raffaele fitto matteo salvini

LA MAGGIORANZA È SCHIZOFRENICA SUL PNRR – LE PAROLE DEL MINISTRO PER GLI AFFARI EUROPEI, RAFFAELE FITTO (“VA SMANTELLATO”) HANNO FATTO INCAZZARE SALVINI: “NESSUNA RINUNCIA AD ALCUN PROGETTO, VOGLIAMO SPENDERE TUTTI I FONDI”. IL “CAPITONE” DEVE AVER CAMBIATO IDEA. AD APRILE, IL SUO CAPOGRUPPO ALLA CAMERA, RICCARDO MOLINARI, DICEVA: “FORSE SAREBBE IL CASO DI VALUTARE DI RINUNCIARE A UNA PARTE DEI FONDI A DEBITO"…

1. REVISIONE DEL PNRR, IL GOVERNO SI SPACCA

Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “La Stampa”

 

raffaele fitto giorgia meloni

«Il Piano nazionale di ripresa e resilienza va smantellato». La rivoluzione annunciata dal ministro Raffaele Fitto, che il governo conta di chiudere con la Commissione europea entro la fine di agosto, agita il governo. «Nessuna rinuncia ad alcun progetto, vogliamo spendere tutti i fondi», alza la voce il vicepremier e numero uno alle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, sorpreso dall’idea di Fitto che ieri a questo giornale ha raccontato di voler cambiare «profondamente gli obiettivi previsti due anni fa e ormai superati dagli eventi».

 

RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI

Fitto considera «gran parte del Pnrr non spendibile», perciò l’esecutivo sta immaginando «un definanziamento di una serie di interventi non strategici su cui c’è la certezza che non si realizzeranno». Secondo il responsabile degli Affari europei le grandi opere dovranno essere tagliate del 30% e occorre anche una riflessione sulle piccole, perché «la polverizzazione in decine di migliaia di progetti» è irrealistica.

 

SALVINI MELONI FITTO 1

Giugno 2026, la data limite per gli investimenti, «sembra lontana ma è vicinissima». Dopo aver letto La Stampa di lunedì, Salvini ha parlato con l’esponente di Fratelli d’Italia: «L’obiettivo per quel che riguarda me e il governo è spendere bene tutti i fondi del Piano, soprattutto quelli per le infrastrutture perché abbiamo un gap con altri Paesi europei che dobbiamo colmare.

 

URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI

Quindi – sottolinea il segretario della Lega – non è assolutamente in agenda né la restituzione dei soldi né la loro mancata spesa, al massimo si possono rimodulare alcune voci». Salvini ricorda di avere «in portafoglio 40 miliardi di euro da mettere a terra per modernizzare e garantire in sicurezza le infrastrutture, ma se me ne danno di più per l’emergenza idrica per fare dighe e invasi, li spendo».

 

Fitto sostiene che nell’articolo di ieri siano state riportate «frasi e sintesi» che non ha pronunciato, ma La Stampa conferma ogni parola del colloquio che si è svolto a Modena, a margine del Festival della giustizia penale. […]

 

riccardo molinari lega

PNRR: MOLINARI, VALUTARE SE RINUNCIARE A PARTE DEI FONDI

(ANSA) - ROMA, 03 APR 2023 - "Giorgia Meloni ha gia' rassicurato sulle paure relative al blocco della terza tranche del Pnrr, paure immotivate.Un mese in piu' serve per problemi tecnici ma i soldi non sono a rischio".

 

Lo afferma ad Affaritaliani.it il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari. "Ho parlato con molti sindaci di comuni piccoli e i problemi sono numerosi, ha senso indebitarsi con l'Ue per fare cose che non servono? Giusto quindi ridiscutere il piano con la Commissione europea,o si cambia la destinazione dei fondi o spenderli per spenderli a caso non ha senso.Forse sarebbe il caso di valutare di rinunciare a una parte dei fondi a debito".

 

RAFFAELE FITTO MATTEO SALVINI

"Ha fatto bene il ministro Fitto a invitare a fare un ragionamento serio sui progetti da realizzare perche' , pensando soprattutto alle grandi opere, alcuni sono impossibili da realizzare entro il 2026 a causa della burocrazia e della mancanza di personale. Il nuovo decreto Pnrr comunque prevede nuove procedure di sburocratizzazione", ha detto ancora Molinari che ha sostenuto infine "Il problema sono i vincoli di spesa e occorre chiedersi se serva veramente impiegare cosi' tanti fondi su certe partite".

 

PNRR: ROMEO, RINUNCIA FONDI? GIUSTO RIFLETTERE SU UTILITA'  OPERE

(ANSA) - ROMA, 03 APR 2023- "Il mio collega Molinari ha messo in evidenza il fatto che essendo molte le risorse date dall'Ue a prestito, gli investimenti da fare devono essere su opere che producono economia per ripagare il debito. Quindi se ci sono opere inutili credo sia una riflessione che e' necessario fare".

 

riccardo molinari massimiliano romeo matteo salvini al quirinale

Cosi' il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, rispondendo a una domanda sull'ipotesi di rinunciare a una parte dei fondi del Pnrr lanciata dal suo omologo alla Camera, Riccardo Molinari, in collegamento con il Tg4. "Il governo vuole spostare risorse da opere a rischio a opere certe. Quindi migliorando la struttura anche della pubblica amministrazione, siamo certi di riuscire a fare questa operazione", ha concluso. 

LA VISITA DI MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A SILVIO BERLUSCONI - MEME BY EDOARDO BARALDI POMODORI CONFITTO - MEME BY EMILIANO CARLI berlusconi salvini meloni fittoSALVINI MELONI IRONIA SU FAZIOgiorgia meloni e raffaele fitto

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...