putin ucraina

LA DIAMO VINTA A PUTIN - SI LAVORA A UN “MODELLO AUSTRIA” PER L'UCRAINA: NEUTRALITÀ PERPETUA SANCITA DALLA COSTITUZIONE - POTREBBE ESSERE IL PUNTO DI PARTENZA NEL COLLOQUIO TRA I MINISTRI DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV E QUELLO UCRAINO, DMYTRO KULEBA, FISSATO PER DOMANI IN TURCHIA - LA RUSSIA AVRA’ OTTENUTO IL SUO SCOPO CON LA FORZA: KIEV MAI NELLA NATO - L’UCRAINA NON POTRA’ DECIDERE DEL SUO DESTINO, L’EUROPA DOVRA’ ACCETTARE IN SILENZIO E LA RUSSIA AVRA’ RINFORZATO LA SUA SFERA D’INFLUENZA

vladimir putin - collage by epie

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

 

Il modello non è la Finlandia, ma l'Austria. Nelle retrovie diplomatiche, mentre la guerra non si ferma, si comincia a discutere su una formula per avviare una trattativa concreta tra Ucraina e Russia. Vladimir Putin potrebbe fermarsi e consentire al governo di Volodymyr Zelenksy di sopravvivere. In cambio l'Ucraina si impegnerebbe ad adottare la «neutralità perpetua», modificando la Costituzione che dal 2019, invece, prevede un percorso di avvicinamento alla Nato.

soldato russo

 

Per Kiev, naturalmente, tutto ciò significherebbe una svolta drastica nel processo politico, culturale e anche psicologico cominciato nel 2014 con la rivolta di Maidan e la cacciata del presidente filorusso Viktor Yanukovich. Pochi giorni prima dell'attacco putiniano (24 febbraio), il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva proposto, come tentativo estremo, la «finlandizzazione» dell'Ucraina. Vale a dire il «congelamento» per un lungo periodo della richiesta di aderire alla Nato. In sostanza una decisione politica, reversibile nel tempo.

 

FUGA DA UCRAINA

La Finlandia ha scelto l'equidistanza tra i due blocchi all'epoca della Guerra fredda, ma senza inserire vincoli giuridici che potessero precludere cambiamenti futuri. Tanto è vero che proprio nelle ultime settimane la premier finlandese, Sanna Marin, ha partecipato ai summit dell'Alleanza atlantica. A Helsinki è in corso una profonda riflessione: l'aggressività di Vladimir Putin ha cambiato il quadro storico e quindi potrebbe essere arrivato il momento di abbandonare lo status «politico» di Paese neutrale ed entrare nella Nato.

 

vladimir putin

La condizione dell'Austria è diversa: la neutralità è sancita dalla Costituzione fin dal 1955. È parte integrante dell'identità del nuovo Stato emerso dopo la Seconda guerra mondiale. Stando alle indiscrezioni raccolte tra Washington e altre capitali europee, questo schema potrebbe essere un punto di partenza nel colloquio tra i ministri degli Esteri russo, Sergei Lavrov e quello ucraino, Dmytro Kuleba, fissato per domani, giovedì 10 marzo, ad Antalya, in Turchia. È chiaro che gli ucraini, ora, si troveranno a negoziare in una posizione più svantaggiosa rispetto a quella di un mese fa.

 

Le parole pronunciate ieri da Zelenksy, «pronto a trattare su Nato, Donbass e Crimea» sembrano prenderne atto. D'altra parte non ci sono tante altre possibilità, almeno sul piano della diplomazia. Gli ucraini puntano allora ad «un'applicazione estensiva» del «modello Austria».

Viktor Yanukovich Putin

 

Vienna fa comunque parte dei «Paesi associati» alla Nato, cioè invitati ai vertici come osservatori. Ma soprattutto gli austriaci sono membri dell'Unione europea dal 1995. In quell'anno entrarono nella Ue i tre Paesi neutrali del Vecchio continente: Svezia, Finlandia e appunto Austria (la Svizzera rinunciò nel 1992, dopo l'esito negativo di un referendum).

 

volodymyr zelensky in video collegamento con il parlamento britannico

La «neutralità perpetua» non ha impedito, dunque, a Vienna di riprendere la sua naturale collocazione nel Vecchio continente e di acquisire comunque un peso negli equilibri politici. Qualcosa del genere si potrebbe ipotizzare anche per l'Ucraina, ma senza forzare i tempi e le procedure. Questo scenario, però, è collegato a una serie di condizioni. La piena sovranità dell'Ucraina dovrebbe essere garantita a livello internazionale con vincoli accettati anche da Mosca. E l'Ucraina potrà restare uno Stato sovrano se manterrà la sua capitale, il suo territorio e lo sbocco sul mare, con Odessa.

banglar samriddhi nave bengalese colpita al porto di olvia sul mar nero

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!