giuseppe conte luigi di maio rino formica

ANCHE FORMICA (RINO) NEL SUO PICCOLO S’INCAZZA - L’EX MINISTRO SPARA CON IL LANCIAFIAMME SULLA POLITICA DI OGGI: “ALMENO NANI E BALLERINE AVEVANO DIGNITÀ. ORA RESTANO SOLO GLI INSETTI. È LA VITTORIA DEL TARLO” - “IL PARTITO DI RENZI? UNA PERNACCHIA, CONTE UN’ILLUSIONE DEGLI STUDI DEGLI AVVOCATI” - “PER FORTUNA LA MANOVRA L’HA SCRITTA BRUXELLES. IN ITALIA L’EVASIONE È DI MASSA. RICORDIAMOCI CHE SIAMO UN PAESE FONDATO SULLA CONFESSIONE: SI PECCA TUTTA LA SETTIMANA, LA DOMENICA CI SI FA ASSOLVERE E IL LUNEDÌ…”

Federico Novella per “la Verità”

RINO FORMICA

 

«Mi chiede una lettura della situazione politica? E come faccio? Da quando e caduto il muro di Berlino, e caos permanente». Rino Formica, a 92 anni, non ha smarrito l’acutezza del cavallo di razza della prima Repubblica. Peso massimo nel Psi di Bettino Craxi, piu volte ministro, uomo di intelligenza finissima, a lui si deve la piu cruda definizione della politica italiana: «Sangue e merda». O, piu elegantemente, passione e spietatezza.

 

Oggi è ancora così?

«Diciamo che oggi non vedo più il sangue».

RINO FORMICA

 

Una sorta di anemia politica?

«Stiamo assistendo alla vittoria del tarlo. Lo Stato è tarlato. Come un tavolo che pare bellissimo, ma è destinato a sprofondare».

 

Ci aiuti a orientarci.

«È complicato. In 25 anni abbiamo assistito alla distruzione di tutti i partiti della prima Repubblica, della seconda, e della seconda e mezzo. Ma non è nato niente».

 

JOKER INFILTRATO NELLA FOTO DI NARNI

Fu lei a coniare la metafora del «circo di nani e ballerine», riferito all'ultima assemblea del Psi. Vale anche per questo governo?

«No, adesso sono scomparsi sia i nani che le ballerine. Restano solo gli insetti».

 

Rimpiange il circo?

«Sì. Erano meglio loro. Nani e ballerine avevano una certa dignità».

 

MARIA ELENA BOSCHI E MATTEO RENZI

Dunque non crede all'alleanza Pd-5 stelle?

«Non sarà mai permanente, e non sarà mai nazionale. Manca la strategia di lungo respiro. Questo governo è sostenuto per metà dal populismo, cioè roba sudamericana. Per l'altra metà da un Pd malriuscito, che ha gemmato due scissioni. Tutti cercano un'identità, in conflitto l'un con l'altro. È follia. È manicomio».

 

Troppo ampie le distanze politiche?

«Mi immagino tra 40 anni cosa sarà per uno storico rileggersi i verbali del Consiglio dei ministri di questi tempi. Giungerà alla conclusione che siamo tutti matti».

prezzolini

 

Però i numeri parlamentari ci sono.

«Ma è un governo di minoranza nel Paese. Le forze di maggioranza, se facciamo la tara degli astenuti, arrivano al 25% degli italiani. Dove sta davvero il Paese e cosa ci sta bollendo all'interno, nessuno può dirlo».

 

RINO FORMICA CRAXI

Il premier Giuseppe Conte si è paragonato a Craxi.

«Conte è un'altra illusione che arriva dagli studi degli avvocati. Che cos'è l'arte forense, se non la facoltà di difendere tutte le cause?».

 

Il Pd spostato a sinistra riscoprirà gli antichi fasti?

sergio mattarella giuseppe conte 8

«Il Pd si vergogna del suo passato ideologico, di cui conserva solo i comportamenti, come il centralismo democratico. Vale a dire la farsa per cui il segretario una mattina si sveglia e annuncia l'accordo con i 5 stelle. E quei poveri disgraziati del Pd in Umbria, buttati giù da Beppe Grillo, sono obbligati a obbedire».

