san marino gatti

SAN MARINO CHE BEL POSTICINO – LA CADUTA DI GABRIELE GATTI E CLAUDIO PODESCHI, I CAPI DELLA DC LOCALE, SCOPERCHIA UN PENTOLONE DI TANGENTI, RICICLAGGIO E VELENI INCROCIATI – E SUL TITANO DICONO “NON SI CAPIRÀ NULLA FINCHÈ NON VEMGONO FUORI I NOMI DEI POLITICI ITALIANI”

1.PRODI: CON GATTI RAPPORTI ISTITUZIONALI

Lettera di Romano Prodi a “il Giornale

 

GABRIELE GATTI ROMANO PRODIGABRIELE GATTI ROMANO PRODI

“Non ho mai avuto alcun rapporto politico speciale con Gabriele Gatti.
Vi sono stati rapporti istituzionali improntati unicamente al corretto miglioramento delle relazioni tra Italia e Europa con San Marino nel periodo dei miei mandati alla Commissione europea e alla presidenza del Consiglio, esauriti i quali non ho mantenuto alcuna relazione con lui.
Inoltre Luciano La Pietra non è mai stato il mio autista.
Riguardo al caso Telekom Serbia ricordo che il procedimento si è concluso, per ciò che mi riguarda, con una sentenza di assoluta estraneità ai fatti”.

 

 

2. IL PROCESSO AI BIG DI SAN MARINO PUNTA DRITTO AI POLITICI ITALIANI

Luca Fazzo per “il Giornale

 

romano prodi marco damilano  romano prodi marco damilano

«Qua non esiste un' opinione pubblica. E a comandare sono sempre gli stessi, gli stessi cognomi, le stesse facce. Adesso li stanno spazzando via ma è colpa loro. Io aspetto solo di andarmene». Biljana Baruca fuma una Marlboro dietro l' altra, nella notte di San Marino. Era la donna di Claudio Podeschi, democristiano, per vent' anni l' uomo più potente del Titano: da una parte la famiglia ufficiale, dall' altra la slovena alta e dagli occhi duri. Quando è caduto lui, ha trascinato anche lei. Anche lei un anno e due mesi di carcere, nei loculi del convento adattati a celle.


Adesso è sotto processo anche lei per riciclaggio insieme a Podeschi e agli altri ex potenti. Le hanno dato il divieto di espatrio, da una nazione dove non ci sono confini, e alcune case hanno la cucina in Italia e il bagno a San Marino.


La bella e rabbiosa Biljana aspetta di andarsene. Ma gli altri, i 33mila cittadini di questo Stato un tempo glorioso, come assistono al crollo del potere che hanno votato per oltre 30 anni, e che li ha cullati in un welfare reso possibile solo dai soldi senza nome che approdavano nelle sue banche?

GABRIELE GATTI GIULIO TREMONTIGABRIELE GATTI GIULIO TREMONTI


In un singolare passaggio del mandato di cattura eseguito sabato contro l' ex capo dello Stato Gabriele Gatti, i giudici sembrano plaudere e quasi incitare alla sollevazione popolare: «La miscela scaturita dalle prime indagini era indiscutibilmente incandescente, e con puntualità essa è esplosa, scuotendo la società civile dall' apatia che l' avvolgeva. Un inatteso moto di protesta spontanea contro la vecchia politica ha coinvolto vasti settori sociali, per lo più emarginati dalla trama degli scambi politici che i partiti di governo avevano tessuto intorno a sé». Ma di questa indignazione diffusa, in questo borgo dove ci sono solo banche e negozi di souvenir si faticano a cogliere le tracce.


Il vecchio sistema consociativo spargeva favori e benessere, e chi e come prenderà il suo posto ancora non si sa. La retorica dello Stato-nazione è forte, e ieri il giudice Gilberto Felici apre le udienze contro il vecchio Gotha con la formula «nell' anno 1715 dalla fondazione della Repubblica», ma la realtà è meno gloriosa. Il potere di San Marino celebra la sua Todo modo in un ottobre torbido e denso di veleni.

GABRIELE GATTIGABRIELE GATTI


Scrivono i giudici nell' ordine di cattura contro Gabriele Gatti: «In un contesto in cui il radicamento sociale dei partiti s' era allentato, dove l' ideologia non era più né risorsa, né remora morale, il più efficace collante del sistema, oltre che l' elemento omologante del costume politico, sono divenute le connessioni improprie fra interessi e politica, corruzione e concussione».

 

E poi proseguono in un elenco senza fine di movimenti di soldi contestati al vecchio dc, di cui quasi mai si capisce l' origine ma di cui comunque impressiona l' entità. Si parla di affari e tangenti ormai lontani nel tempo e ormai coperti dalla prescrizione, compreso l' appalto per costruire il tribunale, ma per i giudici l' associazione a delinquere è ancora in piedi. Quali siano esattamente le fonti di prova non si capisce. Ci sono brandelli di intercettazioni, alcune confessioni.

CLAUDIO PODESCHICLAUDIO PODESCHI


Giuseppe Roberti, politico italiano di scarso successo sbarcato sul Titano, viene indicato come lo snodo del sistema delle tangenti. Dice l' imprenditore Gianluca Bruscoli, in affari col regime di Gheddafi: «Tramite Fin Project, per la costituzione della stessa, dovetti pagare un contributo che venne quantificato in 800 milioni di lire. Consegnai il denaro contante dei libici a Roberti il quale mi disse che sarebbe servito per pagare la Democrazia cristiana ed in particolare Gabriele Gatti.


Credo che la somma di 150 milioni di lire fosse destinata allo stesso Roberti quale intermediario, come da lui dichiarato (...) per la costituzione della Pradofin non ho pagato alcun contributo perché l' aveva fatta Roberti per un politico italiano di cui non ricordo esattamente il nome». Peccato questo buco di memoria, perché - si dice da queste parti - non si può capire esattamente quanto sta accadendo a San Marino fin quando non salteranno fuori i nomi dei politici italiani che partecipavano alla grande greppia.

BILJANA BARUCABILJANA BARUCA

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...