1. DOPO LAMPEDUSA-TOUR: “ABBIAMO DAVVERO BISOGNO DI UN ALTRO MILIARDARIO SCALZO?” 2. SUL WEB LA TEORIA CHE ACCUSA IL PAPA DI VOLER FARE UNA GRANDE OPERAZIONE DI MARKETING ALLA CHIESA PER RIACQUISTARE CREDIBILITÀ DOPO I TANTI SCANDALI 3. VICE.COM: “IL VATICANO, LA MULTINAZIONALE PIÙ ANTICA DEL MONDO, NOTA AI PIÙ PER I SUOI MARCHI REGISTRATI COME CRISTO™, CROCE™ E SUDARIO™ E PER ESSERE STATA LA PRIMA ONG GLOBALE IN GRADO DI COMPETERE E DI ESSERE NECESSARIA AL POTERE POLITICO, QUESTE COSE LE SA DA SEMPRE. FANNO PARTE DEL SUO KNOW HOW INDUSTRIALE DA BEN PRIMA CHE LA NIKE INVENTASSE LO SPORT O MC DONALD'S I CLOWN” 4. ‘’DA QUI LA DECISIONE DI PREPENSIONARE RATZINGER, UN PAPA EMPATICO COME CHARLES MANSON, E SOSTITUIRLO CON BERGOGLIO, L’UOMO DEL POPOLO, PERCHÉ IN ARGENTINA ERA SOLITO SPOSTARSI IN METROPOLITANA, CHE COME TUTTI SANNO È UNA SOLIDA MOTIVAZIONE PER DIVENTARE L’INFALLIBILE EMISSARIO DI CRISTO SUL PIANETA TERRA”

Quit The Doner per "www.vice.com"

Una cosa su cui il potere può fare da sempre affidamento è la capacità delle persone di sforzarsi per ritenerlo buono nonostante ogni evidenza contraria.

È un principio di economia delle risorse: se ti accorgi che il potere non è buono allora devi fare qualcosa, protestare, compiere scelte di vita che ti esporranno all'ostracismo del corpo sociale, forse anche mettere a rischio la tua stessa incolumità, tutte cose che prendono un sacco di tempo e allora tanto valeva non fare l'abbonamento a SKY che già così lo guardi poco.

Il Vaticano, la multinazionale più antica del mondo, nota ai più per i suoi marchi registrati come CristoTM, CroceTM e SudarioTM e per essere stata la prima ONG globale in grado di competere e di essere necessaria al potere politico, queste cose le sa da sempre. Fanno parte del suo know how industriale da ben prima che la Nike inventasse lo sport o Mc Donald's i clown.

Allo stesso modo il Vaticano sa bene che quando le quote di mercato diminuiscono (vedi il comparto Sud America dove i biscotti Teologia della Liberazione rubano clienti ai Biscotti Sacra Romana Chiesa) e hai difficoltà a reperire nuovo personale (pare infatti che "Prendi i voti, non scoperai mai più" non funzioni granché come slogan), non puoi fare affidamento solo sulla propensione dell'essere umano alla schiavitù mentale e devi venire incontro al mercato, ripensare la comunicazione, dare al popolo i simboli che il popolo vuole.

In due parole il brand Chiesa Cattolica, impossibilitato dalla situazione geopolitica a riportare in voga la santa inquisizione per costringere gli stronzi ad amarlo, si è trovato suo malgrado nella scomoda posizione di doversi fare boccalone-friendly. Il buon vecchio "Sono uno di voi fratelli," "Ehi Papa ma io ho l'herpes genitale," "Ok, sono quasi come voi fratelli." Da qui la decisione di prepensionare Ratzinger, un Papa empatico come Charles Manson, e sostituirlo con Bergoglio, l'uomo del popolo, perché in Argentina era solito spostarsi in metropolitana, che come tutti sanno è una solida motivazione per diventare l'infallibile emissario di Cristo sul pianeta terra.

