LE MANCE ELETTORALI DI RENZI - ''NON PARLO DI TAGLIO DI TASSE, SENNÒ MI ACCUSANO DI USARLE A SCOPI POLITICI''. MA SE È STATO PROPRIO LUI AD ANNUNCIARE UN MESE FA IL TAGLIO IRPEF! CHE ANDRÀ NELLA LEGGE DI STABILITÀ E POTRÀ ESSERE SBANDIERATO A RIDOSSO DEL REFERENDUM COSTITUZIONALE. A MENO CHE PADOAN...
Aspirina per Dagospia
Oggi al Corriere il presidente del Consiglio dice: "non voglio parlare di nessuna ipotesi di taglio delle tasse fino al giorno dopo il referendum. Altrimenti dicono che si tratta di una mancia elettorale".
Peccato che sia stato proprio Renzi, per primo, ad annunciare un mese fa il taglio dell'Irpef nella "diretta" su Twitter e Facebook. Eppoi, occhio alle date. Il referendum si dovrebbe tenere proprio a ridosso della presentazione della Legge di Stabilità che dovrebbe contenere (di solito con una legge delega) l'operazione Irpef.
Nessuna manovra di bilancio è rimasta "segreta" prima del Consiglio dei ministri. Ne consegue che alla vigilia del referendum (qualora la data fosse prima del 15 ottobre, data ultima per il varo della Stabilità) "filtrerebbero" dal ministero dell'Economia e da Palazzo Chigi indiscrezioni sui contenuti dello sconto fiscale, con tanto di titoli sui giornali. E gli annunci potrebbe condizionare il voto.
Con un particolare. Al ministero dell'Economia stanno pensando ad un intervento decisamente più contenuto rispetto a quello che ha in mente il premier. Con il rischio di un effetto boomerang proprio sul referendum. Padoan pensa a pochi spiccioli, pur di farsi vedere dai suoi referenti europei garante dei conti.
A Bruxelles tacciono sulle "sparate" di Renzi. Per la Commissione UE e non solo, l'unico referendum che conta è quello sulla Brexit. Dopo il 23 giugno, "nulla sarà più come prima".
