ricchi poveri

VOLETE RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE? TASSATE I RICCHI - UNO STUDIO DELLA "LONDON SCHOOL OF ECONOMICS" DIMOSTRA CHE RIDURRE LA PRESSIONE FISCALE AI MILIARDARI NON CREA ALCUN EFFETTO BENEFICO "A CASCATA": NON GENERA CRESCITA ECONOMICA, NÉ RIDUCE LA DISOCCUPAZIONE, MA FAVORISCE SOLO L’ACCUMULO DI RICCHEZZA DELL’1% PIÙ FACOLTOSO DELLA POPOLAZIONE (E ALLORA FACCIAMOLI PAGARE)

Felice Meoli per www.ilfattoquotidiano.it

 

la felpa tax the rich di alexandria ocasio cortez

Tagliare le tasse ai ricchi, mostra uno studio della London School of Economics, non genera crescita economica, né riduce la disoccupazione, ma favorisce solo l’accumulo di ricchezza dell’1% più facoltoso della popolazione.

 

“Oggi in questo Paese, l’1% più ricco evade 160 miliardi di dollari di tasse ogni anno”, ha dichiarato il presidente Usa, Joe Biden. Ecco perché, mentre in Italia il governo si appresta a presentare una delega fiscale rinunciataria (limature all’Irap e a un’aliquota Irpef), oltreoceano le proposte di riforma tributaria puntano a recuperare trilioni di dollari di gettito dal non così ristretto nugolo di miliardari che sfrutta le maglie larghe del sistema per differire i pagamenti o versare imposte con aliquote millesimali.

 

alexandria ocasio cortez e bernie sanders

Si parla di patrimoniale, insomma: argomento tabù nella Penisola dove la sola ipotesi di revisione del catasto ha fatto salire sulle barricate le destre. E oltre alle proposte ci sono i fatti: il piano presentato dai democratici già prevede un incremento del prelievo sui profitti aziendali e sui redditi più alti a favore del ceto medio e delle fasce di popolazione più disagiate.

 

alexandria ocasio cortez 3

Un trilione di dollari dai super ricchi – Prima dello slogan Tax the Rich promosso con un abito-manifesto da Alexandria Ocasio-Cortez, negli ultimi mesi ha avuto una certa risonanza il “Tax their Gains Now” degli economisti della University of California Berkeley, Emmanuel Saez e Gabriel Zucman, che hanno evidenziato il rilevante ruolo delle plusvalenze nell’aggirare la tassazione da parte dei super ricchi.

 

alexandria ocasio cortez 1

How to Get $ 1 Trillion from 1000 Billionaires è la provocatoria proposta proveniente dalla Bay Area. I miliardari pagano infatti basse aliquote fiscali effettive perché possono differire le tasse sulle loro plusvalenze per decenni o per sempre visto che l’imposta sui guadagni da plusvalenze (a un tasso favorevole del 20% rispetto al 37% ordinario) è dovuta solo alla vendita di beni, sostengono Saez e Zucman.

 

 

alexandria ocasio cortez

I due economisti lo scorso aprile hanno sottolineato che il patrimonio di 657 miliardari statunitensi, secondo le ultime stime di Forbes, ammonta a 4,25 trilioni di dollari, di cui 2,7 trilioni di dollari sono guadagni su cui non hanno ancora pagato le tasse. E durante la crisi Covid i guadagni non tassati di questo ristretto gruppo sono aumentati di 1,25 trilioni di dollari.

 

La loro ricchezza ammonta oggi al 18% del Pil annuo, rispetto al 14% del 2019 prima della crisi Covid, ed era solo il 2% del Pil fino a quattro decenni fa. Insomma, mentre la popolazione soffriva, la concentrazione della ricchezza aumentava, supportata da un sistema fiscale tutt’altro che ostile.

 

alexandra ocasio cortez met gala 2021

“Proponiamo di porre fine a questo vantaggio di differimento fiscale imponendo una tassa una tantum sugli utili non realizzati dei miliardari all’aliquota ordinaria. In pratica, tutte le plusvalenze accumulate al 1° aprile 2021 si riterranno realizzate e l’imposta sarebbe pagabile in 10 anni. Questa misura raccoglierebbe circa 1 trilione di dollari”.