 

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

La nuova formazione di Matteo Renzi sarà protagonista, o è solo un rumore di fondo nel fluire del-la storia patria?

«Più che un rumore di fondo, direi una pernacchia».

 

Nel senso che non durerà?

RINO FORMICA 2

«I cantastorie durano meno della storia che raccontano. E vale per tutti.

 

Renzi alla Leopolda ha detto che il dovere della maggioranza è scegliere un presidente della Repubblica europeista.

RENZI ALLA LEOPOLDA 10

«O dice una bugia, oppure ci nasconde qualcosa. Sostiene di aver cambiato idea sui 5 stelle perché bisogna scegliere il presidente giusto? E allora risponda alla domanda: questo nome è nel patto di governo oppure no?».

 

Lei cosa dice?

luigi di maio davide casaleggio

Dico che è l’imbroglio della giornata- oggi funziona così. Ognuno si sveglia e dice la sua per passare la nottata.

 

Insomma, è già iniziata la campagna per il Quirinale?

«Prepariamoci a 15 mesi di dibattito tra sordi: tra chi cerca il candidato, e chi vuole addirittura cambiare la forma di Stato per eleggerlo direttamente. Prospettive inquietanti: come andare a fari spenti in una notte di tempe-sta».

MARIA ELENA BOSCHI ALLA LEOPOLDA 10

 

Quand'è che la situazione è precipitata?

«Con lo sbocco della crisi del 2018. Cioè quando il partito del Quirinale ha stabilito che a dare le carte per il governo dovessero essere i 5 stelle».

 

II partito del Quirinale?

«Certo, un partito che è sempre esistito, dalla presidenza Gronchi in poi. È stato questo partito quirinalizio a dare centralità ai 5 stelle».

 

Cosa avrebbe dovuto fare il presidente Sergio Mattarella?

«Tentare ogni strada, fallendo. E poi rivolgersi al Paese dicendo: sciolgo le Camere».

 

I MEME SULLE REGIONALI IN UMBRIA - SPERANZA - ZINGARETTI - BIANCONI - DI MAIO - CONTE

Un bel salto nel buio.

«Pazienza. Meglio un salto nel buio una tantum, che un salto nel buio strisciante ogni mattina. Uno strazio».

paolo cirino pomicino rino formica foto di bacco

 

Come diceva Giuseppe Prezzolini, in Italia nulla è più definitivo del provvisorio.

«Sì, ma adesso la provvisorietà è al potere. Più che i partiti personali, dominano i partiti umorali: Renzi da socialista diventa liberale, Matteo Salvini da secessionista diventa nazionalista. Tramontate le grandi religioni politiche, viviamo la stagione degli arruffapopoli, dove l'unico legame è la convenienza».

 

Lo storico taglio dei parlamentari rientra in questa tendenza?

Umberto Ranieri Paolo Cirino Pomicino e Rino Formica

«Certo, rispecchia le due tendenze dominanti: verso il caos e contemporaneamente verso l'ordine autoritario».

 

Ci spieghi meglio.

«È un passo verso il caos, perché si pretende di modificare le istituzioni partendo dal tetto e non dalle fondamenta. È un passo verso l'ordine autoritario, perché scredita la funzione del Parlamento».

luigi di maio casaleggio di battista casalino

 

Mi pare di capire che non è un ammiratore della piattaforma Rousseau.

«Quella poi: il giochino delle tre carte. E questo Davide Casaleggio che si vanta: “Abbiamo consultato 80.000 persone, unico caso al mondo". Resto di sasso. Si possono fare affermazioni più stupide?».

 

Anche lei suona l'allarme democratico?

il centrosinistra unito a narni - roberto speranza nicola zingaretti vincenzo bianconi luigi di maio giuseppe conte

«La paura è diffusa in vaste schiere dell'opinione pubblica. E la paura porta alla voglia di ordine a tutti i costi. Salvini è un'ottima sintesi di questa pulsione».

