russia ucraina grano putin zelensky

È LA PRIMA GUERRA MONDIALE DEL PANE - RUSSIA E STATI UNITI SONO COSTRETTA A PARLARSI PER EVITARE UNA CRISI ALIMENTARE MONDIALE, CON GLI STOCK DI GRANO BLOCCATI NEI PORTI DELL’UCRAINA - BISOGNA ATTIVARE CORRIDOI UMANITARI CHE FACCIANO RIPARTIRE LE ESPORTAZIONI: IN CASO CONTRARIO SI RISCHIA UNA CATENA DI RIVOLTE, PROTESTE E CARESTIE IN AFRICA E MEDIO ORIENTE - I TIMORI IN EUROPA AUMENTANO DOPO LA DECISIONE DELL'INDIA DI VIETARE LE ESPORTAZIONI DI FRUMENTO (E IL COSTO DEL GRANO POTREBBE AUMENTARE DEL 20%)

Francesco Semprini per “la Stampa”

 

UCRAINA - LA PRODUZIONE DI GRANO

Attivare corridoi umanitari per consentire la ripresa delle esportazioni di grano ucraino e impedire che scoppi la Prima guerra mondiale del pane. È questo, in sintesi, l'obiettivo del summit ministeriale organizzato dagli Stati Uniti sulla sicurezza alimentare che si è tenuto ieri alle Nazioni Unite: presenti anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il segretario di Stato americano Antony Blinken.

 

«Il prezzo del grano sta continuando a crescere a causa dell'invasione russa dell'Ucraina e potrebbe salire del 20% entro la fine dell'anno. Il lavoro che stiamo facendo è costruire insieme un corridoio sicuro per permettere al grano ucraino di tornare sul mercato» , spiega Di Maio paventando il rischio che si scateni una «guerra mondiale del pane che dobbiamo fermare il prima possibile». Che avrebbe come principale effetto indiretto l'incrementi dei flussi migratori. «Questo lo dobbiamo evitare», chiosa il titolare della Farnesina.

 

ITALIA - LE IMPORTAZIONI DI GRANO DA RUSSIA E UCRAINA

L'ultimo dato preoccupante ha visto il prezzo del grano duro registrare un aumento del 4,6%. In netto rialzo anche il grano tenero, in crescita del 5,48%. E i timori in Europa aumentano, soprattutto dopo la decisione dell'India di vietare le esportazioni di frumento. A fare da sponda a Di Maio è l'omologa tedesca Annalena Alma Baerbock: «Mosca non sta solo accettando cinicamente carestie e crisi alimentari nel sud del mondo, sta usando la fame come arma per chiedere fedeltà. La Germania - ha aggiunto - è coinvolta nel gruppo di lavoro guidato dal segretario generale Onu Antonio Guterres per superare la crisi».

 

dopo la guerra crisi del grano ucraino 5

Martedì era stata l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield ad anticipare l'esistenza di contatti per sbloccare i corridoi umanitari alimentari: «Sappiamo che i russi hanno minato i tratti costieri del Mar Nero impedendo alle navi di procedere in entrata o uscita, questo è un tema che Guterres ha affrontato con Mosca, ragionando al contempo su come si possa lavorare per portare sul mercato parte del prodotto disponibile in Ucraina» ha riferito l'ambasciatrice.

 

L'Ucraina era la "riserva del pane" per i Paesi in via di sviluppo, con il Programma alimentare mondiale (Pam) che acquistava il 50% del grano dall'Ucraina, «ma da quando la Russia ha iniziato a bloccare l'accesso ai porti distruggendo le infrastrutture civili e i silos di grano, la situazione alimentare in Africa e Medio Oriente sta diventando ancor più grave». Di Maio si è pronunciato anche sull'altro grande dossier di carattere economico legato al conflitto, quello dell'energia.

 

dopo la guerra crisi del grano ucraino 4

L'Ue - afferma il capo della diplomazia italiana - deve avere il coraggio di imporre un tetto al prezzo del gas. «La guerra potrebbe durare oltre un anno, non si ha la percezione che possa finire a breve - avverte -. Ma dipende dall'Ue, la forza gentile del mondo. Per l'Italia ci devono essere tre obiettivi fondamentali: pace, energia, sicurezza alimentare».

 

La crisi del grano è quindi uno dei dossier su cui appare esserci un canale di dialogo tra Stati Uniti e Russia, che tuttavia rimane «circoscritto e limitato» a quell'argomento come ad altri ricompresi soprattutto nello spettro delle questioni umanitarie, spiegano fonti Onu. Secondo cui un conto è il dialogo mirato e circoscritto, un altro è un negoziato tra Usa e Russia per la pace. Ciò non esclude tuttavia opportunità di contatto tra Washington e Mosca che vadano oltre. «Il nostro obiettivo è una soluzione diplomatica del conflitto, lasciare il canale aperto con Mosca e arrivare al cessate il fuoco», avverte Di Maio sottolineando di aver parlato con Guterres delle azioni per arrivare alla pace come le evacuazioni e il rilascio dei militari da Azovstal.

dopo la guerra crisi del grano ucraino 2dopo la guerra crisi del grano ucraino 1dopo la guerra crisi del grano ucraino 3

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…