
“SE LA POLITICA NON PROPONE UNA DISCUSSIONE LEALE, LA MASSA ‘INFORME’ PER GAZA PUÒ RADICALIZZARSI” – L’EX SEGRETARIO DELLA CGIL, SERGIO COFFERATI, CHE NEL 2002 PORTÒ IN PIAZZA TRE MILIONI DI PERSONE (NON PER LA PALESTINA, MA PER L’ARTICOLO 18): “SONO MOVIMENTI CHE NON HANNO UN'ORGANIZZAZIONE E MAGARI NON VOGLIONO NEANCHE DARSELA. IL TEMA DIVENTA PROPRIO QUESTO: A CHI SPETTA DARE UNA FORMA POLITICA AL SENTIMENTO E COME” – “LA VIOLENZA VA CONDANNATA E NON VA MINIMIZZATA. GIORGIA MELONI È IMPEGNATA CON LA CRIMINALIZZAZIONE DEL DISSENSO? LA RISPOSTA DEVE ESSERE NON A CHI URLA PIÙ FORTE, MA LA TRANQUILLITÀ DI CHI INDICA SOLUZIONI” – “LO SCIOPERO? UNO STRUMENTO ANTICO E INDISPENSABILE. BISOGNA USARLO RAGIONEVOLMENTE…”
Estratto dell’articolo di Alessandro De Angelis per “La Stampa”
SERGIO COFFERATI - SCIOPERO 2002 - CIRCO MASSIMO
In piazza a Genova c'era anche Sergio Cofferati, il "Cinese". Uno che di mobilitazioni se ne intende. Da segretario della Cgil riempì, nel lontano 2002, il Circo Massimo con tre milioni di persone a difesa dell'articolo 18: «Vedo, in tutte le manifestazioni di questi giorni, tutta un'altra storia rispetto a un'antica tradizione nelle relazioni tra partiti o sindacati e popolo. E sarebbe un errore mettere a questa storia le braghe di ciò che si conosce. Rischi di non capire "chi sono" e "cosa vogliono" quelli che manifestano».
Ecco, chi sono e cosa vogliono?
«Ho visto giovani e anziani, lavoratori […] e precari, alunni e professori. Figure diverse, tenute assieme però da un sentire comune su due temi: il rifiuto della guerra e la difesa dei diritti che la violenza uccide. Ho visto ieri anche incappucciati e frange radicalizzate, ma non si spiega solo con loro una manifestazione di quelle dimensioni».
maurizio landini sciopero generale per gaza a roma foto lapresse
Insomma, è scattato un movimento, dentro cui c'è di tutto, potabile e impotabile.
«La molla è l'indignazione per quel che sta accadendo e di anelito alla pace. E questo sentimento si manifesta in forme soprattutto spontanee. La mobilitazione non nasce da una piattaforma o da una dimensione "politica" in senso classico, se non in parte. Vale per quella di venerdì e ancor di più per quella di ieri, che ha tratti di radicalità e di disordine ancora più marcati».
[…] Che dimensione politica ha questo movimento?
«Sono più movimenti politicamente informi. Non è un giudizio, ma un dato di fatto. Infatti sono movimenti che non hanno un'organizzazione e magari non vogliono neanche darsela. Per questo il tema oggi diventa proprio questo: a chi spetta dare una forma politica al sentimento e come darla».
MANIFESTAZIONE NAZIONALE PRO PALESTINA A ROMA DALL ALTO
Qui però c'è un problema. Politica e sindacato si sono accodati. Come fa a guidare chi si accoda?
«Qui c'è la sfida vera. Non c'è dubbio: quelli sollevati – la guerra, i diritti – sono temi che dovrebbero riguardare la politica. Aggiungo: la grande politica. E invece, in questo caso, politica è arrivata dopo la dimensione sociale. Tuttavia questa crisi di rappresentanza non può essere una giustificazione. Bisogna misurarsi con la risposta».
Come?
«E i pilastri dell'azione cui sono chiamati partiti e sindacati, di fronte alla novità di una grande partecipazione, sono due, irrinunciabili: la ricerca del confronto e il rifiuto della violenza.
Questa folla, anche se non vuole, va aiutata a darsi un assetto organizzato, facendo emergere la parte più propositiva e isolando l'estremismo. Chi è organizzato deve provare a farli camminare in questa direzione».
APPENDI IL SIONISTA - CARTELLO ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PRO PALESTINA DI ROMA
Dia un giudizio degli episodi di violenza di questi giorni.