Una narrazione, la sua, costruita perfettamente sin dall'inizio, quando ai giornali raccontava: "Sono venuto a Roma-ha confessato Bergoglio divenuto Francesco-solo con pochi vestiti, li lavavo di notte, e all'improvviso questo... ma se io non avevo alcuna possibilità. Nelle scommesse di Londra stavo al quarantaquattresimo posto, immaginatevi. Chi ha scommesso su di me ha guadagnato moltissimo denaro..."

Come ogni leader che vuole caratterizzarsi come sovrumano Bergoglio la notte non dorme, ma al contrario di altri leader passati figli delle narrazioni di abbondanza non fa i festini. In omaggio all'austerity "lava i suoi pochi vestiti."

Il capolavoro però è il rammaricarsi di come grazie alla sua vittoria qualche scommettitore abbia guadagnato "moltissimo denaro". Sei appena stato messo a capo di una delle più grandi aziende del mondo, che secondo stime prudenziali ha solo in immobili un patrimonio di 2mila miliardi di euro, è davvero un disastro che qualcuno abbia guadagnato 100 sterline sulla tua nomina. Questa notte Gesù piangerà.

Sin dal suo insediamento Bergoglio non ha fatto altro che segnare gol a porta vuota di fronte alla fame di pauperismo dell'opinione pubblica.

È difficilissimo trovare report esaustivi sul patrimonio mondiale del Vaticano, ma i media sono inondati di articoli sulle dimostrazioni di povertà di Bergoglio. Fiumi di caratteri sono stati spesi sui giornali per lodare la sobrietà del nuovo Papa, informandoci dei suoi spostamenti in autobus con gli altri prelati, raggiungendo apici di orgasmo giornalistico come questo:

È fantastico sapere che il proprietario del 20 percento del patrimonio immobiliare italiano prende il caffè alla macchinetta, questo mi fa sentire più garantito e speranzoso mentre verso l'affitto alle suore carmelitane scalze della povertà appestata di Santa Maria della miseria gioiosa.

Millenni di civilizzazione, l'umanesimo, il rinascimento, l'illuminismo e il blog di Beppe Grillo hanno portato ad affrontare una crisi che sta impoverendo la società e distruggendo le conquiste sociali con una sola regola aurea: non importa cosa fate e quanto ricchi siete se in pubblico avete l'accortezza di indossare vestiti del mercato.
"È una questione di morale" è l'obiezione standard. Certo, ma chissà perché è sempre morale dell'apparenza.

Pochi giorni fa il Vaticano è finito nelle aperture dei giornali di tutto il mondo per l'ennesimo scandalo dello Ior. Questa volta si tratta delle vicende di monsignor Scarano (detto Mr 500 per il suo amore per le banconote viola), accusato assieme a un broker ed ex agente dei servizi italiani di aver portato in Italia con un aereo 20 milioni di euro dalla Svizzera.

Le intercettazioni riportate dal Corriere della sera ricordano il fumetto di Andrea Pazienza in cui Pertini telefona a De Michelis per digli che gli serve del fumo:
"Scarano: Riesci a portare 20/25 libri?
Zito: Quelli sicuri.
Scarano: Già quello è un buon traguardo, hai capito? Perché ci consente di fare un sacco di cose per noi.
Zito: Quello mi ha chiesto di portarne il doppio, 40!"

Poco dopo, con straordinario tempismo, il Papa si ricorda del dramma degli immigrati e dice che gli piacerebbe fare un giretto a Lampedusa e lanciare una corona in acqua. Purtroppo non può fare di più. Vorrebbe proprio, ma non ha i mezzi.

Tutti i media italiani si eccitano e prenotano per i loro giornalisti voli per l'isola siciliana. Bergoglio ovviamente vorrebbe andare con un volo di linea, ma subito gli fanno sapere che non si può fare e deve usare per forza uno dei Falcon dello stato italiano. Quando si dice la sfiga.

Il Papa ha fatto la messa e la sua celebrazione, poi ha scorrazzato per l'isola a bordo di una vecchia Fiat campagnola. A un certo punto, durante la mattinata, come in un libro di Benni è spuntato in favore di telecamera un barcone con sopra 160 immigrati.

"Il Papa? Non ne sapevamo niente ma ci fa piacere," avrebbe detto uno di loro. Si vede che avevano caricato a bordo dell'acqua al posto degli ipad per seguire la diretta della visita papale sul corriere.it. I soliti musulmani.

