LA SANITA’ E’ MALATA - UN POZZO SENZA FONDO DI SPRECHI NEL MIRINO DELLA GDF ALLA RICERCA DI TRUFFE, TANGENTI, SPESE PAZZE E RAGGIRI - IN TRE ANNI GIA’ DENUNCIATE QUASI 6MILA PERSONE - CONTROLLI NELLO STERMINATO OCEANO DI APPALTI, FORNITURE E AFFARI CHE RUOTA INTORNO A OSPEDALI E CLINICHE PRIVATE, DALLO SCANDALO DEL SAN RAFFELE IN GIU’ - AFFARI D'ORO ANCHE CON I FARMACI…

Gianluca Di Feo per "l'Espresso"

Per risanare i conti pubblici non bastano i tagli, bisogna anche capire quanti soldi si sprecano. Perché i bilanci dello Stato spesso sembrano un serbatoio pieno di buchi: più acqua si versa, più ne esce. La Guardia di Finanza adesso sta cercando di cambiare strategia: oltre a potenziare le operazioni per combattere l'evasione fiscale, e quindi trovare altre risorse per le istituzioni, con il nuovo anno si punta a migliorare il controllo all'emorragia di denaro ai danni della collettività.

E di tutte le falle quelle più macroscopiche sembrano materializzarsi nella sanità, la voce più importante della spesa pubblica ma anche quella che ha fatto nascere fortune imprenditoriali e arricchimenti illeciti.

I risultati delle operazioni sono già impressionanti. In tre anni ci sono stati 5.625 interventi delle Fiamme Gialle, con 5.817 persone denunciate. Molti di questi sono funzionari pubblici, dipendenti delle Asl e degli ospedali, che adesso saranno chiamati a risarcire i guasti provocati nei bilanci dei loro enti: ben 2.397 di loro sono sotto procedimento della Corte dei conti. Devono rispondere di un danno erariale pari a 1.648 milioni di euro. Una cifra pesante, che potrebbe alleviare il carico fiscale di molti contribuenti.

Ma le cronache degli ultimi mesi hanno evidenziato come lo spreco non passi solo dagli enti a gestione pubblica. Dagli scandali lombardi sul crac del San Raffaele e le corruzioni della Maugeri fino alle inchieste sulle cliniche romane, sempre più spesso nel mirino ci sono le strutture private convenzionate con il servizio sanitario.

Nel 2013 proprio questi laboratori, ospedali, centri diagnostici verranno sottoposti a un monitoraggio sistematico in tutta Italia, dalla Sicilia all'Alto Adige: una campagna di controlli a tappeto, con l'obiettivo di ricostruire se i rimborsi corrispondono alle prestazioni. Lo ha specificato Saverio Capolupo, comandante generale del Corpo: «La strategia elaborata a livello centrale si articola su più fronti. È nostra intenzione mantenere alta l'attenzione sulle frodi di maggiore spessore e sui settori che l'esperienza operativa individua come più remunerativi, come gli incentivi alle energie rinnovabili, le misure finanziate con i fondi dell'Unione europea e la spesa sanitaria convenzionata».

Nel mondo della sanità privata ci sono aziende amministrate con criteri di avanguardia, in modo da rendere profittevole un business che le Regioni non sanno far funzionare. Altri poli piccoli e grandi invece si sono rivelati una fucina di frodi. Il campionario delle truffe è un misto di vecchi trucchi e raggiri innovativi, spesso realizzati in modo sfacciato.
Nelle statistiche della Finanza spiccano i finti ricoveri in regime d'urgenza, che vengono utilizzati per ottenere quei rimborsi concessi solo quando le condizioni del paziente impongono interventi rapidi.

Il paradosso è che questi ricoveri avvenivano in case di cura che non erano abilitate alle emergenze o non avevano nemmeno un servizio di pronto soccorso. Ci sono poi le visite ambulatoriali, talvolta per esami che richiedono pochi minuti o qualche ora, che vengono fatturati come day hospital, gonfiando così la spesa a carico delle Asl. In alcuni casi, i blitz hanno fatto emergere una contabilità parallela con annotate le situazioni reali e accanto quelle falsificate per strappare più soldi alle Regioni.

Così nel dramma delle lungodegenze, rimborsate a tariffa piena solo per un periodo limitato, ospedali privati dichiaravano ricoveri spezzettati, facendo figurare dimissioni inesistenti e successivi rientri in corsia, in modo da incassare sempre il massimo.
Le frodi sono di casa anche nelle strutture pubbliche.