 

Teme davvero una dittatura vecchio stile, nel 2019?

paolo bonaiuti silvio berlusconi 1

«No, perché anche le dittature hanno salde visioni politiche, che qui non vedo. E poi i populisti al governo non reggono: esprimono rabbia, ma non riescono ad elaborare una sintesi. Oggi semmai rischiamo la dittatura dell'ignoranza».

 

il terzo governo andreotti insieme al presidente giovanni leone

Come ci siamo arrivati?

«Le vecchie scuole di partito sono considerate la fonte di tutti i mali. Abbiamo attinto alla società civile e alle sue categorie purificatrici: gli imprenditori, i magistrati, i giornalisti, gli scienziati, le suore, gli analfabeti. Abbiamo visto com'è finita: con Luigi Di Maio al governo».

 

Preferiva Silvio Berlusconi?

Rino Formica

«No, anzi. I leader di oggi sono tutti figli suoi. E questo mentre si consumano drammi economico-sociali che l'Italia repubblicana non ha mai vissuto».

 

A proposito, lei è stato ministro delle Finanze con Giulio Andreotti e Giovanni Spadolini. Che giudizio dà sul progetto di manovra economica?

andreotti

«Quale manovra? La manovra l'ha scritta Bruxelles. E aggiungo: per fortuna. Tutti disprezzano i vincoli europei, ma poi alla fine ci si attaccano. Sono l'unico mezzo che garantisce coesione».

 

Ai suoi tempi eravamo un Paese a sovranità limitata. Adesso a zero sovranità?

«Ma la cessione di sovranità è prevista dalla nostra Costituzione. Il problema è che, invece di cedere sovranità al Parlamento europeo, garantendo controllo democratico, l'abbiamo ceduta alla Commissione, cioè ai goveni».

 

GIUSEPPE CONTE DONALD TRUMP

Con quali risultati?

«Se 28 governi devono decidere all'unanimità, come vuole che finisca? Vincono i più forti: Germania e Francia. Per ristabilire la filiera democratica, occorre sottrarre potere alla Commissione. Ma per farlo, servono quei partiti forti che non esistono più».

 

GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP

E questo senza dire addio all'Unione?

«No, perché se sfasciamo le aree geopolitiche, qualcuno nel gioco si inserisce sempre. Prendiamo gli Stati Uniti: appena si ritirano dalla Siria, la Russia è pronta a subentrare».

 

Se parliamo di politica estera, finiamo sul Copasir e sul Russiagate. Nello scacchiere internazionale, l'Italia quale ruolo gioca?

«L'Italia corre il rischio di essere la puttana della situazione».

 

Scusi?

pippo baudo saluta rino formica foto di bacco

«Se cominciamo a stare un giorno con la Cina, un giorno con la Russia, un giorno con gli Stati Uniti, finiamo per imbarcarci in alleanze innaturali. Il nostro spazio deve restare l'Occidente e l'Atlantico. Alternative non ne vedo».

bettino craxi al mare

 

Condivide la linea dura del governo sull'evasione?

«Sono solo grida. Io penso all'evasore dentro ognuno di noi. In Italia l'evasione è di massa: persino i politici, che dovrebbero dare l'esempio, quando organizzano le feste di partito chiedono di non battere lo scontrino del pasto».

 

Quindi è una battaglia persa?

GIUSEPPE CONTE IN UMBRIA

«Abbiamo bisogno di educazione, più che di repressione. Ricordiamoci che questo Paese si fonda sulla tradizione della confessione: si pecca tutta la settimana, la domenica ci si fa assolvere, e il lunedì mattina si torna a peccare. Non è certo con una sanzione, un Paternoster in più, che si forma la coscienza fiscale».

 

Cosa rimpiange di più della prima Repubblica?

«La compostezza, la coerenza tra l'obiettivo finale e il compor-tamento quotidiano. Si faceva magari un passo indietro: ma nella prospettiva di farne due avanti. Oggi, invece, siamo alla macchie-ta».

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)