QUALCUNO AVVISI SIMONA AGNES, CHE SOSTIENE CHE “NESSUN PAESE IN EUROPA HA MAI PENSATO DI PRIVATIZZARE IL SERVIZIO PUBBLICO”, CHE NEL 1987 CHIRAC MISE SUL MERCATO NIENTEMENO CHE LA PRIMA RETE, TF1. NON MALE PER UN ASPIRANTE PRESIDENTE – L’INTERVISTA ALLA CONSIGLIERA DI AMMINISTRAZIONE RAI, IN QUOTA GIANNI LETTA: “TELEMELONI NON ESISTE. ROSSI E SERGIO SONO DUE ASSI DI UN BINARIO CHE PROCEDONO IN MODO PARALLELO VERSO LA STESSA DIREZIONE”
Estratto dell’articolo di Mario Ajello per “il Messaggero”
Simona Agnes, vista dalla sua posizione di consigliere di amministrazione, qual è oggi lo stato di salute della Rai?
«La Rai è la più importante industria culturale del Paese. Si appresta ad affrontare un piano industriale che prevede il processo di trasformazione da broadcaster tradizionale a digital media company […]. Sul tavolo c'è anche un piano immobiliare importante, che prevede tra l'altro […] la riqualificazione dello storico palazzo di Viale Mazzini, […]; la ristrutturazione di Saxa Rubra; e un grande centro di produzione a Milano […]».
In questo percorso di rafforzamento e ammodernamento, però, il taglio del canone non è un problema?
«Il taglio del canone rappresenta sicuramente una sfida complessa alla quale, ne sono certa, la Rai con la forza dei suoi dipendenti sarà in grado di rispondere in modo efficace […]».
[…] Quanto le pesa la definizione di TeleMeloni?
«Non esiste una TeleMeloni. La Rai è informazione nazionale e regionale, cultura, intrattenimento, approfondimento, giornalismo d'inchiesta, sport, cinema, fiction e documentari.
roberto sergio giampaolo rossi
È la storia dell'Italia raccontata in linea con i tempi che cambiano e con diversi e differenti punti di vista, nel rispetto della libertà e del pluralismo».
Ma davvero il tandem formato dall'ad Roberto Sergio e dal dg Giampaolo Rossi è una coppia che scoppia?
«Spesso le voci che circolano […] non corrispondono alla realtà. L'amministratore delegato e il direttore generale sono come due assi di un binario che procedono in modo parallelo verso la stessa direzione».
Molti programmi sono in difficoltà. Errore, per esempio, lasciarsi sfuggire Fabio Fazio?
fabio fazio e beppe grillo a che tempo che fa
«Fabio Fazio è sicuramente una perdita per la Rai. […] Negli ultimi anni la platea televisiva, così come l'offerta, sono radicalmente cambiate. È giusto e necessario che la Rai sperimenti, affiancando volti nuovi e format nuovi a volti già conosciuti e format già collaudati. È doveroso anche individuare un linguaggio diverso che avvicini sempre di più i giovani al servizio pubblico».
Si gira sempre intorno al tema della privatizzazione. Perché non passare finalmente ai fatti?
«Nessun Paese in Europa ha mai pensato di privatizzare il proprio servizio pubblico. Anche se con offerte diverse, il servizio pubblico rappresenta un bene primario e strategico ed è sinonimo di democrazia. Per questo va difeso e valorizzato».
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