sabelli spadafora malagò

CON LA SPADA DE FORA - IL NEO-MINISTRO DELLO SPORT ENTRA NELLA GUERRA TRA MALAGÒ (CONI) E SPORT & SALUTE: ''NON MI PIACE CHI CHIEDE PIENI POTERI…COMUNQUE INCONTRERÒ LE PARTI E CERCHEREMO DI CAPIRE, LA RIFORMA GIORGETTI È SOLO UNA LEGGE DELEGA E MANCANO I DECRETI ATTUATIVI. VEDRÒ ANCHE IL CIO, NON TIFO PER NESSUNO: HO LA FORTUNA DI ESSERE UN NEOFITA, NON HO RELAZIONI PREGRESSE - MIO FRATELLO MI HA DETTO: HANNO FATTO MINISTRO LO SPADAFORA SBAGLIATO''

spadafora barelli giorgetti

Alvaro Moretti per www.ilmessaggero.it

 

Dalla finestra che affaccia su Palazzo Chigi, Vincenzo Spadafora in questi primi giorni da ministro dello Sport e delle attività giovanili ha visto in lontananza, direzione Foro Italico, le scintille di Sport e Salute, la spa ministeriale, e Coni che duellano; vede le scintille dei contrasti tra Malagò a duello con alcuni presidenti federali. La legge delega di riforma dello sport è attenzionata dal Cio come contraria alla Carta Olimpica. E le scuole elementari rischiano di restare senza educazione fisica.

 

Ministro, partenza in salita.

«C'è chi punta la propria azione politica sulla divisione, io ho sempre provato a metterle insieme le persone. Partendo dal rispetto dei ruoli: ci sono parti in conflitto, a tutti sto dicendo che io sono il ministro dello Sport, intendo esercitare una delega che ho scelto, non residuale, appieno. Si rispettino i ruoli di tutti. Senza personalismi, che stanno alimentando troppo la polemica: le istituzioni che sopravviveranno a noi. Eppoi a me non piace chi chiede pieni poteri...»

spadafora barelli giorgetti 1

 

Ma lei l'avrebbe riformato lo sport italiano? In fondo il modello funzionava.

«Si scaldano tutti su questo tema, ma la legge delega non è una scatola chiusa, nulla è già deciso. In questi mesi, con i decreti attuativi possiamo dare ad una riforma dello sport necessaria la forma migliore. Ascolterò anche le osservazioni del Cio. Per questo sto incontrando tutti: gli uffici ministeriali, Sport e Salute, che non è un interlocutore, è un'estensione del mio ministero. Poi c'è il Coni che in questi anni ha supplito ad un vuoto politico costruendo un modello vincente. Oggi un ministro dello Sport c'è e vuole assolvere al suo ruolo».

 

Cioè?

giancarlo giorgetti vincenzo spadafora

«Ho debuttato da ministro a Monza, la Ferrari vinceva il gp, ma io soprattutto mi sono reso conto di quanto lo sport per valori sociali ed economici sia una filiera da eccellenza nazionale come moda e cibo. Per aiutarla la politica serve. Serve un progetto almeno decennale, con una struttura interna al ministero di specialisti pronti a cogliere opportunità come Atp Finals o candidature olimpiche o per grandi manifestazioni: un piano strategico di questo tipo lo può fare solo il governo. Con le capacità di livello mondiale che Coni e federazioni hanno sviluppato. Dentro il piano ci mettiamo una struttura di finanziamento pluriennale».

 

La riporto al qui e ora: i bandi sono in ritardo, a rischio l'educazione motoria per i bimbi delle elementari.

«Il primo file che ho aperto. Domani incontro il ministro Fioramonti sul tema. Il Coni ha supplito, ora noi dobbiamo trovare i soldi».

Scusi, sa, ci tocca tornare alla legge Giorgetti.

«Purtroppo si è prima pensato alla governance e poi al piano. Io voglio prima avere un orizzonte, poi troveremo tutti insieme il modo per traguardarlo».

luigi di maio vincenzo spadafora

 

Vedrà il Cio?

«Spero proprio di sì, prima però incontro martedì Malagò: così mi spiegherà a voce anche la questione delle lettere. Gli dirò che in quella legge delega non c'è nessun preconcetto, se ognuno rispetta i ruoli degli altri. A tutti ripeto che io non tifo per nessuno: ho la fortuna di essere un neofita, non ho relazioni pregresse, anche con Malagò. Niente giacca tirata».

Viene dalle pari opportunità: lo sport femminile chiede proprio questo.

«Uno dei primi messaggi appena nominato ministro è arrivato dalla capitana delle azzurre del calcio, Sara Gama. Mi chiedeva di non dimenticare la loro richiesta: professionismo, parità. Nei primi giorni di ottobre si apre un tavolo al ministero per dare tutele, diritti e il professionismo laddove serva alle donne sportive».

malagò giorgetti valente

 

Milano-Cortina, le Atp Finals di Torino.

«La legge olimpica diventi il contenitore per cogliere altre opportunità come queste. Dobbiamo essere pronti a cogliere occasioni come questa».

Con Roma 2024, però, l'occasione si è persa.

«Il momento storico era diverso, all'epoca era la scelta migliore. Ma la vera sfida per un'amministrazione è quella di competere con il mondo e arginare il malaffare, fare è la vera sfida».

 

La vicenda dei ricatti ultrà alla Juventus.

vincenzo spadafora maria elena boschi

«Sono sgomento, arrabbiato: io, da cittadino e ministro dello sport e dei giovani, farò tutto quello che posso per combattere dirigenti o politici che si mostrino contigui, accondiscendenti verso questi che distruggono una nostra eccellenza».

Da tifoso, diceva.

«Del Napoli, su spinta dei nipoti. M'è arrivata anche la telefonata del presidente De Laurentiis. In famiglia sono tutti molto sportivi, ma quello vero è mio fratello: hanno fatto ministro lo Spadafora sbagliato, mi ha detto scherzando».

 

Il suo pantheon sportivo?

sara gama

«L'altro giorno con i nuotatori al Quirinale ho visto qualche atleta preoccupato per il ruolo della politica: io li rassicuro, non metterò mai il cappello sui loro successi, farò di tutto per dare sostegno ai loro sforzi con un sistema sport migliore. I miei eroi sportivo però sono Coppi e Bartali, mio padre andava ad applaudirli sulle cime del Giro. Il suo racconto, i suoi vhs, le foto d'epoca... Eppoi Mennea: mi aspetta una corsa come i suoi 200, veloci e resistenti in curva. Tutti, in questi giorni mi chiedono di intervenire di corsa su questo e quello, ma il mio motto non cambierà: senza fretta, ma senza sosta. La mia prima intervista da ministro la chiudiamo così?»

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)