 

I due economisti non vedono controindicazioni. È una tassa una tantum su guadagni già accumulati, e dunque non crea disincentivi. Inoltre, poiché i guadagni saranno considerati realizzati, si traduce in un onere aggiuntivo solo per i miliardari che le tasse non le avrebbero pagate.

 

elizabeth warren

Le aliquote millesimali degli “ultra-milionari” – Sono Warren Buffett, Jeff Bezos, Michael Bloomberg, Elon Musk, Steve Ballmer le cinque personalità messe sotto osservazione dalla senatrice democratica Elizabeth Warren, che nei giorni scorsi ha rinnovato la sua radicale proposta denominata “Ultra-Millionaire Tax”, con il rapporto “The Big Escape”.

 

Warren sostiene l’introduzione di una tassa annuale del 2% per i patrimoni compresi tra 50 milioni e 1 miliardo di dollari (la stessa aliquota prevista dalla proposta di legge di Sinistra italiana) e una tassa annuale del 3% per i patrimoni superiori a 1 miliardo di dollari.

 

elon musk e jeff bezos

La “Ultra-Millionaire Tax” si applicherebbe alle 100.000 famiglie più ricche d’America e genererebbe almeno 3 trilioni di dollari di gettito nel prossimo decennio, senza aumentare le tasse al 99,95% delle famiglie americane.

 

Secondo i calcoli della senatrice, Buffett ha pagato un’aliquota fiscale effettiva dello 0,006% sui suoi 84 miliardi di dollari (stime 2018), mentre con la “Ultra-Millionaire Tax” avrebbe pagato 2,51 miliardi di dollari.

 

BEZOS MUSK

Situazione simile per Bezos, che avrebbe pagato un’aliquota fiscale effettiva dello 0,04% sul suo patrimonio di 112 miliardi di dollari del 2018, ovvero circa 43 milioni di dollari. Con la tassa proposta dalla senatrice avrebbe invece pagato 3,39 miliardi di dollari. Le aliquote effettive pagate da Bloomberg, Musk e Ballmer sono state rispettivamente dello 0,14%, 0,00004% e dello 0,2 per cento.

 

Tagliare le tassi ai ricchi aumenta la disuguaglianza – Nei mesi scorsi l’International Inequalities Institute della London School of Economics ha pubblicato un interessante studio intitolato The Economic Consequences of Major Tax Cuts for the Rich, a firma David Hope and Julian Limberg, che utilizza i dati di 18 Paesi Ocse degli ultimi cinquant’anni per determinare l’effetto dei tagli fiscali ai ricchi sulla disuguaglianza dei redditi, sulla crescita economica e sulla disoccupazione.

 

jeff bezos

Tra i Paesi considerati c’è l’Italia, tutto il G7 (Germania, Francia, UK, Canada, Usa, Giappone), la Scandinavia (Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca), e Austria, Belgio, Irlanda, Olanda, Svizzera e infine Australia e Nuova Zelanda. Al netto di quei Paesi con una già consolidata tradizionale fiscale favorevole per le persone affluenti, in tutti ci sono stati significativi tagli alle tasse per i più ricchi a partire dagli anni ‘80, e in particolare tra il 1985 e il 1992, e tra il 1998 e il 2003.

 

“Riscontriamo che le maggiori riforme che hanno ridotto le tasse ai ricchi abbiano portato a un aumento della disparità di reddito, come risultato della quota dei guadagni dell’1% più ricco”.

 

Secondo i ricercatori, le riforme considerate hanno provocato mediamente un aumento della quota di reddito del top 1% della popolazione dello 0,8% dopo 5 anni, con effetti consolidati sia nel breve che nel medio termine.

 

Si tratta di un trasferimento netto dalla quota del 99% della popolazione a quella dell’1%, dal momento che lo studio non ha riscontrato plausibili effetti dei tagli delle tasse ai più ricchi né sulla crescita economica e sul Pil, né sulla disoccupazione, nonostante alcuni segnali deboli in direzione di un aumento della disoccupazione nell’anno precedente le riforme.

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO