giorgia meloni elly schlein giuseppe conte matteo salvini antonio tajani

A CHI HANNO PRESO I VOTI PD E FDI? – MELONI HA FREGATO VOTI ALLA LEGA, A FORZA ITALIA E AL MAI NATO TERZO POLO. IL PD HA SOTTRATTO CONSENSI A 5 STELLE, ITALIA VIVA E AZIONE – IN TERMINI ASSOLUTI, GLI UNICI A GUADAGNARE VOTI RISPETTO ALLE POLITICHE SONO I DEM E LA COPPIA FRATOIANNI & BONELLI – IL PARADOSSO DI SALVINI: VA MEGLIO AL SUD CHE AL NORD - ANCHE FORZA ITALIA TROVA IL SUO BACINO NEL MEZZOGIORNO (IN SICILIA E' IL PRIMO PARTITO) - IL M5S PAGA PIÙ DI TUTTI L'ASTENSIONISMO...

1- I FLUSSI ELETTORALI I CINQUE STELLE PERDONO 2 MILIONI DI VOTI FDI PESCA DALLA LEGA, IL PD DAL TERZO POLO

Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “la Stampa”

 

giuseppe conte

È il Movimento 5 stelle a pagare più di tutti l'astensionismo: oltre un terzo dei suoi elettori è rimasto a casa, segnala l'analisi dei flussi di Swg Radar, perdendo 2 milioni di voti. Per l'Istituto Cattaneo, il crollo di Giuseppe Conte (dal 15,4 al 10%) è dovuto soprattutto alla perdita di consensi nelle regioni meridionali e nelle isole, dove quasi si dimezzano.

 

L'emorragia di preferenze del Movimento, che passa dai 4,3 milioni del 2022 a 2,3 milioni, è la più profonda in questa tornata elettorale, tuttavia soltanto Partito democratico e l'Alleanza verdi e sinistra guadagnano voti in termini assoluti. Elly Schlein ne riceve quasi 250 mila in più arrivando a 5,6 milioni di consensi, e la coppia Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli oltre mezzo milione, affermandosi a 1,6 milioni di voti complessivi. Per il resto, tutti perdono.

 

ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI

Fratelli d'Italia, nonostante si attesti come la lista vincitrice con il 28,8%, cede 600 mila voti calando a 6,7 milioni di consensi. La Lega lascia sul campo 380 mila voti, Forza Italia 300 mila, e rispettivamente scendono a 2,1 milioni e 2,23 milioni di preferenze nel Paese.

 

[…]  La parte predominante dei consensi di FdI e Pd arriva comunque da elettori stabili, che già li avevano scelti nel 2022. Entrambi i partiti maggiori, ma soprattutto FdI, attingono dall'area del mai nato Terzo Polo. Il successo di Forza Italia che sorpassa la Lega (9,6% a 9%) è largamente concentrato in Sicilia dove arriva al 24% dei consensi.

 

La ricerca di Swg sottolinea come il partito di Giorgia Meloni riesca a drenare ancora voti alla Lega (quasi un punto percentuale) e Forza Italia, mentre Avs li sottrae a Conte e al Pd che a sua volta li toglie a 5 stelle, Italia viva e Azione.

 

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

L'astensione Il 35% degli elettori che nel 2022 alle Politiche avevano votato i 5 stelle si sono astenuti. Percentuale che scende al 30 per Azione-Italia Viva, al 26 per FI, al 25 per FdI, al 24 per il Pd, al 23 per la Lega e al 22 per Avs.

 

L'elettorato che ha fatto una croce sugli azzurri proviene per il 19% da FdI, per il 4% dalla Lega anche se lo scambio netto tra Forza Italia e i Fratelli meloniani è dello 0,4%, mentre con la Lega è in parità. Il 6% confluito in Forza Italia votava Azione-Iv, l'8% arriva da altre liste.

 

GIORGIA MELONI ELLY SCHLEIN - SISTER ACT - BY MACONDO

Il Partito democratico incrementa i propri voti invece strappando consensi a M5s, anche se limitatamente, perché il grosso delle preferenze per i pentastellati non è stata riassorbita. E poi li prende da Azione e Italia viva, ma registra un saldo negativo di 0,4 nello scambio con Avs.

 

[…]  La Puglia è la Regione che porta più voti ai dem insieme all'Emilia Romagna. Fra le città, come rileva YouTrend, a Milano il primato resta ai democratici mentre Napoli passa da M5s al Pd. I pentastellati si confermano primi a Palermo. Fdi è il primo partito a Roma con il 29%, segue il Pd al 27,5, terzo Avs con l'11%.

 

ANGELO BONELLI - NICOLA FRATOIANNI

Gli ex protagonisti del Terzo Polo non hanno superato la soglia di sbarramento al 4%, restando fuori dal Parlamento con sede a Strasburgo. La lista Stati Uniti d'Europa con il 3,76% stacca Azione di Carlo Calenda di circa 100 mila voti: 875 mila a 778 mila. Tuttavia, oltre la metà degli elettori che nel 2022 aveva sostenuto l'area centrista ha fatto altre scelte. Il 37% degli elettori di +Europa sono rimasti con Stati Uniti d'Europa, mentre le altre percentuali si sono smarrite tra Azione, Pd, centrodestra e astensione.

 

Fdi al 33% tra gli over 55 Se il Pd è il primo partito tra gli under 34, tra i 35 e i 54 anni è al secondo posto con il 23%, mentre il posto più alto del podio spetta a Fratelli d'Italia che tocca il 30%. Secondo l'analisi del voto del Consorzio Opinio per Rai, nella fascia di età superiore ai 55 anni la lista di Fdi raggiunge il 33%.

 

2 – TORNA IL BIPOLARISMO A FDI VOTI DA FI E LEGA I DEM PESCANO ANCHE NEL BACINO 5S

Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”

 

FLUSSI ELETTORALI M5S E FDI - ELEZIONI EUROPEE

Non è vero solo che al Sud ha vinto il Pd. Ha trionfato Antonio Decaro, mister mezzo milione di voti. A Bari ormai è venerato quanto San Nicola: «Antonio, fai una carezza alla bambina». Sbaglia chi crede che i siciliani si siano innamorati del moderatismo di Antonio Tajani, gratificandolo di uno strepitoso 24 per cento. […]

 

[…] Giorgia Meloni, dall'alto dei suoi due milioni e trecentomila voti, ha trainato Fratelli d'Italia, e non viceversa; al contrario di quel che è avvenuto nel Pd, dove sono stati soprattutto i big riformisti, da Bonaccini a Nardella, tutti ex renziani, a fare il pieno.

 

BARIS HILTON - MEME BY EMILIANO CARLI

«Notiamo in questa elezione una quota superiore a quelle normalmente registrate in passato di flussi incrociati e di apporti provenienti da diversi affluenti. Con maggiore regolarità troviamo flussi da Forza Italia e Lega verso Fratelli d'Italia, così come dal M5S e Alleanza Verdi Sinistra verso il Pd», affermano gli analisti dell'Istituto Cattaneo. «I due partiti principali, Fratelli d'Italia e Pd, si sono rafforzati: questo resta il dato principale», spiega Salvatore Vassallo, del Cattaneo.

 

Secondo il politologo Roberto D'Alimonte ci sono elezioni che cambiano il corso degli eventi, e altre che invece solidificano l'esistente: «Queste Europee sono del secondo tipo», spiega. Però chissà dove sono finiti i voti di quelli che nel 2022 avevano votato M5S. I contiani rispetto alle politiche hanno perso cinque punti e mezzo, passando al 15,4 al 10 per cento. Secondo l'Istituto Cattaneo «non sono stati assorbiti, se non in misura limitata, dal Pd. Sono invece rifluiti in larga parte verso l'astensione».

 

GIORGIA MELONI VS ELLY SCHLEIN

C'è tuttavia l'eccezione Decaro. Si stima che il 67 per cento di ex elettori Cinque Stelle nel Comune di Bari abbia votato per il Pd grazie ad «Antonio». Il suo mostruoso 49,8 per cento in città si spiega pure così.

 

La meridionalizzazione del Movimento 5 Stelle ormai è un dato storicamente acquisito. È il vero Partito del Sud. «Metà dei suoi voti viene dal Meridione e dalle isole», fa notare Lorenzo Pregliasco di YouTrend. Sono andati ancora forti a Napoli (25 per cento), a Caltanissetta (22), a Foggia (24, il cortile elettorale di Conte), ma sono impalpabili in Lombardia e Triveneto: cinque per cento a Milano e Udine, quattro a Bergamo e Vicenza.

 

GIUSEPPE CONTE VOTA ALLE ELEZIONI EUROPEE 2024

Conte non può pensare di tornare a fare il premier con esiti così modesti tra i ceti produttivi. Il punto è che la drastica caduta del M5s è dovuta proprio «alla perdita di consensi nelle regioni meridionali e nelle isole, dove quasi si dimezzano».

 

Il centrodestra è stabile, al 47 per cento. Un dato che non è mai cambiato dal 2019, al netto dei rimescolamenti interni alla coalizione. I tre partiti sono cresciuti dalle politiche. Più di tutti però Fratelli d'Italia, che ha rubato voti a Forza Italia e Lega, ma anche «dall'area del mai nato Terzo Polo, logorato dalle sue divisioni interne», scrivono gli analisti del Cattaneo. Renzi e Calenda, gli eterni litiganti, hanno finito per ingrossare il serbatoio meloniano.

 

[…]

 

«Il voto proporzionale ha finito comunque per favorire il centrosinistra», analizza Pregliasco. Il Pd ha fatto un balzo in chiave anti Giorgia. Avs grazie al voto identitario (Salis) e giovanile. «Il Pd ha mobilitato i propri fedelissimi nell'80 per cento dei casi rispetto alle politiche, Fratelli d'Italia del 50-60 per cento», afferma D'Alimonte.

 

GIORGIA MELONI ELLY SCHLEIN - 8 MARZO - VIGNETTA BY MACONDO

«La loro crescita, unita a quella di Alleanza Verdi Sinistra, è il prodotto di una tendenza abbastanza uniforme su tutto il territorio nazionale», precisa Vassallo. Il voto statuisce una bipolarizzazione. «Solo che il centrodestra dispone di una coalizione, il centrosinistra no», ricorda Pregliasco. Amara verità.

bonelli fratoianni salismatteo salvini giorgia meloni. antonio tajani

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…