Ognuno di noi ha almeno un amico che va in solluchero di fronte alle dimostrazioni di povertà di Bergoglio. In genere è lo stesso che riteneva Monti "un tecnico sobrio", Berlusconi un "bravo imprenditore" e D'alema "un abile statista".

"Non ho seguito molto ma mi sembra simpatico," è Il genere di commento che mi fa pensare a un futuro in cui le grandi aziende se fossero furbe potrebbero sostituire i leader politici con dei gattini tenerosi. Probabilmente ci stanno già pensando. Sarebbe la soluzione ideale perché i gatti sono già scalzi e non sopportano gli aspirapolveri, quindi difficilmente viaggerebbero in mezzi impopolari come gli elicotteri o gli hovercraft.

Al di là dei siparietti pubblicitari in stile Lampedusa, l'unico metro sensato per giudicare l'operato del Ceo della multinazionale la cui prima commodity è la Promessa di Salvezza Ultraterrena è osservare come si muoverà rispetto allo Ior, il cuore finanziario del suo business.

Lo scorso anno il Vaticano era entrato nel mirino del Dipartimento di Stato americano, che l'aveva inserito nella sua blacklist per il riciclaggio di denaro, vertenza che si è risolta di recente con un accordo bilaterale.

Sempre recentemente sono saltate due teste importanti all'interno dello Ior, quelle del direttore Paolo Cipriani e del vice-direttore Massimo Tulli, e alcuni retroscena parlano di una riforma in atto negli ambienti finanziari del Vaticano.

Al di là dei facili entusiasmi di cui parlavo in apertura l'opzione più realistica è che si tratti più di uno spoil system che di una rivoluzione. La Chiesa è un potere mondiale e come tale non non può permettersi di rinunciare al suo cuore finanziario; al tempo stesso è un'istituzione che esiste da due millenni e se sei sopravvissuto tutto questo tempo significa che un paio di cosette le hai imparate.

Tutti sanno che laddove ne ha avuto la possibilità la Chiesa Cattolica non ha mai fatto prigionieri (i due pesi e due misure cattolici: difesa della minoranza finché si è in minoranza, dittatura della maggioranza anche sanguinaria quando sei in maggioranza). Molti di meno però conoscono la sua abilità nell'esercitare i "sincretismi", ovvero la capacità dimostrata storicamente di inglobare aspetti e riti di altri culti per avere la meglio su un territorio e su un popolo.

In questo senso la chiesa di Bergoglio è una Chiesa pienamente contemporanea, che durante l'era del dominio delle multinazionali e del libero mercato ha appreso in pieno l'importanza della comunicazione declinandola su messaggi di grande efficacia, riattualizzando così pienamente la lezione di Wojtyla.

Una strategia di marketing in grado di fornire quella credibilità necessaria a pararsi le spalle durante i tentativi di riforma interni.

Quello che sta accadendo quindi è un cambio all'interno delle stanze vaticane che punti a un riassetto di potere in grado di rendere la Chiesa più efficiente e potente di prima. Se così non fosse e Bergoglio fosse arrivato fino lì per un bug del sistema ci sarà sempre una tazza di tè corretto ad aspettarlo, questo perché finché esisterà l'uomo esisterà la paura della morte, un business troppo grosso perché qualcuno non provi a usarla per dirvi cosa dovete fare della vostra vita.

 

VF papa BIG PAPA A COLAZIONE mica sono mortok de c f d a cf c LOTITO E PALLOTTA CON LE MAGLIETTE PER PAPA FRANCESCO LA STATUA DI PAPA FRANCESCO A BUENOS AIRES papa c b bee fa fb ea c d papabimbo extra PAPA A COLAZIONE papa profughi adn LAMPEDUSApapa francesco bergoglio a lampedusa PAPA BERGOGLIO A LAMPEDUSA papa francesco bergoglio incontra i fedeli a lampedusa PAPA BERGOGLIO A LAMPEDUSA PAPA BERGOGLIO A LAMPEDUSA PAPA BERGOGLIO A LAMPEDUSA

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...