Ad Avellino i finanzieri hanno dovuto studiare 10 mila cartelle cliniche del reparto chirurgia della Asl scoprendo che 29 ricoveri erano stati gonfiati. L'esame degli atti ha però svelato una beffa ancora più grave: 24 operazioni estetiche classificate come interventi per gravi malattie, mentre nei documenti c'erano solo nasi e seni da rifare.

A Bari nella Colonia Hanseniana dell'ospedale regionale è spuntata una vasta serie di illeciti, inclusa l'abitudine di fare scorta di alimenti in quantità colossale: quintali di cibo, senza nessun rapporto con il numero di pazienti, poi finito chissà dove. Il totale delle contestazioni ha superato i due milioni di euro e in questo caso si è provveduto a sequestrare agli indagati beni per un importo pari al danno: un sistema per rendere sicuri i risarcimenti.

Uno dei raggiri che emerge più spesso riguarda l'intramoenia, la possibilità per i medici pubblici di realizzare visite in strutture private, destinando parte dei profitti alla Asl da cui sono stipendiati. Se il consulto però si fa in nero, vengono ingannati sia la Asl, sia il Fisco. E questo vizietto stando alle indagini è diffuso anche tra luminari. A Firenze Mario Dini, primario del Careggi con un curriculum internazionale, è stato arrestato: lo accusano anche di avere obbligato medici alle sue dipendenze ad aiutarlo nell'attività privata, usando apparecchiature dell'ospedale. In più avrebbe favorito un'azienda in un appalto in cambio della promessa di apparizioni televisive e la docenza in corsi ben retribuiti.

A Napoli l'indagine su un altro primario, Paolo Jannelli, ha svelato metodi ancora più spregiudicati. I pazienti venivano convinti a lasciare il Cardarelli per farsi operare in una clinica, dove saldavano in nero mentre a loro insaputa il chirurgo chiedeva il rimborso alla Asl, presentando documenti falsi: riusciva così a farsi pagare due volte. Al telefono, il fratello del professore è stato registrato mentre chiedeva ai titolari della clinica di mettere a posto la documentazione per tutelare gli affari: «Truoveme 'e cart, verimmo bbuono 'e cazzi nuosti».

Secondo le intercettazioni, quando un malato è morto sotto i ferri in sala operatoria, il medico lo avrebbe fatto trasportare nell'ospedale pubblico: ai parenti ha detto che il decesso era stato provocato da un infarto prima di cominciare l'intervento. Anche in questo caso, alla clinica sono stati sequestrati beni per 700 mila euro a garanzia dei futuri risarcimenti.

Affari d'oro si fanno anche con i farmaci. Ci sono singoli medici o interi nosocomi che ne acquistano in modo abnorme. Spesso ottengono in cambio denaro, computer o viaggi dai fornitori. O in altri casi le tangenti servono a ottenere appalti su grande scala. Come a Torino dove l'inchiesta delle Fiamme Gialle ha coinvolto i vertici regionali della sanità e i leader piemontesi di Federfarma, la federazione dei titolari di farmacie: le gare pilotate valevano ben 50 milioni di euro, con un danno consistente per le casse pubbliche.

L'obiettivo dei finanzieri non è solo quello di mettere in luce le frodi, ma anche evidenziare le sacche di inefficienza che spesso contribuiscono a bruciare fiumi di denaro. In questo campo, sono stati siglati una sessantina di accordi di collaborazione con Asl e Regioni - la prima è stata La Spezia nel 2003, l'ultima Sassari nella scorsa estate - in cui la Finanza offre consulenza per il controllo della spesa pubblica. L'obiettivo è soprattutto quello di stanare i furbetti delle esenzioni, che autocertificano redditi da fame per evitare il ticket.

Nei tre comuni pugliesi di Monopoli, Polignano e Conversano su cento dichiarazioni ben 18 erano false: c'era chi aveva auto di lusso ma sosteneva di guadagnare meno di 20 mila euro l'anno. Ad Arezzo sono stati scovati 80 finti poveri che possedevano aziende e studi professionali. In Veneto nella scorsa estate su 30 mila prestazioni mediche realizzate dalle Asl in esenzione di ticket ne sono emerse ben 12.300 sospette.

Tante piccole truffe, forse ancora più odiose in una stagione di crisi che ha reso molte famiglie veramente bisognose d'assistenza. Adesso pure in questo settore la Finanza procederà per campagne nazionali: nel 2013 sono stati programmati 3 mila accertamenti in tutta Italia, test per orientare operazioni su vasta scala.

 

ospedaleOSPEDALE SAN RAFFAELE SAN RAFFAELE pronto soccorsoOSPEDALE SAN RAFFAELEospedale_san_raffaele_milanoCARDARELLI NAPOLI CUPOLA DELL'OSPEDALE SAN RAFFAELE

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…