa soprattutto agitando la minaccia di un terzo mandato Obama “ non posso credere che vogliate altri 4 anni di Obama. Non vedete che fa campagna come se fosse lui il candidato, non vedete che sua moglie è in campagna permanente”?

 

Infatti Barack Obama ieri era in Florida, e oggi pure, a sollecitare il voto degli ispanici, una volta solidamente repubblicani, anche perché la maggior parte di loro viene da Cuba, oggi in movimento. Nel 2012 il 60% di loro votò per Obama e i democratici presero lo Stato con un margine minimo, meno del 1%. Vecchia storia quella della Florida che si conquista per un pugno di voti, solo nel 2000 Al Gore si rifiutò a lungo di accettare questa realtà.

supporter  di trump in florida aspettano il candidatosupporter di trump in florida aspettano il candidato

 

Hillary Clinton potrebbe vincere le elezioni anche senza la Florida, se si assicura altri importanti swing States come la Pennsylvania e la Virginia, Trump senza la Florida non ce la farebbe. Pensate che la campagna Clinton ha 57 uffici solo in questo stato e negli ultimi 15 giorni di campagna in pubblicità televisiva spenderà 36 milioni di dollari. C'è il Sud Democratico ispanico e il Nord bianco e conservatore, ma si è sempre deciso al centro dello Stato, e qui i tantissimi soldi e le persone non sono bastati alla Clinton per assicurarsi la vittoria sinora.

 

Se il senso delle elezioni 2016 sta tutto nello scontro tra bianchi che non si sentono più egemoni ed etnie varie che arrivano e si insediano in numero crescente, lo vedi tutto qui in Florida.

 

Trump ha speso poco e si è fatto vedere molto, conta sulla sua gente ovvero su quel milione abbondante di cittadini dai 65 anni in su che negli ultimi cinque anni ha preso lì la residenza. Hillary Clinton non sfonda tra gli ispanici, nemmeno tra quelli arrivati da Porto Rico, e anche tra i neri va meno bene, al di sotto del 95% del 2012 di Barack Obama. Perciò la strategia è quella di incoraggiare 'affluenza alle urne e soprattutto di mandare avanti il presidente.

 

hillary clinton vince le primarie in floridahillary clinton vince le primarie in florida

Il quale non si sottrae al pari della sua signora. Obama è giovane, non si accontenterà di fare il conferenziere, è soprattutto un grande lobbista, e poi c'è Soros che incombe. Hillary presidente serve a tutti loro, una partecipazione così forte dell' inquilino della Casa Bianca alla campagna elettorale e uno schieramento così pesante contro l'avversario di partito non si erano visti mai. Finora l'etichetta lo scoraggiava.

 

Ma l'etichetta l'ha cancellata per primo Donald Trump con la sua candidatura totalmente fuori dagli schemi, dalle regole e anche dalla buona educazione. Anche in questi giorni e’ ai disliker, agli scontenti, che il candidato si rivolge alzando il tiro delle accuse al sistema corrotto e alla candidata impresentabile della quale l'establishment di Washington sarebbe complice.

 

Obama gli ha risposto dal Nevada in un comizio a Las vegas poi a una cena di raccolta fondi a La Jolla, e in tutte e due le occasioni ha detto ai democratici che non un solo voto deve andare perduto perché Donald Trump non è un avversario qualunque ma una minaccia per la Costituzione americana e per il suo rispetto della diversità etnica e religiosa. All'università della Florida Obama ha parlato a lungo in difesa della sua riforma della Salute insistendo che va soltanto messa a punto, come uno smartphone, anche se in queste ore i premi delle assicurazioni stanno aumentando vertiginosamente a dimostrazione della difficoltà e della sfiducia nazionale.

agnese landini   matteo renzi   michelle obama   barack obamaagnese landini matteo renzi michelle obama barack obama

 

Certo è incredibile come a questo presidente si perdonino peccati mortali. Ci fosse uno tra gli studenti o gli insegnanti che lo vanno ad ascoltare che gli avesse mai chiesto conto di come uno che ha preso il Nobel per la Pace a inizio mandato abbia poi avviato cinque nuove campagne militari in Iraq, Siria, Yemen, Libia, Somalia. E soprattutto mai mettendoci la faccia, mai facendo la scelta coraggiosa di una guerra aperta, ma sempre dietro le quinte, tardi e male, alimentando una guerra più sanguinosa e senza fine. Chi gli succederà dovrà in qualche modo risponderne.

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