«Vanno condannati, al pari di certi slogan antisemiti, perché in una democrazia tutte le opinioni sono legittime, anche le più radicali, con un unico discrimine: la violenza. E non vanno minimizzati, perché se il comportamento di una minoranza viene considerato banale o accettabile, esso può crescere. E questa crescita porta in sé due rischi».
Quali?
«Il primo è quello di sporcare le sacrosante ragioni di chi manifesta in modo pacifico e rispettoso. Secondo: ridurre il consenso attorno al tema, alimentando l'altrui riflesso d'ordine».
Vecchia storia la criminalizzazione del dissenso. Ci provarono ai tempi del suo Circo Massimo, utilizzando l'omicidio di Marco Biagi.
«Vedo impegnata all'opera anche l'attuale presidente del Consiglio. Allora andò male perché rispondemmo con una grande "forza tranquilla", schierata in difesa dei diritti e della democrazia. Anche oggi la risposta deve essere non a chi urla più forte, ma la tranquillità di chi indica soluzioni e prospettive sui temi che hanno suscitato l'emozione collettiva delle piazze».
guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 2
Lei dice "confronto". Non vedo chi possa guidare. Questo movimento considera la sua crescita come sbocco. Non riconosce interlocuzioni.
«La cosa impressionante è che la rappresentanza tradizionale, in entrambe le manifestazioni, stava in mezzo a una platea di persone sconosciute. Queste persone non vengono a casa tua, devi essere tu in grado di proporre una discussione leale e trasparente e forme di organizzazione anche nuove. Se non lo fai, proprio perché "informe", quella massa può essere soggetta a spinte nella direzione di una radicalizzazione».
Ecco, i contenuti. Tra essi magari c'è un giudizio sul piano di pace. Financo Hamas sta riflettendo. In Italia è stato liquidato come "colonialismo".
«Da un lato è giusto che organizzazioni che si misurano sul tema della rappresentanza cerchino un calore sociale nei movimenti. Dall'altro è necessario che ci stiano senza perdere il contatto con la grande storia. Essere contro la guerra significa essere per i due popoli e per tutte le soluzioni che vanno in quella direzione».
Cofferati, però, diciamocelo. Non sarà che la Cgil ha cercato di supplire con la politica a un corpo sociale infragilito?
«Ci sono dei ritardi, e non da oggi. Penso al fatto che lo Statuto dei lavoratori è del 1970, non tutela una parte consistente del mondo del lavoro e non c'è verso che questo entri al centro della discussione.
NICOLA FRATOIANNI - ELLY SCHLEIN - ANGELO BONELLI - SCIOPERO PER LA PALESTINA - FOTO LAPRESSE
Non do colpa alla Cgil, che anzi fa degli sforzi. Però penso che la Cgil dovrebbe provare a sollecitare anche Cisl e Uil sul tema dei diritti».
Ma lei avrebbe scioperato?
«Lo sciopero è uno strumento antico, importantissimo, indispensabile. Non va abbandonato, bisogna usarlo ragionevolmente, nelle situazioni nelle quali è efficace. E va accompagnato anche da una dimensione politica che deve stare in campo, non necessariamente attraverso lo sciopero: iniziative, confronti, discussioni, manifestazioni. Non devi cambiare la natura dello sciopero se ne vuoi mantenere l'efficacia».
7 OTTOBRE MOVIMENTO PER LA RESISTENZA - STRISCIONE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PRO PALESTINA DI ROMA
manifestazione nazionale a sostegno della popolazione di gaza a roma foto lapresse 6
7 OTTOBRE ATTO DI RESISTENZA - STRISCIONE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE PRO PALESTINA DI ROMA
Maurizio Landini flotilla
manifestazione nazionale a sostegno della popolazione di gaza a roma foto lapresse 5
maurizio landini sciopero generale per gaza a roma foto lapresse
maurizio landini sciopero generale per gaza a roma foto lapresse
guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 7
manifestazione nazionale a sostegno della popolazione di gaza a roma foto lapresse 11
manifestazione nazionale a sostegno della popolazione di gaza a roma foto lapresse 10
guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 8
guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 1
manifestazione nazionale a sostegno della popolazione di gaza a roma foto lapresse 9
guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 4
guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 9
guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 6
guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 5
guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 3
guerriglia alla manifestazione nazionale per la palestina di roma foto lapresse 18